Cineturismo in ascesa: tutti pazzi per i viaggi sui set d’ambientazione dei film
A livello global vincono le location della saga di «Harry Potter», in Italia si fa notare Napoli grazie alle serie «L’amica geniale» e «Mare fuori»
di Michele Casella
I punti chiave
3' di lettura
Esiste un potere, di natura ancestrale, in grado di irretire l’emotività di grandi e piccini: quello delle narrazioni. Lo sanno bene i maggiori player della mediaticità contemporanea, che spazia oggi dalla produzione editoriale a quella audiovisiva, dallo storytelling dei social media al potenziale ancora inespresso di realtà aumentata e virtuale. A comprenderlo sono stati anche gli enti territoriali, che ormai da anni hanno attivato un’efficace e potentissima attività di marketing sia a livello internazionale che italiano. Punto focale di queste strategie multicanale sono da subito diventate le produzioni per il grande e il piccolo schermo, affabulazioni capaci di immergere lo spettatore in un complesso intreccio estetico ed emotivo.
Cineturismo in ascesa
Il cineturismo ha dunque fatto passi da giganti, creando un’estesa geomappatura delle location, percorsi cineturistici, guide specializzate e applicazioni multimediali. In Italia i numeri dell’incoming economico, sia per investimenti produttivi esteri che per ricavati di ordine turistico, sono in costante aumento, ma anche le abitudini e i desideri dei viaggiatori nostrani hanno cominciato a evolversi. Per comprendere questo particolare fenomeno, il team di PhotoAiD (app che aiuta i propri utenti a realizzare fototessere per documenti) ha posto a un campione rappresentativo domande su preferenze e abitudini relative al cineturismo. I risultati sono abbastanza sorprendenti, con ben il 96% degli intervistati che dichiara di aver già visitato luoghi associati a film o serie tv e il 78% propenso a farlo nel prossimo futuro.
Harry Potter regna sovrano
I titoli delle pellicole che hanno maggiormente condizionato queste scelte sono ovviamente molto noti, con Harry Potter, Il Signore Degli Anelli e Jurassic Park a guidare la classifica, ma il dato interessante è la costante crescita delle serie tv. Accanto a un classico come Friends, ambientato a New York, troviamo delle produzioni recenti come Big little lies (Monterey, California), Il Trono di Spade (Irlanda del Nord, Regno Unito, Croazia), Squid Game (Corea del Sud) e Sherlock (Regno Unito). È dunque evidente che a cambiare sono proprio le abitudini di visione, che nonostante il terribile calo post-Covid delle sale cinematografiche, confermano l’exploit delle piattaforme di visione casalinga con una media di 437 ore di contenuti fruiti in streaming a persona. Il cineturismo rafforza dunque il legame dello spettatore con i prodotti audiovisivi, proponendo una potente esperienza immersiva che funziona ancora meglio nel caso di film o serie che si sviluppano in lunghi archi narrativi. Non è un caso che proprio le saghe derivate dai libri di Rowling, Tolkien e Martin abbiano ricevuto un’eco immensa a livello planetario, incoraggiando i viaggiatori a investire i propri risparmi per le vacanze prevalentemente per alloggio (60%), trasporti (53%) e visite turistiche (50%).
Il caso «Jurassic World»
I motivi che spingono questi nuovi cinefili al viaggio attorno al mondo sono ovviamente da rinvenire nell’immersione emotiva e nella possibilità di vivere le città e i paesaggi divenuti familiari attraverso lo schermo, ma anche quello di visitarne i ristoranti (vengono subito in mente le torte del Double R Diner di Twin Peaks), scoprire un luogo significativo con una storia (le Hawaii di Jurassic Park e Lost) o visitare un luogo dove la celebrità preferita è stata in passato. In questo senso, i risultati per i territori possono essere enormi. Per esempio, Jurassic World: Il regno distrutto ha immesso nellìeconomia delle Hawaii 31 milioni di dollari, a cui si aggiungono i 6,9 milioni di dollari in salari per gli oltre 1.200 lavoratori locali. Anche Airbnb ha velocemente compreso come cavalcare quest’onda cineturistica, approntando soggiorni a tema basati su Scooby Doo, Moulin Rouge e Queer Eye, mentre la potenza delle narrazioni audiovisive Netflix ha iniziato a collaborare con l’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite (Unwto).
L’Italia delle Film Commission
Non è da meno l’Italia, dove ormai le Film Commission rappresentano una realtà ben consolidata e il lavoro sinergico con gli enti locali diviene sempre più efficiente e foriero di esiti positivi. A beneficiarne è infatti l’intera filiera dell’audiovisivo (sia in termini di know how che di arrivo di investimenti), a cui si affiancano i vantaggi per le attività produttive locali e la notorietà del brand territoriale. Le location prese di mira dai viaggiatori sono numerose: si va dalla Napoli dell’Amica geniale, dei Bastardi di Pizzofalcone e ora anche del tormentone Mare fuori alla destinazione storica di Spoleto resa celebre da Don Matteo. Nonostante i riscontri già positivi, restano comunque ampi i margini di miglioramento, e se i luoghi d’arte e le bellezze paesaggistiche italiani non hanno nulla da invidiare al resto del mondo, il divario in termini di narrazioni audiovisive resta per ora evidente. Anche questa è una storia ancora tutta da raccontare.
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