ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùIn asta

Christie’s cresce a Parigi anche grazie all’arte italiana

Realizzi milionari per i cinque cataloghi proposti: record per Lalanne. L’arte italiana difesa da garanzie

di Giovanni Gasparini

Julie Mehretu, Blue Magic, 2007, Sold for: €3,9 million

6' di lettura

Il realizzo complessivo della settimana di vendite in sala da Christie’s in corrispondenza della fiera Paris+ par ArtBasel e di numerosi altri eventi satellite ha confermato le aspettative a 121 milioni di euro grazie a percentuali di venduto elevate, pari all’89% per numero e al 95% per valore nei cinque cataloghi proposti.
La Collezione Titze di arte contemporanea passata in asta il 19 ottobre ha realizzato 27,7 milioni di €, con il 95% di venduto sui 39 lotti proposti, con risultati milionari per tele di Gerhard Richter, Adrian Ghenie, Yayoi Kusama e Julie Mehretu la cui opera ‘Blue Magic’ha sfiorato i 4 milioni di €, oltre la stima alta.
Due cataloghi il 20 e 21 ottobre hanno disperso la seconda parte della Collezione Sam Josefowitz che ha dato grandi soddisfazioni a Londra il 13 ottobre scorso, aggiungendo 12,7 milioni di € al risultato complessivo di 72,7 milioni di €.
I protagonisti dell’asta del 20 ottobre sono il design dei Lalannes e il catalogo generale di arte Modena comprendente l’arte italiana moderna che ha portato 62,3 milioni di € entro la stima di 54-77 milioni una volta aggiunte le commissioni sui 61 lotti con 10 invenduti.
Limitato il numero e valore dei lotti ritirati, un lavoro di Picasso e una tela di Fautrier.

Émile Bernard, Baigneuses aux nénuphars, 1889. Sold for: €819,000


Loading...

Il record per Lalanne

A rassicurare gli animi dopo le incertezze della settimana precedente a Londra ci ha pensato un ‘Rinoceronte’, mobile in metallo apribile di considerevoli dimensioni prodotto da Francois-Xavier Lalanne nel 1964 e lungamente conteso per finire aggiudicato al telefono a 15,7 milioni di €, prevalendo su un compratore in sala, pari a 18,3 milioni di € con le commissioni, tre volte la stima alta di 6 milioni. Il lotto milionario ha preceduto l’asta generale con un suo catalogo a parte; nella successiva asta generale sono state vendute altre produzioni dei Lalannes: tre ‘Pecore’ e una Mela aggiudicate fra 480 e 880mila €.
L’immediata riconoscibilità globale di questi oggetti di design li ha resi iconici oltre ogni ragionevole aspettativa, spingendo i prezzi oltre a quelli ottenuti da opere primarie di grandi artisti.

François-Xavier Lalanne, Rhinocrétaire I, 1964, Sold for €18,3 million

L’arte italiana

Il trasferimento definitivo a Parigi delle aste d’arte Italiana del dopoguerra tenutesi in passato per un ventennio a Londra ha contribuito in modo significativo al fatturato dell’asta, sottolineando ancora una volta come l’autolesionismo regolamentare e fiscale italiano abbia fatto perdere al paese l’opportunità di sviluppo seguita alla Brexit.
Tre lotti ‘italiani’ hanno beneficiato della protezione di garanzie di parte terza, in particolare una grande tela quadrata di un metro e mezzo bianca e oro con buchi della celebrata serie dedicata d Lucio Fontana a Venezia nel 1961, già venduta da Sotheby’s Londra nel febbraio 2009 durante la crisi per 4,4 milioni di sterline (5 milioni di euro). Dopo aver raggiunto la garanzia a 6,5 milioni, è stata aggiudicata a un solo rilancio a 6,6 milioni di € al telefono forse ‘americano’ totalizzando 7,9 milioni con le commissioni. Lasciamo agli esperti di finanza valutare il ritorno di circa il 30% in quasi 15 anni, e ci auguriamo che il collezionista si sia goduto questa opere gradevole e storicamente importante.
Il catalogo ha offerto altri tre lotti di Fontana: un ‘Concetto Spaziale’ con buchi giallo del 1961 aggiudicato sotto la stima a 290mila € e una tela grigia con buchi del 1953 invenduta da una stima di 450-650mila €, mentre una ‘Attesa’ di colore rosso vivace con tre tagli stimata 2,5-3,5 milioni ha trovato un compratore a 1,8 milioni di € (2,2 milioni con le commissioni) dopo un solo rilancio al telefono con personale italiano della casa d’aste.
Una grande tela verde di Schifano del 1960 (1,5 x 1,5 metri) è stata salvata dalla garanzia a 600mila €, pari a 756mila €, entro la stima di 700mila - 1 milione di €, grazie alle commissioni, mentre una tela con oggetti di Morandi del 1950 con una stima garantita di 1-1,5 milioni si è fermata a 950mila € grazie ad un rilancio oltre la garanzia, finendo in mani italiane per 1,2 milioni con le commissioni. Non ha avuto bisogno di garanzie, invece, una grande tela verticale in omaggio a Debussy, lavoro astratto di Tancredi che ha moltiplicato la stima alta di 180-250mila € grazie alla competizione protratta fra telefoni italiani e americani fino a 730mila € con le commissioni.

Joan Miró, Peinture (Femmes, lune, étoiles), 1949, Sold for: €20,7 million

È finita in Asia una tela iperrealista tipica di Gnoli, raffigurazione di una camicia che ha confermato la stima di 1,5-2,5 milioni a 2,1 milioni di €. Prosegue la crescita di Salvo che moltiplica la stima di 40-60mila € grazie a diversi pretendenti in sala e ai telefoni, ma il realizzo di 176mila € appare contenuto rispetto al record di settimana scorsa a Londra per una tela più grande del simile soggetto naïf.
Tre le opere di Alighiero Boetti proposte: un piccolo arazzo del 1973 ha scatenato diversi rilanci fino a 95mila €, mentre una sequenza di 10 lavori su carta ‘Da uno a dieci’ ha raggiunto la stima bassa a 214mila € solo con le commissioni, e un arazzo del 1989 di oltre un metro è risultato invenduto da una stima di 400-600mila, nonostante due apparenti rilanci fino a 380mila € che sembravano aver superato la riserva.
Una elegante composizione a reticolo ‘Oltreblu’ di Dorazio del 1960 che partiva da una stima di 250-350 €, è stata contesa da due telefoni e online fino a 340mila €. Un lavoro su carta del 1959 di Kounellis, inizialmente invenduto, è stato poi riproposto e aggiudicato con una sola offerta a 80mila, pari a 100mila € con le commissioni, sotto la stima di 120-180ma €. Scarso interesse per una sfera di Pomodoro aggiudicata a 150mila €, dopo un solo rilancio, a 189mila € sotto la stima di 220-280mila, nonostante l’aggiunta delle commissioni. Ha convinto, invece, un trittico ‘Rosso Porpora’ di Spalletti conteso fino a 113mila € da una stima di 60-80mila. Invenduto, infine, un tipico lavoro futurista di Balla su carta stimato 120-180mila €.

Il Novecento

La parte del catalogo dedicata all’arte Moderna porta il principale realizzo della serata, e unico lotto che ha superato la soglia dei 20 milioni: si tratta di una tela di grande impatto di Mirò del 1949 a cui è stata aggiunta una garanzia di parte terza, noto per il fondo color oro e per l’associazione con la proprietà de La Colombe d’Or a Saint-Paul de Vance. Una volta esercitata la garanzia a 17,5 milioni, ha fatto seguito un solo rilancio al telefono a 17,8 milioni pari a 20,750 milioni di € con le commissioni. Un secondo lavoro di Mirò in catalogo è rimasto, invece, invenduto da una stima di 1,5-2,5 milioni. Un altro lotto garantito, una grande tela di Mitchell, stimata 5-7 milioni di €, si è fermata dopo due rilanci a 4,8 milioni, cui si aggiunge un milione di commissioni. Un caratteristico lavoro di Yves Klein monocromo IKB ha superato la stima di 1,5-2 milioni per raggiungere 2,8 milioni di € con le commissioni.
Interesse online dall’Italia e ai telefoni hanno spinto una non comune tela di Gerard Schneider ‘Opus 375’ a triplicare la stima di 70-100 mila € per finire online a 290mila €. Come ci si aspetta a Parigi, il catalogo ha proposto una selezione di opere dei Surrealisti, fra cui una guache di Magritte contesa fino a sfiorare il milione di euro. Ma il realizzo più interessante è dovuto all’artista nota come Toyen con una grande tela del 1956 che ha superato la stima alta di 1 milione, contesa fino a 2,8 milioni di €.
Una tela di un’altra nota artista surrealista, Dorothea Tanning, ha superato la stima a 352mila €, stesso prezzo della celebre foto ‘Le violon d’Ingres’ del 1924 di Man Ray, mentre una nota versione della Gioconda di Marcel Duchamp è rimasta invenduta da una stima di 500-800mila €.

Lucien Pissaro, Gouvernes, près Lagny 1888, Sold for: €352,800

Nonostante l’attenzione legata alle celebrazioni dei 50 anni dalla scomparsa, i lavori cubisti di Picasso faticano a trovare compratori confermando le stima basse solo grazie alle commissioni. Per inciso, la decisone di stampare un numero insufficiente di cataloghi rende sempre più problematica la funzione di stabilire pubblicamente i prezzi delle aste, peraltro supportata per legge in Francia dove i banditori sono di fatto dei notai, poiché la ‘memoria digitale’ di lotti ritirati, invenduti, delle garanzie sugli stessi e delle stime in generale può essere modificata e occultata con grande facilità. Con buona pace per chi crede che ‘online’ implichi maggior trasparenza. Questo vizio è comune a tutte le case d’aste e sarebbe opportuno eliminarlo per incrementare la credibilità e la fiducia nel mercato.

Riproduzione riservata ©

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti