Christie’s: turnover in calo del 25%, ma schizzano le private sale (+56%)
Nel 2020 la casa d'aste ha contrastato gli effetti della pandemia con le vendite online, le private sale e un nuovo calendario. L'Asia si conferma mercato in crescita
di Maria Adelaide Marchesoni
4' di lettura
In una conferenza stampa via Zoom il ceo di Christie's Guillaume Cerutti ha dichiarato che il volume d'affari atteso per il 2020 è nell'ordine di 3,4 - 3,5 miliardi di sterline, in calo del 25% rispetto al 2019. Il risultato non sorprende come ha commentato il ceo: “era previsto su questo livello sin da marzo quando sono iniziate le restrizioni da Covid-19 ed è in linea con le previsioni di metà anno - e ha aggiunto - la maggior parte di questa flessione è dovuta alle aste dal vivo”. Il declino del volume d'affari sarebbe stato peggiore senza la reazione “stabilizzante” di un rapido passaggio alle vendite online, un aumento delle private sale e la disponibilità a spostare il calendario delle aste in diversi periodi dell'anno. Un'altra ragione per cui il volume d'affari complessivo è diminuito nel 2020 va ricercata nel fatto che diversi clienti hanno preferito aspettare e hanno rinunciato a mettere in vendita singole opere o estate in attesa di tempi migliori per la valorizzazione.
La collezione più importante che Christie's ha disperso quest'anno è stata quella dell'estate Morton e Barbara Mandel, venduta per circa 50 milioni di dollari. Nel 2019, la casa d'aste ha gestito le collezioni di S.I. Newhouse, la collezione della famiglia Robert B. e Beatrice C. Mayer e quella di Maharajas e Mughal Magnificence, tra le altre. Le private sale hanno superato del 56% l'ammontare realizzato nel 2019 con una stima che dovrebbe essere pari a 987 milioni di sterline segnando il valore più alto realizzato dalla casa d'aste, con il 62% di tale totale generato nella seconda metà dell'anno. A trainare il risultato 12 transazioni di arte moderna e contemporanea in gran parte superiori ai 25 milioni di dollari, tre di queste sono state superiori ai 100 milioni di dollari. Al contrario, sono state vendute nove opere per oltre 25 milioni di dollari nelle vendite dal vivo.
Garanzie
Nel secondo e terzo trimestre la casa d'asta d'aste si è affidata maggiormente alle garanzie di terzi per la vendita di opere al fine di contrastare il nervosismo e lo scetticismo da parte dei venditori in un momento destabilizzante per tutti. “Sia le vendite private, sia le garanzie di terzi, sono “un buon modo per mitigare il rischio” e per incoraggiare i clienti a portare i lavori sul mercato” ha dichiarato Cerutti.
Breakdown geografico
Cerutti ha anche affrontato i cambiamenti che hanno interessato la distribuzione geografica dei collezionisti. “Per la prima volta, pensiamo che la percentuale di acquirenti e offerenti provenienti dall'Asia sarà superiore al numero di acquirenti e offerenti provenienti dall'America” ha spiegato l'amministratore delegato, riferendosi alla decisa crescita delle vendite ad Hong Kong che si sono svolte all'inizio di dicembre. Durante l'asta serale di Modern & Contemporary Art a Hong Kong che comprendeva un solo lotto dedicato a un dipinto dell'artista Sanyu, battuto per 22 milioni di dollari, le due vendite hanno generato un totale di 1,02 miliardi di HK$ (132 milioni di dollari), realizzando un ammontare superiore alla successiva vendita a staffetta “20th Century (New York-Hong Kong)” che ha generato 119,3 milioni di Us $ (920,4 milioni HK$). Cerutti ha attribuito il rallentamento delle vendite di dicembre a New York alla potenziale stanchezza dei collezionisti. In Europa, Londra ha risentito della mancanza delle fiere e, di conseguenza, dei collezionisti, in particolare l'Italian Sale di quest'anno non è stata soddisfacente. L'attività nella piazza londinese ha risentito di tutte le problematiche mondiali alle quali si sono aggiunte le incognite della Brexit. Positiva la piazza di Milano, ma ancor di più spicca Parigi.
Lo sviluppo digitale
Tra le altre cifre chiave del 2020 affrontate nell'incontro vi sono quelle relative allo sviluppo digitale della casa d'asta. Negli anni precedenti, le vendite online rappresentavano solo l'1-2% circa del fatturato. Quest'anno, secondo Cerutti, tale cifra è salita all'8%. Christie's prevede di aumentare il numero di vendite online programmate per il 2021, stimando che circa la metà di tutte le vendite avverrà online.
I lotti milionari
Nel 2020 la casa d'asta ha venduto tre opere con prezzi superiori a 100 milioni di dollari e 12 opere superiori a 25 milioni di dollari, un traguardo importante dato che nove opere in totale hanno raggiunto un prezzo finale di 25 milioni di dollari nelle aste pubbliche, tra cui «Nude with Joyous Painting» (1962) di Roy Lichtenstein venduto per 46 milioni di dollari, insieme a «Onement V» (1969) di Barnett Newman e «Complements» (2004-07) di Brice Marden che sono stati aggiudicati per 30,9 milioni di dollari ciascuno in luglio.
Le attese per 2021
Per il prossimo anno, Cerutti ha dichiarato che le consegne più importanti sono già in programma per le aste. Tre opere di René Magritte, Joan Miró e Max Ernst della collezione Claude Hersaint dovrebbero raggiungere un totale di 28 milioni di dollari per la prima grande vendita dell'anno, “The Art of the Surreal”, un’asta serale che si terrà all'inizio di marzo. La casa d'asta si è anche assicurata un'opera di punta di Francis Bacon, con dettagli sulla catalogazione e le stime ancora da annunciare.“Crediamo che ci sarà un migliore allineamento tra domanda e offerta” ha concluso Cerutti sulle previsioni finanziarie della casa per il nuovo anno.
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