Bike & fashion

Cinelli diventa a stelle e strisce. E punta al settore della moda

Dopo 100 anni di storia Antonio Colombo cede la maggioranza delle quote all’imprenditore texano Victor Luis, che vuole affiancare allo storico marchio abbigliamento e accessori

di Maximilian Cellino

3' di lettura

Un’altra fetta della storia del ciclismo italiano varca i confini nazionali dopo un secolo per finire in mani estere e far parte di un progetto ad ampio raggio che coinvolge moda e lifestyle. Si tratta di Gruppo, società che controlla il prestigioso marchio di biciclette Cinelli e l’altrettanto storico produttore di tubi Columbus , la cui quota di maggioranza viene ceduta dall’imprenditore Antonio Colombo ad Asobi Ventures, fondo di investimento riconducibile al manager della moda texano Victor Luis.

Si punta al raddoppio dei ricavi

L’obiettivo è di dare appunto nuova linfa vitale a un brand già noto in tutto il mondo, abbinando alla sua consueta attività lo sviluppo di linee di abbigliamento sportivo e accessori. L’operazione, i cui contenuti finanziari non sono noti, sarà seguita da un successivo aumento di capitale per finanziare l’espansione delle nuove strategie di Cinelli con l’obiettivo di portare i ricavi della società di Calepio di Settala dagli attuali 8-9 milioni di euro annui (con un margine lordo di circa un milione) fino a 15-20 milioni già dal prossimo esercizio fiscale. Colombo manterrà una quota nel capitale e soprattutto un ruolo attivo nella direzione creativa e strategica della società, i cui centri produttivi e di sviluppo resteranno comunque in Italia. La carica di a.d. sarà rivestita da Marcello Segato, già consulente dal febbraio 2020.

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Una storia (prestigiosa) lunga un secolo

Cinelli è stata fondata nel 1947 dall’ex professionista Cino Cinelli, ma le radici di Gruppo risalgono addirittura al 1919, anno di nascita di Columbus, leader nella produzione di tubi di acciaio. Ed è proprio all’acciaio che ha legato indissolubilmente il proprio nome: grandi campioni del ciclismo del passato come Coppi, Anquetil, Merckx e Moser e hanno corso con tubi Columbus e il telaio Cinelli Supercorsa è il più antico ancora in produzione, una vera e propria icona.

«Ho riconosciuto in Victor Luis la perfetta comprensione della mia visione di fondere il ciclismo con l’arte la cultura il design la tecnologia e la competizione, unita a un’indiscussa e comprovata capacità manageriale e organizzativa».

Antonio Colombo

Non è del resto stato facile convincere Colombo a consegnare l'eredità di 100 anni: «L’ho fatto quando ho riconosciuto in Victor Luis la perfetta comprensione della mia visione di fondere il ciclismo con l’arte, la cultura, il design, la tecnologia e la competizione, unita a un’indiscussa e comprovata capacità manageriale e organizzativa», ha detto l’imprenditore dichiarandosi «felice di essere ancora a bordo di questa astronave a due ruote per esplorare le galassie del Nuovo Ciclismo».

Le insospettabili doti dell’acciaio...

In un mondo dove la ricerca di nuovi materiali è sempre più spinta, l’acciaio conserva un suo mercato di nicchia, nel quale le bici Cinelli continuano ad attirare l’attenzione di un pubblico soprattutto giovane, convinto dal design e dallo stile di vita che si accompagna a chi pedala ogni giorno su mezzi del genere. Esemplare la storia della bicicletta a scatto fisso: nata per la pista, reinventata dai bike messenger americani, la «fissa» è stata trasformata da Cinelli in uno strumento adatto anche al ciclista urbano per le qualità uniche di leggerezza, velocità e agilità, fino a diventare un must-have per tutti gli aspiranti «fissati» della bicicletta.

...si fondono con un futuro dedicato alla moda

Da qui lo spunto per affiancare al marchio la produzione di abbigliamento sportivo e di lusso che sia in grado di rendere Cinelli anche un brand della moda. L’ingresso di Luis, che ha condotto lo sviluppo di diverse case del lusso in Asia, Nord America ed Europa - iniziando la carriera il gruppo Louis Vuitton Moet Hennessy, guidando successivamente Tapestry (casa newyorkese di marchi quali Coach, Kate Spade e Stuart Weitzman) e investendo di recente in Moose Knuckles, marchio di abbigliamento sportivo canadese – è sotto questo aspetto più di una garanzia.

Ci apriamo a nuovi mercati, sfruttando le tendenze globali favorevoli nel ciclismo, nel benessere e nell’outdoor

Victor Luis

«Prendiamo molto seriamente la responsabilità della proprietà di questi due marchi straordinari e il ruolo di primo piano che hanno giocato nel design, nella tecnologia e nella cultura del ciclismo e ci apriamo così a nuovi mercati, sfruttando le tendenze globali favorevoli nel ciclismo, nel benessere e nell’outdoor», ha sottolineato l’imprenditore statunitense. Non è da escludere che nel suo mirino possa in futuro finire uno dei numerosi marchi di abbigliamento sportivo italiani che già primeggiano nel settore a livello globale.

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