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Istituto superiore di sanità, Rocco Bellantone designato alla guida: è cugino del sottosegretario Fazzolari

Bellantone, già preside della facoltà di Medicina dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, subentra a Silvio Brusaferro. Era in ballottaggio con Anna Teresa Palamara, che dirige il Dipartimento Malattie infettive dell'Iss

di Andrea Gagliardi

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3' di lettura

Sarà Rocco Bellantone, professore ordinario di Chirurgia Generale all’Università Cattolica e membro del Consiglio Superiore di Sanità (già preside della facoltà di Medicina dell’università Cattolica di Roma), a subentrare a Silvio Brusaferro (nominato nel 2019) alla guida dell’Istituto superiore di sanità. Il nome di Bellantone, già preside della Facoltà di Medicina e chirurgia della Cattolica del Sacro Cuore per tre mandati (dal 2010 al 2022), era in ballottaggio con quello di Anna Teresa Palamara, direttore del Dipartimento Malattie infettive dell’Iss. Bellantone, al di là del curriculum di rilievo, è forte di una parentela importante. Suo cugino è Giovanbattista Fazzolari (la cui madre, Angelica Bellantone, è una professoressa messinese) sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'attuazione del programma di governo considerato tra le persone più vicine alla premier Giorgia Meloni.

«Io e Bellantone siamo parenti di quinto grado da parte di madre. Questa è la parentela che c’è tra noi. Certo, lo conosco bene e lo stimo, come in molti in ambito accademico, scientifico e politico». Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari, riferendosi alla nomina di Bellantone alla guida dell'Iss. Bellantone, ricorda Fazzolari, ha un «curriculum riconosciuto» in ambito scientifico e, tra le altre cose, già era stato nominato dall’allora ministro della Salute Beatrice Lorenzin come componente del Consiglio superiore di sanità.

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Nomina voluta da Schillaci, sarà sancita da un Dpcm

I tempi supplementari per Brusaferro, che prima in veste di Commissario ha guidato l’Iss a partire dal 2019 traghettandolo negli “anni più bui” del Covid, sono dunque terminati: l’11 settembre è la data in cui anche la proroga dell’incarico di presidente, arrivata a luglio, è scaduta. Brusaferro si era dato disponibile per un nuovo incarico ma il ministro della Salute Orazio Schillaci ha deciso diversamente. E «ha proposto la nomina del professor Rocco Bellantone a presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss)», viene comunicato in una nota del ministero. L’incarico dovrà essere formalizzato attraverso un decreto del Presidente del Consiglio, previo parere delle compete» rende noto un comunicato del ministero della Salute. «Il commissario straordinario - conclude il comunicato - assume i poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione»

L’avvicendamento segue la nomina di Francesco Vaia come nuovo direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute. Vaia già direttore generale dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma ha preso il posto già occupato da Giovanni Rezza, andato in pensione lo scorso maggio.

Bellantone: onorato da proposta ministro. L’Iss? Tempio che va difeso

«Sono onorato e grato al ministro» della Salute Orazio Schillaci «per la fiducia che ha dimostrato nei miei confronti, ma tengo a sottolineare e a ribadire che c’è un’audizione parlamentare ancora e poi una decisione del Consiglio dei ministri». Che cosa rappresenta l’Istituto superiore di sanità per gli uomini di scienza e di medicina? «La prima parola che mi viene in mente è: un tempio. Un tempio che va difeso e portato a livelli ancora più alti di quelli che già ha». Sono le parole con cui Rocco Bellantone, ha accolto l’annuncio che ufficializza la scelta di Schillaci di proporre il suo nome per la presidenza dell’Istituto superiore di sanità.

«In questi quasi 50 anni di carriera - ha aggiunto - penso di aver fatto tante cose e aver dimostrato di saper governare delle istituzioni prestigiose come l’università Cattolica e il policlinico Gemelli e quindi speravo che questo mio curriculum potesse aiutare. Ma, per il resto, massimo rispetto e attesa per quello che sarà il parere delle Commissioni parlamentari e la decisione finale del Consiglio dei ministri».

La specializzazione in chirurgia endocrina

Nato a Villa San Giovanni (Reggio Calabria) nel 1953, Bellantone si è laureato in Medicina e Chirurgia all'Università Cattolica nell'anno accademico 1976-77 e ha conseguito presso la stessa Università le specializzazioni in urologia e in chirurgia generale. Negli ultimi dieci anni la sua attività chirurgica, didattica e di ricerca si è focalizzata, in particolare, nel campo della Chirurgia Endocrina.

Nel 2014 è stato nominato presidente della prima Sezione del Css, il massimo organo consultivo tecnico-scientifico del ministero della salute. Editor e autore di oltre 300 capitoli di trattati di Chirurgia Generale, Bellantone è autore di circa 600 lavori scientifici e ha un H-Index di 49, con 7.167 citazioni. Fa parte dell’International Association of Endocrine Surgery e dell’American Association of Endocrine Surgeons. Ha condotto come primo operatore oltre 20.000 interventi di chirurgia

Pioniere delle tecniche di endocrinochirurgia mini-invasiva

Bellantone è stato fra i primi in Italia a dare ampio spazio alle moderne tecniche di Endocrinochirurgia mini-invasiva. In questo ambito, è stato tra gli ideatori di una nuova tecnica di chirurgia tiroidea video assistita (Mi-vat), che ha portato nelle più prestigiose università del mondo, dal Mount Sinai Hospital (New York) all’Harvard Medical School (Boston).

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