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Cinquant'anni di un'icona da mettere al polso, in cinquecento varianti

E' uno degli orologi più famosi della storia delle lancette: per l'anniversario di Royal Oak esce una serie speciale. Stesso design, nuova massa oscillante in oro rosa.

di Paco Guarnaccia

Uno dei Royal Oak “Jumbo” Extra-Piatto realizzati per il 50° anniversario della collezione. Questo, con cassa in acciaio di 39 mm di diametro e quadrante blu, è quello che più assomiglia all'originale del 1972. Automatico di manifattura. Costa: 32.600 euro.

4' di lettura

Sono successe tante cose nel 1972. Un anno inscritto in un decennio di grandi contrasti, in cui la moda rompeva gli schemi, in cui gli eroi erano antieroi e avevano il volto di Robert Redford, Dustin Hoffman, Al Pacino e Robert De Niro. Un periodo iconoclasta in cui anche l'orologeria ha fatto la sua parte. Proprio nel 1972 Audemars Piguet ha lanciato un orologio che è stato capace di rompere gli schemi: il Royal Oak. «La cultura si stava trasformando e venivano rotte tutte le regole perché prima della sua nascita, gli orologi erano associati a qualcosa di delicato. Al tempo stesso all'epoca c'erano dei bellissimi modelli sportivi oltre a quelli eleganti: Royal Oak ha fatto parte di questa decostruzione e ha fuso insieme questi due mondi», ha raccontato François-Henry Bennahmias ceo di Audemars Piguet. Un orologio dal design inconfondibile con una cassa con la lunetta ottagonale fissata sulla cassa stessa da otto viti esagonali a vista e un bracciale integrato, frutto dalla fervida creatività di Gérald Genta, gioielliere e designer di orologi che, soprattutto per questo modello (ma non solo), è entrato nella leggenda del mondo delle lancette. Sui motivi che portarono alla sua realizzazione bisogna andare due anni indietro, nel 1970, quando dei distributori portarono sul tavolo dell'ad della maison dell'epoca, Georges Golay, quello che avevano intercettato parlando con vari clienti che avrebbero desiderato indossare un orologio sportivo ma che fosse diverso da quello che offriva il mercato. Per realizzare questo modello Genta si ispirò al casco da palombaro e alla sua chiusura sulla tuta, fatta con le viti, e ad alcuni pezzi di Audemars Piguet degli anni 30. In seguito si lavorò per realizzare un particolare quadrante guilloché con motivo Petite Tapisserie, per alternare l'effetto lucido o satinato sulla cassa e sul complessissimo bracciale da 154 componenti (20 maglie affusolate).

Ecco dunque che nell'aprile del 1972 era pronto a debuttare alla fiera di Basilea quello che era “l'orologio in acciaio più costoso del mondo”, il Ref. 5402 di 39 mm di diametro (mica poco per l'epoca, tanto da essere soprannominato in seguito Jumbo).

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Tra vari i modelli prodotti per la celebrazione, da sinistra il Royal Oak Cronografo Automatico con cassa in oro rosa di 41 mm di diametro e cinturino in alligatore (49.300 euro); al centro il Royal Oak Flying Tourbillon Automatico con cassa di 41 mm e bracciale in acciaio, e tourbillon visibile in una finestra del quadrante (prezzo su richiesta); a destra il Royal Oak Automatico con cassa di 37 mm e bracciale in oro rosa, e lunetta con 40 diamanti taglio brillante (59.400 euro).

Il nome scelto, Royal Oak, riproponeva quello di alcune navi da guerra della flotta della Marina Inglese tra la fine del 1700 e l'inizio del 1900. La Marina prese il nome da un famoso episodio della storia inglese: la battaglia di Worcester nel 1651, durante la guerra civile inglese tra realisti e parlamentari. In quell'occasione l'allora principe Carlo (il cui padre, Re Carlo I, era stato giustiziato un paio d'anni prima dai parlamentari), si nascose dai suoi nemici in una quercia (oak). Dopo questa fortunata fuga andò in esilio per poi tornare quando la monarchia venne restaurata per essere incoronato nel 1660 come Carlo II. Facendo un salto in avanti di circa 300 anni fino al 1972, alla fiera di Basilea di quell'anno le cronache raccontano di un continuo via vai dallo stand di Audemars Piguet da parte di addetti ai lavori e appassionati. All'inizio, tra scetticismo e critiche, l'impressione iniziale fu che la maison avesse fatto di un passo troppo lungo. Ma era chiaro che un modello così non poteva passare inosservato e, infatti, già nel 1972 ne furono venduti 490: un numero da record per la maison. Il resto, come si dice, è storia.

Un successo in costante crescita che non si è mai affievolito con circa 500 referenze prodotte finora che hanno contribuito a fare di Royal Oak uno dei modelli più importanti e desiderati di sempre. E che oggi a distanza di 50 anni viene celebrato da Audemars Piguet con una collezione speciale dedicata alla ricorrenza. Michael Friedman, head of complication della maison svizzera ha spiegato: «Abbiamo lavorato sulla lucidatura e sulla smussatura di cassa e bracciale per fare in modo che questi nuovi Royal Oak fossero più confortevoli ed ergonomici.

Il retro del Royal Oak Flying Tourbillon Automatico che mostra il movimento automatico calibro 2950 che ha, come la maggior parte degli orologi realizzati per l'anniversario, la massa oscillante in oro personalizzata per richiamare l'evento.

Il design si è evoluto mantenendo i codici dell'originale». Quello che non si era mai visto, ovviamente, è la particolare massa oscillante in oro rosa inserita (e visibile attraverso il fondello trasparente, tranne che su poche referenze) nei modelli che compongono la collezione che mostra il logo del 50° anniversario. Che non sono pochi e che, anzi, sono destinati a crescere di numero nell'arco dell'anno. Al momento sono declinati, con materiali come acciaio, acciaio e oro rosa, acciaio e diamanti, oro rosa, oro rosa e diamanti, e in varie colorazioni di quadrante (argenté, blu notte, grigio, azzurro e verde) in 11 versioni di Royal Oak Automatico con cassa di 37 mm di diametro e in 18 di Royal Oak Cronografo Automatico (cinque con cassa di 38 mm di diametro e 13 di 41 mm). Ma anche nel primo Royal Oak Flying Tourbillon Scheletrato Automatico in acciaio, con il sofisticato tourbillon volante a ore 6 che spicca sulla complessa architettura del calibro 2972 con la massa oscillante, sempre in oro rosa, ma qui lavorata per avere il colore rodio. Sono tre, invece i Royal Oak Flying Tourbillon 41 mm con cassa e bracciale disponibili in acciaio, oro rosa e titanio e quadrante che a ore 6 mostra il tourbillon volante. Poi ci sono il Royal Oak “Jumbo” Extrapiatto con cassa di 39 mm di diametro, in quattro versioni: la prima con cassa e bracciale in acciaio e quadrante blu (un omaggio all'originale del 1972), la seconda in oro rosa e quadrante grigio, la terza in oro giallo e quadrante giallo e la quarta in platino 950 e quadrante verde. E ancora due versioni di Royal Oak “Jumbo” Extra-Piatto Scheletrato (in acciaio e oro rosa) e il recentissimo Royal Oak Flying Tourbillon Automatico Extra-Piatto RD#3 con tourbillon, il primo “Jumbo” con cassa di 39 mm di diametro a montare l'inedito calibro 2968 di manifattura ultrapiatto (di 3,4 mm di spessore). Moderno e unico, Royal Oak segna una nuova tappa nella sua storia.

Una pubblicità del 1972 dedicata a Royal Oak.

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