Christie’s rinvigorisce il mercato in asta
Buoni risultati per il contemporaneo, record per Salvo. La collezione di arte a cavallo fra fine ‘800 e ‘900 porta molteplici record e supera le aspettative
di Giovanni Gasparini
I punti chiave
4' di lettura
La lunga maratona proposta da Christie’s la sera del 13 ottobre a Londra ha riportato un certo livello di confidenza nel mercato dopo un incanto non propriamente brillante la sera precedente da Sotheby’s.
Il totale di 96,5 milioni di sterline, entro la stima complessiva di 71-106 milioni di £, è stato ottenuto con un numero piuttosto basso di lotti invenduti, sette per ciascuno dei due cataloghi proposti, sui 90 lotti passati sotto il martello durante le 4 ore dell’asta, con un solo lotto ritirato prima dell’inizio.
Anche la presenza limitata di quattro garanzie di parte terza, per quanto concentrate sui lotti più cari della vendita di arte contemporanea, hanno influenzato solo in parte il risultato.
La presenza di compratori in sala, soprattutto, per il secondo catalogo della collezione Josefowitz, presentata senza garanzie e senza lotti ritirati, ha dato la sensazione di essere tornati ad un mercato più normalizzato, in cui le opere vengono valutate per quel che sono piuttosto che per il loro potenziale speculativo.
Il catalogo contemporaneo
Il realizzo di 44,7 milioni per i 45 lotti venduti sui 52 offerti è dovuto per metà ai primi quattro lotti milionari, fra cui spicca una tela di Basquiat del periodo preferito, il 1982, ‘Future Sciences versus the Man’, un quadrato di un metro e mezzo garantito da parte terza ma che sembra aver avuto un secondo rilancio sotto la stima di 9-12 milioni, portando 10,4 milioni di £. Il garante ha quasi certamente salvato il secondo realizzo della serata, una tela di Peter Doig ‘Haus der Bilder’ di ben tre metri per due, aggiudicata alla stima bassa di 5 milioni dopo un solo rilancio, pari a 6 milioni di £ con le commissioni, mentre due artiste si sono contese il terzo realizzo a 3 milioni di £: l’inquietante figura di due metri di Marlene Dumas ‘After the Kiss’ che ha superato la garanzia e ha raggiunto la stima alta con le commissioni, e un dittico su carta montato su alluminio per quasi tre metri di lunghezza della recentemente scomparsa Paula Rego, ispirato a ‘Fantasia’ di Walt Disney.
Interessante la dinamica opposta dei due lotti italiani in catalogo: mentre un classico e minimalista ‘Concetto Spaziale, Attesa’ bianco a taglio singolo di Fontana di media dimensione non ha trovato compratori da una stima di 800mila - 1,2 milioni di £, una tela coloratissima di grandi dimensioni (2 x 1,5m) di Salvo del 1991 dal tipico gusto naïf è stata contesa da oltre una decina di aspiranti compratori per finire in sala probabilmente ad un advisor newyorkese a 693mila £ da una stima di 80-120mila £, un multiplo degli 81.250 € pagati per lo stesso lavoro in asta da Cambi a Milano cinque anni fa. Potrebbe trattarsi del sintomo di un riallineamento dei prezzi, ma la sostenibilità nel tempo va considerata attentamente a fronte di esperienze passate: oggi va di moda questo tipo di pittura, come negli anni ‘80 la Transavanguardia…Pur trattandosi di un artista deceduto nel 2015, Salvo era presentato in catalogo con i primi nove lotti di artisti recenti tutti contesi oltre le stime basse, fra cui il record per la 29enne Sahara Longe la cui grande tela figurativa è stata scambiata a 176mila £. Sembra proseguire quindi la ricerca speculativa di tele fresche per alimentare le passeggere mode del ‘mercato’.
Un terzo dei lotti aggiudicati è però andato venuto sotto la stima bassa dopo un solo rilancio, e anche il mercato speculativo di Yayoi Kusama ha subito una battuta d’arresto con un invenduto ‘Flame’ stimato 1,8-2,5 milioni di £.
La collezione Sam Josefowitz
La seconda parte della serata ha visto la dispersione della parte più pregiata della collezione eclettica dell’imprenditore Sam Josewitz, accumulata nella seconda metà del ‘900, comprendente dipinti francesi tra l’Ottocento di Caillebotte e il Noveceto con Van Dongen, stampe antiche di grandi maestri come Durer, opere di design di Diego Giacometti, sculture medievali giapponesi dai realizzi milionari come un Bodhisattva tornato in Giappone a 3,7 milioni di £. Il realizzo di 51,8 milioni di £ per i 31 lotti venduti su 38 ha superato le aspettative nonostante sia rimasto invenduto un ritratto del figlio di Gauguin ‘Clovis endormi’ stimato 3-5 milioni di £ e due dei quattro dipinti di Caillebotte proposti.
A guidare i realizzi un dipinto di Kees Van Dongen ‘La Quietude’ lungamente conteso fra due telefoni per finire ad un cliente italiano per 10,8 milioni di £, oltre il doppio della stima alta, per una tela di grandi dimensioni del 1918 dai colori vivi per una scena di serenità famigliare, mentre un nudo femminile dello stesso artista del 1905 è lungamente conteso fino a sfiorare 2,5 milioni di £, ben oltre la stima alta di 1,4 milioni.
Tre i nuovi record in asta per Felix Vallotton con il dipinto ‘Cinq heures’ che conferma la stima bassa dopo un solo rilancio in sala, pari a 3,7 milioni di £ con le commissioni, per un dipinto dello scultore Aristide Maillol con un ritratto di giovane donna a 2,4 milioni di £, il doppio della stima alta, e il nordico Akseli Gallen-Kallela con un dipinto autunnale piuttosto cupo aggiudicato in sala dopo un solo rilancio alla stima bassa, che ha raggiunto 1 milione di £ con le commissioni.
Una menzione particolare merita un lavoro di Balla del 1902, piccola tela attualissima ‘Fallimento (prima idea)’ venduta magistralmente dal banditore ad un collezionista in sala per 353mila £, quasi tre volte la stima alta. Da segnalare l’ottima performance delle opere di Diego Giacometti, lavori di design personalizzati per il collezionista, che sono in gran parte stati aggiudicati allo stesso compratore al telefono, sei lotti in tutto guidati da una Console ‘Hommage a Bocklin’ per 5,1 milioni di sterline da una stima di 2-3 milioni di £.
Cinque dei sette lotti di stampe antiche hanno superato le stime alte e solo uno è andato invenduto, scatenando spesso protratte battaglie a colpi di rilanci. Ben 17 lotti hanno superato le stime alte prima dell’aggiunta delle commissioni, e solo tre sono stati aggiudicati sotto le stime basse. Forse il mercato, finta la sbornia dell’ultimo triennio dovuta a tassi bassi o negativi, e ad atteggiamenti speculativi di breve termine, sta rientrando negli alvei della normalità. La qualità delle opere e la provenienza acquisiscono maggior peso rispetto alla moda, sopratutto quando sono immesse sul mercato collezioni di pregio.Tocca alle aste di Parigi settimana prossima completare il quadro di questa situazione in rapido divenire.
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