Cina, profitti industriali ad aprile -8,5%, ai minimi da 2 anni
Il trend sconta il balzo dei prezzi delle materie prime, la rottura della supply chain per i lockdown contro il Covid-19 e la guerra in Ucraina
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I profitti industriali in Cina sono crollati dell’8,5% annuo ad aprile al ritmo più veloce da marzo 2020, mentre nei primi quattro mesi del 2022 hanno avuto una crescita del 3,5%, a 26.580 miliardi yuan (circa 3.900 miliardi di dollari), in calo sul +8,5% di gennaio-marzo. Il trend sconta il balzo dei prezzi delle materie prime, la rottura della supply chain per i lockdown contro il Covid-19 e la guerra in Ucraina. I focolai di Covid «sono stati diffusi in alcune regioni, creando grandi contraccolpi e portato al calo dei profitti», ha osservato in una nota Zhu Hong, funzionario dell’Ufficio nazionale di statistica.
Il crollo dei profitti industriali, calcolati sulle grandi aziende con un fatturato annuo di oltre 20 milioni di yuan generati dalle operazioni principali, è un nuovo segnale delle difficoltà dell’economia cinese, dopo il crollo dei consumi (-11,1%) e della produzione industriale (-2,9%) di aprile, con un contestuale rialzo della disoccuppazione al 6,1%. Zhu ha affermato che le regioni orientali e di nordest più colpite dal Covid hanno subito un calo dei profitti rispettivamente del 16,7% e dell’8,1%, mentre le misure antivirus hanno chiuso le fabbriche e intasato autostrade e porti.
Shanghai bloccata dal lockdown
La produzione industriale dell’hub di Shanghai, situato nel cuore dell’industria manifatturiera nel delta del fiume Yangtze, è crollata del 61,5% ad aprile in scia al blocco completo e molto di più del -2,9% segnato su scala livello nazionale. Le passività delle imprese industriali sono salite del 10,4% rispetto all’anno precedente a fine aprile, leggermente più lentamente del 10,5% di fine marzo. Attualmente, il contenimento del virus intorno a Shnahgai «è migliorato e la ripresa sta procedendo», ha aggiunto Zhu, prevedendo che l’impatto del Covid sulle imprese industriali sarà gradualmente attenuato nel corso dell’anno.
Li Keqiang annuncia contromisure
Mercoledì, il premier Li Keqiang ha riconosciuto la crescita debole e ha affermato che le difficoltà economiche in alcuni aspetti erano peggiori di quelle del 2020, quando l’economia fu colpita dalla prima crisi di Wuhan. «Dovremmo sforzarci di garantire una crescita economica ragionevole nel secondo trimestre, abbassare il tasso di disoccupazione il prima possibile e mantenere le operazioni economiche entro un intervallo ragionevole», aveva affermato Li durante una maxi videoconferenza nazionale dedicata alla congiuntura con 100.000 partecipanti virtuali.
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