Christie’s: dopo un semestre in crescita cauto ottimismo per il futuro
Il pubblico del mercato dell’arte è diventato più ampio e la casa d'asta punta allo sviluppo sempre più sostenuto della nuova clientela facendo leva sull'offerta di beni di lusso
di Maria Adelaide Marchesoni
4' di lettura
Archiviato il primo semestre 2022 con risultati definiti dal ceo Guillaume Cerutti “straordinariamente solidi” Christie’s è fiduciosa per il resto dell’anno, nonostante il difficile contesto economico e politico, forte di un modello di business globale e della sua trasformazione avvenuta negli ultimi anni. «Abbiamo accelerato le nostre innovazioni tecnologiche - spiega il ceo in conference call - e diversificato la gamma di servizi per i nostri clienti (aste dal vivo e digitali, vendite private, finanziamento dell’arte) per trarre vantaggio da una domanda crescente di arte e lusso. Nel secondo semestre, la nostra strategia sarà quella di continuare a presentare i migliori oggetti e le migliori collezioni».
I risultati del semestre
Nel primo semestre Christie’s ha registrato vendite totali per 3,3 miliardi di sterline (4,1 miliardi di dollari), con un aumento del 34% rispetto all’anno precedente. Questi risultati rappresentano la migliore performance dal 2015 (superando il 1° semestre 2018, quando Christie’s aveva venduto la collezione Rockefeller) in gran parte dovuta al cambiamento di comportamento della clientela dopo la pandemia. In dettaglio le vendite all’asta hanno raggiunto 2,8 miliardi di sterline con un sell-through rate in tutte le aste superiore all'87%, un tasso decisamente migliore rispetto al passato che era nell'ordine dell'83-85 per cento. Rispetto ai livelli pre-pandemici del primo semestre 2019, le vendite online continuano a crescere e hanno evidenziato un aumento del 292%; il valore medio dei lotti è di 15.000 dollari; più della metà di tutti i lotti offerti online sono state vendite nel segmento del Lusso che rimane fondamentale (47%) per lo sviluppo online. Gli scambi nelle private sales sono state pari a 500 milioni di sterline, il secondo migliore ammontare degli ultimi cinque anni caratterizzato da un numero crescente di selling exhibition, tra cui pop-up a Hong Kong, Londra, Parigi, Singapore, Los Angeles, Palm Beach, Miami, Aspen, Southampton, Monaco, nonché la mostra estiva online di sculture monumentali «Dream Big».
I nuovi clienti
Nel primo semestre 2022 il 30% degli acquirenti è nuovo per Christie's (29% nel 2021), con quasi i 2/3 che iniziano partecipando alle aste online; il 34% dei nuovi acquirenti sono millennials; i nuovi acquirenti ad oggi provengono in primo luogo dagli Stati Uniti (39%), in secondo luogo dall’area EMEA (33%), in terzo dall’area APAC (28%), con il maggior numero di nuovi acquirenti provenienti dagli Stati Uniti, dalla Cina (Hong Kong), dal Regno Unito e dalla Francia in generale. La maggior parte dei nuovi acquirenti entra attraverso il Lusso (38%) e l’Arte del XX/XXI secolo (31% YTD). L'arte asiatica ha mostrato un notevole incremento dei nuovi acquirenti per i Dipinti cinesi (+37%) e i Classici-Old Masters (+21%) e le arti decorative (+20%) hanno registrato la crescita più elevata di nuovi acquirenti nel primo semestre.
La piattaforma 20/21
Rispondendo alla domanda di una nuova generazione di collezionisti che abbraccia la diversità della creatività, Christie’s ha continuato ad ampliare e diversificare il mercato dell’arte. La piattaforma del XXI secolo di Christie’s ha fatto da apripista in tutte le regioni, raggiungendo i prezzi più alti in tutto il mondo: 48 record stabiliti per le artiste donne nel primo trimestre, tra cui Lynn Drexler e Barbara Hepworth; mentre a Londra, lo scorso giugno, le opere di donne hanno rappresentato il 48% degli artisti viventi nella London Evening Sale, con opere di Simone Leigh e Rebecca Warren. Sono 35 i record stabiliti per gli artisti di colore, tra cui Ernie Barnes con «The Sugar Shack» venduto per 15,2 milioni di dollari - 76 volte la stima massima - e un nuovo record per Shara Hughes con «Spins from Swiss» che ha raggiunto 2,94 milioni di dollari contro una stima minima di 500.000 dollari. La Marquee Week di maggio a New York ha inoltre battuto 10 record per artisti di età inferiore ai 40 anni, tra cui la star emergente Anna Weyant: «Summertime» ha toccato 1,5 milioni di dollari - oltre sette volte la sua stima minima.
La guidance
«La domanda è molto forte e non c’è alcun segnale che possa indebolirsi nei prossimi mesi - ha dichiarato Cerutti –. Stiamo osservando l’analisi e, sebbene siamo cauti e ci sia ovviamente incertezza, crediamo che ci siano segnali per un buon secondo semestre». E ha aggiunto: «Senza essere troppo ottimisti, poiché siamo consapevoli del clima macroeconomico, stiamo lavorando per conseguire un solido risultato per il resto dell’anno. Naturalmente il nostro ciclo è molto breve, poiché lavoriamo con una visibilità limitata ai prossimi tre mesi. Direi che vogliamo essere realistici, non ottimisti».Una cosa importante da notare, ha aggiunto Cerutti, è: «il ritmo con cui il mercato dell’arte si è evoluto negli ultimi 24 mesi, il modo in cui è aumentata la sua accessibilità. Ora abbiamo fino a 1,2 milioni di visitatori online delle aste. Prima registravamo il 10-15% di nuovi acquirenti, ora il 25%. Anche se l’offerta rimane stabile, il pubblico del mercato dell’arte è diventato più ampio, è meno intimidito e questo può contrastare una certa esposizione al rischio del clima attuale» ha concluso il ceo. Tra le offerte più importanti dei prossimi mesi c’è la collezione di Ann e Gordon Getty che sarà venduta in ottobre a New York.
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