Borse, timori su tassi frenano l'Europa. A Milano Fineco ko. Tonfo Apple dopo i divieti in Cina
Prudenza con le preoccupazioni sull'inflazione Usa e i sussidi scesi ai minimi da febbraio. In Europa, arranca la produzione industriale tedesca, rivisto al ribasso il Pil nell'area euro. Pesa sul sentiment anche il calo della bilancia commerciale di Pechino. In serata intervengono due membri della Fed. Euro sotto 1,07 dollari, Brent resta sopra i 90 dollari
di Chiara Di Cristofaro
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5' di lettura
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – Seduta all'insegna della cautela per le principali Borse europee mentre tornano in primo piano i timori sui tassi d'interesse, in attesa delle riunioni delle banche centrali delle prossime settimane. In Europa la produzione industriale tedesca in calo conferma le difficoltà della Germania così come dell'economica europea nel suo complesso, dopo la correzione al ribasso della stima di crescita del Pil nell’area euro nel secondo trimestre (da +0,3% rispetto al primo trimestre si è passati a +0,1%), confermando di fatto uno scenario di stagnazione. In più, l'export cinese in calo conferma la debolezza della domanda globale. Negli Usa, i sussidi alla disoccupazione sui minimi da febbraio alimentano i timori su tassi d'interesse che potranno restare elevati ancora a lungo, mentre il petrolio ripiega ma è ancora sui massimi da novembre.
Così, Milano archivia in calo una giornata volatile per il FTSE MIB, così come le altre big del Vecchio Continente, da Francoforte (DAX 30) a Parigi (CAC 40), passando per Londra (FT-SE 100) e Madrid (IBEX 35).
A Wall Street in calo il Nasdaq. Sussidi sui minimi da febbraio
Indici contrastati a Wall Street, con il Nasdaq in netto calo e il Dow Jones che sale, dopo il dato migliore delle attese sui sussidi alla disoccupazione scesi ai minimi da febbraio, che segna un punto a favore del mantenimento di tassi di interesse elevati ancora a lungo. Ora, la probabilità che la Fed alzi i tassi d'interesse di 25 punti, a novembre, è aumentata al 47,2%, secondo il Cme Group. Per gli analisti, c'è il 91% di probabilità che tra due settimane, invece, i tassi siano mantenuti all'attuale livello (5,25%-5,50%). Il numero dei lavoratori che per la prima volta hanno richiesto i sussidi nella settimana terminata il 26 agosto è infatti diminuito di 13.000 unità a 216.000, le attese erano per un dato a 230.000. Sempre sul fronte lavoro, nel secondo trimestre 2023, la produttività e il costo del lavoro sono cresciuti più delle attese.
Apple ancora in calo dopo i divieti per l'iPhone in Cina
Sull'azionario, il titolo di Apple è ancora sotto pressione, a causa della notizia che la Cina avrebbe deciso di vietare ai dipendenti governativi l'uso dell'iPhone e di altri dispositivi di marca straniera per lavoro, secondo il Wall Street Journal; inoltre, i lavoratori non potranno portarli in ufficio. Si sono aggiunte nuove indiscrezioni di Bloomberg News, secondo cui Pechino avrebbe intenzione di estendere il divieto sugli iPhone anche alle aziende di proprietà statale. Il titolo di C3.ai perde oltre il 10%, dopo che la società di software per l'intelligenza artificiale ha comunicato di prevedere una perdita operativa maggiore di quanto immaginato dal consensus nel secondo trimestre fiscale. La società prevede una perdita tra i 27 e i 40 milioni, con gli analisti fermi a 20,5 milioni.
Pesante Finecobank con deflussi depositi sopra le attese
Seduta decisamente pesante per Finecobank dopo i dati della raccolta di agosto. La raccolta netta, infatti, si è attestata a 648 milioni di euro (343 milioni un anno fa) ed è ritenuta positiva dagli esperti che però puntano il dito invece sul mix: in particolare si sottolineano i deflussi sopra le attese nei depositi che hanno portato a un saldo negativo per 517 milioni. Secondo una casa di investimento i depositi potrebbero ricevere un'ulteriore pressione nelle prossime settimane in vista del lancio del nuovo BTp Valore da parte del Tesoro atteso a inizio ottobre.
A Milano bene le utility e Tim, debole St con i tech
A Piazza Affari al centro dell'attenzione Telecom Italia con le trattative tra governo e Kkr in vista dell'offerta sulla rete attesa per fine mese. Tra i petroliferi, debole Eni che ha avviato il collocamento di bond convertibili “senior unsecured” con durata di 7 anni per un importo nominale di 1 miliardo di euro. Tra le peggiori Banco Bpm, Stmicroelectronics e Nexi. In testa le utility, con Hera, Terna, Erg, A2a ed Enel. Bene Unipol dopo la mossa per salire nel capitale della Banca Pop Sondr. Perde quota Banca Mps dopo il recente tonfo legato ai timori di un collocamento sul mercato di una parte della quota detenuta dal Tesoro. Fuori dal Ftse Mib, brilla Tod's dopo i conti semestrali (30,9 milioni di utili), debole il club Juventus Fc all'indomani della decisione della Cassazione, che ha deciso il trasferimento al Tribunale di Roma del processo sui conti del club bianconero.
Petrolio prende fiato ma Brent resta oltre i 90 dollari
Prendono fiato i prezzi del petrolio che restano comunque vicini ai massimi dal novembre scorso, con il Brent che resta sopra i 90 dollari al barile. «L'aumento dei prezzi del petrolio rappresenta una doppia minaccia a breve termine per i mercati - commenta - Ben Laidler, Global markets strategist di eToro - da un lato, l'aumento dei prezzi della benzina agisce come una tassa sui consumi, il pilastro dell'economia statunitense. Prezzi al barile più alti sono però anche correlati con le aspettative di inflazione dei consumatori, con il sondaggio dell'Università del Michigan sulle aspettative inflazionistiche a 1 anno che negli ultimi tre mesi è salito, insieme ai prezzi del gas, fino al 3,5%. Ricordiamo che l’inflazione è una delle principali preoccupazioni della Fed, che sta valutando la prossima mossa sui tassi di interesse».
Euro scende sotto quota 1,07 dollari
Sul mercato valutario, l'euro si conferma debole e viaggia sotto quota 1,07 dollari: il biglietto verde "rimane vicino al massimo plurimensile raggiunto durante la sessione precedente. I mercati reagiscono alla pubblicazione dei dati economici statunitensi che sottolineano la resilienza dell'economia americana e galvanizzano i falchi del dollaro", dicono gli analisti di ActivTrades. In questo contesto, "la forza del dollaro non sorprende, in quanto i trader valutano la crescente probabilità di un altro rialzo dei tassi di interesse quando la Federal Reserve si riunirà alla fine del mese".
Spread in calo a 173 punti, rendimento flette a 4,34%
Chiusura su in calo per lo spread tra BTp e Bund in un contesto di generale flessione sulla curva dei rendimenti euro. A fine seduta, il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005518128) e il titolo tedesco di pari durata si e' attestato a 173 punti dai 175 della chiusura di ieri. In netto calo il rendimento del BTp decennale benchmark che ha segnato un'ultima posizione al 4,34% dal 4,40% del closing di ieri.
Per la Cina -8,8% export in agosto, frena la Germania
Nuova discesa delle esportazioni cinesi ad agosto per il quarto mese consecutivo, frenate da una domanda fiacca da parte dell'estero per il rallentamento dell'economia mondiale. Secondo i dati pubblicati dalle Dogane cinesi, l’export, in dollari, è diminuito in agosto dell'8,8% annuo dato che è tuttavia meno negativo del -14,5% segnalato a luglio e, in ogni caso, il risultato del mese scorso è in linea con le stime degli analisti. Il surplus della bilancia commerciale cinese cala in agosto a 68,3 miliardi di dollari da 80,6 miliardi del mese precedente. La produzione industriale in Germania, invece, è calata dello 0,8% mensile a luglio secondo i dati diffusi da Destatis. Gli analisti stimavano una contrazione più contenuta pari allo 0,2 per cento. La produzione manifatturiera ha fatto segnare un -1,8% ma sono in ripresa le costruzioni (+2,6%).
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