Cina, tensione con le Filippine e attacca gli Usa: «Basta creare discordia»
Pechino rivendica la sovranità sulle isole Nansha e su Ren'ai Jiao, barriera corallina nel Mar Cinese meridionale. Cannoni ad acqua contro nave di Manila
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La Cina continuerà «ad adottare le misure necessarie per salvaguardare con decisione la sovranità nazionale» su Ren’ai Jiao, barriera corallina nel mar Cinese meridionale al centro di un contenzioso con le Filippine, esortando gli Usa a «smettere di usare la questione del mar Cinese meridionale per seminare discordia». Allo stesso tempo, Pechino inviterà Manila «a onorare i suoi impegni e a cessare con effetto immediato ogni azione provocatoria», ha detto in una nota il portavoce del ministero della Difesa Wu Qian, secondo cui la Cina «ha la sovranità sulle isole Nansha, compresa Ren’ai Jiao, su sufficienti basi storiche e legali».
Di recente, ha aggiunto Wu in merito alle vicende del fine settimana che hanno visto la guardia costiera cinese usare i cannoni ad acqua contro le navi di Manila , «le Filippine hanno violato i propri impegni e tentato di consegnare materiali da costruzione per la manutenzione e il rinforzo a navi da guerra illegalmente fatte incagliare» sulla barriera corallina nota come Second Thomas Shoal (ma Ayungin nelle Filippine e Ren’ai in Cina) .
«Questa mossa ha violato la sovranità della Cina e la Dichiarazione sulla condotta delle parti nel mar Cinese meridionale. La nave della guardia costiera cinese ha bloccato le navi filippine in conformità con la legge e ha adottato misure di allerta», ha continuato il portavoce. Inoltre, «al fine di evitare il blocco diretto e le collisioni quando gli avvertimenti ripetuti sono risultati inefficaci, sono stati utilizzati cannoni ad acqua come ulteriori avvertimenti. Le operazioni sul posto sono state ragionevoli, legali e professionali», ha precisato Wu che ha assestato pesanti critiche all’indirizzo di Washington.
«Incuranti dei fatti, gli Stati Uniti hanno accusato infondatamente la Cina per la legittima tutela dei diritti marittimi e le azioni di contrasto. Gli Usa non sono parte della questione del mar Cinese meridionale e non hanno il diritto di dettare nulla». Pertanto, gli Usa dovrebbero «rispettare seriamente la sovranità territoriale della Cina, i suoi diritti e interessi marittimi, e rispettare gli sforzi positivi compiuti dai Paesi della regione per mantenere la pace e stabilità nel mar Cinese Meridionale», ha concluso Wu, assicurando che «l’esercito cinese svolgerà con determinazione i suoi doveri e le sue missioni e ferma tutela di sovranità nazionale, diritti e interessi marittimi».
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