Christie’s: l’Asian Art Week supera le attese
I risultati e la partecipazione alle aste hanno dimostrato la solidità del mercato e la crescente ampiezza e profondità della base di collezionisti nel settore
di Maria Adelaide Marchesoni
5' di lettura
L' Asian Art Week a New York di Christie's dal 24 al 29 settembre ha generato un controvalore totale di 82.830.875 dollari con il 90% in valore, l'84% venduto per lotti e il 175% di aggiudicato superiore alle stime inferiori di pre-vendite nelle otto live auction. Il risultato è raddoppiato rispetto al 2019, quando nella Asian Art Week (10-13 settembre), con le aste dal vivo, Christie's aveva registrato un totale di 41.641.250 dollari con 11 nuovi record mondiali nelle diverse categorie. In dettaglio le vendite online dell'Asian Week hanno registrato un totale di 2,3 milioni di dollari, che insieme a quelle live raggiungono gli 85,1 milioni di dollari. La partecipazione alle aste è stata globale con offerte provenienti da 41 paesi. Ben 13 i record registrati e 13 lotti hanno superato il milione di dollari. I risultati e la partecipazione alle aste hanno dimostrato la solidità del mercato e la crescente ampiezza e profondità della base di collezionisti nel settore. Quest'anno per la prima volta Christie's ha ospitato le aste anche a Hong Kong per il forte interesse manifestato dai collezionisti asiatici per la collezione di James e Marilynn Alsdorf, una raccolta cross-category la cui dispersione era iniziata nel 2019.
Highlight delle vendite
L'asta «Devotion in stone: Gandharan Masterpieces from a private collection» ha registrato un controvalore totale di 13,9 milioni di dollari, più che quadruplicando la stima inferiore di pre-vendita. Il top lot (lotto n. 609) è stato una rara e magnifica triade di scisti grigi di Buddha Shakyamuni venduto per 6,63 milioni di dollari, contro una stima bassa di 600 mila dollari, ha segnato un record d'asta mondiale per un'opera d'arte Gandharan, una delle poche datate e pubblicate in più di 30 pubblicazioni e mai stata messa sul mercato. La vendita è stata anche caratterizzata dall'aggiudicazione di una grande e importante figura di scisto grigio di un Bodhisattva che ha più che raddoppiato la stima inferiore (1,5-2,5 milioni di dollari) realizzando 3,63 milioni di dollari. Le vendite «Sacred and Imperial: The James and Marilynn Alsdorf Collection Part I and Part II» si sono svolte live e hanno comportato una maratona di dieci ore conseguendo un totale complessivo di 22.436.500 dollari. La prima parte (Lotti 801-823) della collezione Alsdorf ha raggiunto un totale di 15.062.250 dollari con il 100% per lotto, il 100% per valore e il 329% di martello sopra la bassa stima. Nella sezione dedicata ai capolavori dell'arte asiatica sono stati offerti 24 tra i migliori esempi nelle categorie collezionate dai coniugi Alsdorf: erano compresi bronzi dell'India meridionale, porcellane della dinastia Qing, pittura cinese e opere d'arte cinesi e giapponesi. Il top lot è stata una rara e magnifica figura in bronzo di Shiva Tripuravijaya , India del Sud, Tamil Nadu, periodo di Chola, circa 1050, che ha superato di quattro volte la sua stima (1-1,5 milioni di dollari) ed è stata aggiudicata per 4,35 milioni di dollari, stabilendo il record per una scultura dell'India del Sud. Altro lotto in evidenza, una testa di marmo molto rara di Buddha , Cina, dinastia Sui, 550-618 d.C. è stato venduto per 2,250 milioni di dollari, contro una stima di 500-700.000 dollari. Prima di entrare nella James e Marilynn Alsdorf Collection era stata acquistata a Parigi nel 1925 da David David-Weill (1871-1952) e in seguito confiscata dall' Einsatzstab Reichsleiter Rosenberg durante l'occupazione nazista di Parigi e trasferita al Jeu de Paume , 28 giugno 1943 (inventario ERR n. DW 2492). Rimpatriata in Francia, il 4 marzo 1946 successivamente è stata restituita a David David-Weill, venduta poi in asta da Sotheby's Londra nella dispersione della collezione D. David-Weill, il 29 febbraio 1972, (lotto 14). Altri lotti che hanno segnato prezzi elevati rispetto le stime: un album di paesaggi e calligrafia attribuito a Zhang Ruitu (Cina 1570- 1641) è stato battuto per 3,21 milioni di dollari, pari a 21 volte la stima (100-150 mila dollari), stabilendo un record per un album dell'artista. La parte II della collezione Alsdorf ha raggiunto il totale di 7.374.250 dollari con il 92% venduto per lotto e il 99% venduto per valore. Il top lot è stato una pergamena «Horse» di Xu Beihong (1895-1953) venduto per 687.500 dollari, contro una di 20-40.000 dollari. Altri prezzi elevati sono stati raggiunti per le porcellane imperiali monocromatiche, tra cui un vaso Guan-Type Mallet, della dinastia Qing a sei caratteri in smalto blue del periodo 1723-1735, che ha raggiunto i 400.000 dollari; e un raro pennello in celadon smaltato venduto per 225.000 dollari. Tra gli altri pezzi di spicco, una piccola figura in marmo bianco di un leone seduto, Cina, dinastia Tang, che è stata venduta per 475.000 dollari a fronte di una stima di 20.000 dollari. Il 23 settembre la dispersione della collezione di 150 opere di arte indiana del Novecento di J ane e Kito de Boer ha totalizzato 3.563.625 dollari con l'82% venduto per numeri di lotti e l'81% in valore.
Dal Giappone
La vendita del 22 settembre di Japanese Art and Korean Art ha generato 8,475 milioni di dollari con l'82% venduto per lotto e l'84% per valore. Il top lot dell’incanto è stato una stampa di Katsushika Hokusai (1760-1849), «The Great Wave» che ha raggiunto 1,11 milioni di dollari, contro una stima inferiore di 150.000 dollari, e ha stabilito il record per la stampa dell'artista. Altri risultati degni di nota sono stati un'importante coppia di paraventi a sei pannelli di Kano Tsunenobu (1636-1713), “Chrysanthemums Blooming in a Garden”, venduta a 175.000 dollari; insieme alle stampe di Utagawa Hiroshige (1797-1858), Kitagawa Utamaro (1753-1806) e Katsushika Hokusai (1760-1849), tra cui “Red Fuji”, venduta a 337.500 dollari. Inoltre, le produzioni moderne e contemporanee hanno dato ottimi risultati, tra cui di Morita Shiryu (1912-1998) «Choo (Cospicuità)» ha realizzato 137.500 dollari; e di Kato Gizan (B. 1968) «Jigen (Manifestation)» ha venduto per 312.500 dollari. Tra le opere coreane in primo piano c'erano un vaso di porcellana blu e bianco con tre ortiche che suonavano il weiqi, della dinastia Joseon, venduto a 750.000 dollari; e un impressionante schermo a otto pannelli del cerchio di Kim Hongdo (1745-1806), intitolato «Hunting Scene (Scena di caccia)», che ha raggiunto i 930.000 dollari, a fronte di una stima di 100.000 dollari.
Il sud dell’Asia
Passando all'asta di South Asian Modern + Contemporary Art del 23 settembre il risultato raggiunto è stato di 4,9 milioni di dollari. Il top lot è stato un dipinto di Tyeb Mehta, «Untitled» del 1974, venduto per 1,11 milioni di dollari, un prezzo all'interno delle stime tra 1-1,5 milioni di dollari. Altri risultati degni di nota sono stati il dipinto pastorale di Jehangir Sabavala, «The Peasants», apparso per la prima volta in asta ha raggiunto 966.000 dollari stabilendo il price record in asta per l'artista. Nel segmento contemporaneo erano presenti gli artisti Nalini Malani con l'opera «Broken#2» del 2009 venduta per 75mila dollari, prezzo enntro la stima pari a 60-80.000 dollari. Inoltre, «Untitled (Horses)» di B. Vithal è passato di mano per 27.500 dollari, stabilendo un nuovo record d'asta per l'artista. La vendita comprendeva anche il portfolio completo del 1991, «House with Four Walls» di Zarina, che è stato aggiudicato per 62.500 dollari. Infine il 25 settembre l'asta Important Chinese Ceramics and Worksof Art ha realizzato un totale di 23,4 milioni di dollari con l'86% del venduto per lotto e il 96% in valore: il top lot è stato una pietra calcare grigia di un Budda eretto della dinastia del nord QI (AD 550-577) venduta per 2,550 milioni di dollari rispetto alla stima tra 400-600 mila dollari. Per la prima volta durante la New York Asian Art Week, Christie's ha ospitato aste in due salerooms con banditori dedicati a Hong Kong e New York ricevendo un’ottima accoglienza sul mercato asiatico.
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