Cina, la Banca centrale non molla la stretta sui pagamenti online
Il Governatore ribadisce la collaborazione con l’Antitrust - Pechino, intanto, precisa i dati sensibili che non possono essere trasferiti all’estero
di Rita Fatiguso
I punti chiave
2' di lettura
“Pechino continuerà la sua repressione anti-monopolio”, ha detto il Governatore della Banca centrale cinese, a Bangkok per un evento della Bank of settlement. La Cina andrà avanti nella regolamentazione dell’attività finanziaria dei giganti della tecnologia. E nel frattempo definisce quali sono i dati sensibili da tutelare nei trasferimenti con l’estero.
I Big del Tech, da Alibaba a Meituan a Tencent, sono finiti sotto esame per presunte pratiche monopolistiche e la raccolta aggressiva di dati sui consumatori, ma anche per non aver conservato i dati a rischio per il Paese.
Il Governatore non blocca l’Antitrust
Pechino nel 2021 ha lanciato la campagna per governare lo sviluppo ordinato dell’economia. La campagna non si ferma. “Continueremo a collaborare con le autorità anti-monopolio per frenare le concentrazioni e affrontare attivamente la discriminazione degli algoritmi e altre nuove forme di comportamenti anticoncorrenziali”, ha dichiarato il governatore della Banca centrale cinese Yi Gang.
Di fatto, prosegue la stretta della Cina sui pagamenti online. Le piattaforme non bancarie come Ant financial sono in piena fase di ristrutturazione, la Banca centrale ha sostenuto la campagna del Governo per una separazione ben definita delle attività di e-commerce da quelle a carattere finanziario. Inoltre l’Antitrust è intervenuta con multe salatissime e nuove direttive per evitare lo sfruttamento di posizioni dominanti.
Quali dati vanno conservati
La Cina ha anche varato una sua strategia nazionale per la protezione dei dati che ha avuto e avrà pesanti conseguenze anche sull’operatività finanziaria dei giganti del cinesi.
Dal 1° settembre la Data security law (DSL) prevede una classificazione dei dati in base al livello di importanza e rischio per la sicurezza nazionale e gli interessi esteri.
A un mese dal varo della legge arrivano le definizioni più in dettaglio sulle informazioni potenzialmente sensibili.
I dati industriali e delle telecomunicazioni gestiti dalle società in Cina saranno classificati in “dati fondamentali”, “dati importanti” e “dati ordinari”. Lo prevede un regolamento del Ministero dell’Industria e dell’Information Technology (MIIT), che condivide la giurisdizione sui settori di Internet e della tecnologia dell’informazione..
La grave minaccia per il Paese
I dati di base si riferiscono a informazioni che rappresentano una “grave minaccia” per “politica, territorio, esercito, economia, cultura, società, scienza e tecnologia, cyberspazio, ecosistema, risorse e sicurezza nucleare” della Cina.
Inoltre, ricomprendono quelli che hanno un “grave impatto” sugli “interessi d’oltremare del Paese e sulla sua sicurezza dei dati nello spazio, nelle regioni polari, nelle profondità marine e nell’intelligenza artificiale”.
I dati saranno anche etichettati come “core” se hanno un “grande impatto” sulle imprese principali della Cina, sull’infrastruttura informativa chiave e su altre risorse importanti o se hanno il potenziale per portare “alla paralisi dei servizi”.
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