Cile, alle elezioni vince la sinistra: Boric batte Kast il filo-pinochettista
Le presidenziali si sono concluse con la vittoria del leader studentesco di 35 anni che due anni fa fece vacillare il governo di Sebastián Piñera
di Roberto Da Rin
I punti chiave
2' di lettura
Il Cile sceglie Gabriel Boric. Approderà lui al Palacio de la Moneda. Nel ballottaggio presidenziale il candidato di sinistra, leader della coalizione Apruebo dignidad, ha incassato il 55,8% dei voti, contro il 44,1% dell’avversario di estrema destra, José Antonio Kast. Quest’ultimo ha riconosciuto la sconfitta in un tweet e non vi saranno contestazioni.
La contesa pareva si risolvesse sul filo di lana, invece la sinistra di Boric si è affermata con un successo pieno. Il presidente eletto Boric, 35 anni, ha studiato giurisprudenza ed è leader del Movimento studentesco che due anni fa ha determinato una vera e propria crisi politico istituzionale, trascinando decine di migliaia di giovani in piazza, inferociti per l’aumento del costo della vita.
Pareva che il governo di Sebastián Piñera cadesse da un giorno all’altro, scivolato sotto l’8% dei consensi. Poi l’emergenza Covid lo ha salvato. Il successo di Boric, che nel primo turno aveva incassato solo il 26% dei voti contro il 28% del pinochettista Kast, va ascritto, secondo l’analista Kenneth Bunker, a una maggiore partecipazione al voto di chi, al ballottaggio, ha temuto un ritorno al passato di un esponente di estrema destra palesemente colluso con la dittatura di Augusto Pinochet. L’insediamento di Boric avverrà il prossimo marzo.
L’agenda sociale verrà riscritta
Il programma di Boric è stato espresso con chiarezza riguardo ai temi sociali: ridurre le disuguaglianze in un Paese con alto indice di contrazione della ricchezza a favore delle oligarchie. Riformulare il sistema delle pensioni, conferendo maggiori tutele delle classi sociali più svantaggiate, e riequilibrare i benefici di quel «milagro chileno», miracolo cileno, di cui pontificano gli osservatori internazionali, ma che non si traduce in una migliore distribuzione di ricchezza. «Stabilità sì – sostiene Boric - ma con meno povertà e discriminazioni».I tre pilastri della riforma delle pensioni saranno questi: solidale, individuale e contributivo (da parte delle imprese).
Riforma delle pensioni
Il vecchio sistema dei Fondi pensione, va ricordato, è stato foriero di disastri nella finanza pubblica, ripianati poi dal governo di Michelle Bachelet, ex presidente del Cile. Il diritto all’acqua è un altro punto del programma di Boric che vorrà stemperare i meccanismi meno virtuosi dell’ultraliberismo di Sebastian Piñera. La governabilità di Boric sarà comunque complessa, la sua giovane età potrebbe essere interpretata come inesperienza. Sarà necessario guardare al centro e cercare voti tra i moderati. Le sue prime mosse pare siano queste: rassicurare i mercati, nominare un ministro dell’Economia che non spaventi gli operatori internazionali, concedere diritti sociali senza compromettere la stabilità macrofinanziaria del Paese. Un ostacolo obiettivo sarà la mancanza della maggioranza alla Camera dove si prefigurano scontri con la destra di Kast. Il presidente eletto Boric aveva solo quattro anni quando Pinochet, nel 1990, interruppe la sua lunga dittatura.
Non c’è stato l’effetto Lucia Pinochet
Negli ultimi giorni, complice la scomparsa di Lucia Hiriart, moglie di Pinochet, alcuni analisti avevano prefigurato una vittoria di Kast, ultimo erede di Pinochet. Avvocato, 55 anni, cattolico e padre di nove figli è noto per le sue idee estreme contro i migranti, la comunità Lgbtq+, l’aborto e le fasce più povere della popolazione.Un incubo australe, a la Fin del Mundo, che non si è realizzato.
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