Chorus Life, lo smart district guarda la Borsa
Chiuderà entro marzo 2023 il cantiere dello smart district realizzato, a Bergamo, da Costim. Tra gestione degli asset e pipeline di sviluppo, la società bergamasca, che ha archiviato nel 2020 ricavi per 330 milioni, punta al miliardo entro il 2030, attirando partner finanziari e con il target della quotazione
di Laura Cavestri
I punti chiave
2' di lettura
Il lungo “asse” che vede, in fila, l’hotel, le residenze, l’area della galleria commerciale e lo spazio benessere (con Spa e palestra) procede a passo spedito. Dell’arena (sportiva e non) manca ancora la fisionomia compiuta. Chiuderà entro marzo 2023 il cantiere di Chorus Life, lo smart district ideato da Domenico Bosatelli e Francesco Percassi, progettato dall’architetto Joseph Di Pasquale (titolare dello studio JDP) e realizzato dalla Costim (soci sono la Polifin Spa dello stesso Bosatelli al 60% e al 40% la Unifin Srl di Percassi): che, ha spiegato il ceo della società, Jacopo Palermo «dalla prima elaborazione alla futura gestione del sito scommette su un “ecosistema digitale”: dal progetto alla gestione economica dei cantieri, dei costi energetici sino alla manutenzione predittiva quando il quartiere sarà operativo. Non solo. La piattaforma digitale proprietaria GSM (Global System Model) risponderà alle necessità di abitanti, visitatori attraverso la personalizzazione di tutti i servizi tramite App».
Si tratta del progetto più “ambizioso” di Costim che punta a essere replicabile in Italia e all’estero. Come a Pietra Ligure, provincia di Savona, dove quest’estate si concluderà la vendita a Polifin Spa degli ex cantieri navali Rodriguez avviata a luglio da UnImmsi Spa, la società che controlla Piaggio Group. Obiettivo, realizzare un Chorus Life “versione mare”.
I numeri e la Borsa
Un salto di qualità soprattutto per Costim, che – archiviati i conti 2021 con 328,5 milioni di valore della produzione (un balzo rispetto ai 215 milioni di euro registrati lo scorso anno), 905 milioni di portafoglio ordini e oltre 550 addetti – guarda già al 2030. «Come Costim, entro fine anno – ha sottolineato Palermo – raggiungeremo un fatturato di oltre 400 milioni di euro. La visione per il 2030 è arrivare – considerato anche la gestione dell’asset in ottica proptech e la pipeline di iniziative in corso di sviluppo – a 1 miliardo di fatturato, attirando partner finanziari e guardando al debutto in Borsa. Vogliamo continuare a crescere come player industriale che opera lungo tutta la filiera del real estate per la realizzazione “chiavi in mano” di grandi progetti di rigenerazione urbana. Per questo puntiamo all’ulteriore crescita dimensionale e capacità finanziaria con il supporto dei grandi investitori presenti sui mercati».
Oltre all’Italia? «Puntiamo a sviluppare i mercati internazionali – ha detto Palermo – in Franci e nei mercati francofoni europei con Percassi Bâtiment e Gualini France, e, a piccoli passi, anche negli Stati Uniti, con gli involucri in vetro della Gualini».
Il riassetto
Costim – che a luglio è stata oggetto di un riassetto societario che ha visto la Polifin Spa di Bosatelli salire al 60% mentre la Unifin Srl, di Percassi detiene il restante 40%– raggruppa in maniera sinergica tre società controllate: Impresa Percassi Spa (general contractor leader nell’edilizia civile che detiene il 100% della francese Percassi Bâtiment e ha chiuso il 2021 a 226 milioni con un portafoglio lavori per oltre 725), Gualini Spa (player internazionale nella realizzazione di involucri edilizi, fatturato a 58 milioni e ordini per 100) ed Elmet Srl (azienda di global, energy service e servizi digitali integrati) che detiene al 100% la piattaforma Gsm e ha archiviato il 2021 con 34 milioni di ricavi, ordini per 80 milioni e 450 commesse.
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