Città e alberi, la sfida italiana contro inquinamento e climate change
Foreste urbane, pareti verticali nelle scuole e un portale per donare piante. Le strategie green di Bari, Bologna, Firenze, Milano, Napoli, Roma e Torino
di Niccolò Gramigni
I punti chiave
6' di lettura
Forestazione urbana, pareti verticali in scuole o condomini. Alberi da piantare per aumentare il green al posto del cemento. Nel 2021 il verde non è più un aspetto secondario ma prioritario nelle grandi città (e non solo) italiane. La lotta all’inquinamento e al cambiamento climatico è soltanto all’inizio ma le persone, anche a causa del Covid, stanno riscoprendo il piacere della natura. E le amministrazioni locali sono pronte a fare la loro parte. Sette grandi città, in rigoroso ordine alfabetico: Bari, Bologna, Firenze, Milano, Napoli, Roma, Torino. Ecco le loro strategie.
Bari e la promessa dei dieci parchi
La città di Bari punta molto sulla forestazione urbana. «Stiamo realizzando tre boschi – spiega il sindaco Antonio Decaro –. Uno di questi è nel quartiere Loseto ed è stato finanziato dal piano di forestazione urbana, mentre per gli altri due è stato decisivo l’aiuto di uno sponsor privato. Vogliamo poi aumentare il numero di alberi: nel mio mandato ho portato a termine otto parchi sui dieci che mi ero impegnato a “regalare” ai cittadini. Il nono è in dirittura d’arrivo, per il decimo siamo alla progettazione. Il numero di alberi per abitante è ancora basso, dobbiamo migliorare».
A livello di alberi ne sono stati piantati 708 nel 2020 e 30 nel 2021, ma con la precisazione che la maggior parte delle piantumazioni avverrà tra settembre e ottobre, ovvero nel periodo più favorevole a livello climatico.
Bologna in prima linea nei bandi del ministero dell’Ambiente
Recentemente il consiglio comunale bolognese ha approvato il piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima, il cui obiettivo è la definizione delle azioni necessarie per raggiungere la decarbonizzazione nel 2040 - traguardo che l’Unione europea oggi pone al 2050 - ma si prefigge anche un proposito di medio termine: un taglio del 40% delle emissioni entro il 2030. In questo senso - novità assoluta in Italia - la giunta guidata dal sindaco Virginio Merola ha approvato la delibera con le linee guida per la costituzione di assemblee cittadine per il clima.
Il 2021 è poi un anno record come numero di alberi piantati, l’incremento è stato di 1417 alberi (erano stati 1020 nel 2020). Dal 2016 al 2021 c’è stato un aumento di 6.442 unità, passando dai 78.828 esemplari del maggio 2016 agli 85.270 del maggio 2021.
«Questa amministrazione – dice Merola – lascia in eredità ottime prospettive per una città con più alberi e più verde. Oltre a partecipare a tutti i bandi che il ministero dell’Ambiente sta proponendo alle città ci siamo occupati anche della forestazione di terreni di proprietà del comune di Bologna ma che si trovano al di fuori dei confini della città: tra gli esempi posso portare quello della fascia boscata dell’aeroporto Marconi nell’ambito dell’aggiornamento del masterplan dello scalo e un futuro parco che condivideremo con il comune di Casalecchio di Reno e che è stato recentemente approvato dai consigli comunali di entrambi gli enti. Aggiungo che i grandi progetti infrastrutturali come il Passante o il tram, tutti già finanziati, prevedono una buona quota di forestazione urbana. In particolare il Passante porterà con sé 130 ettari di bosco».
A Firenze il progetto “Dona un albero”
Per la prima volta Firenze farà un piano del verde, ovvero una mappatura della città a partire dalle aree con le temperature più alte. Nel primo mandato del sindaco Dario Nardella sono stati piantati oltre 20mila alberi, nel secondo ce ne saranno altri 25mila. Nel dettaglio, da gennaio 2020 sono stati piantati 2000 esemplari mentre nel 2021 siamo intorno ai mille (ma il dato, ovviamente, è destinato ad aumentare). E nella città metropolitana il ministero per la Transizione ecologica ha finanziato il progetto per 6.800 alberature.
Tra i progetti innovativi anche quello della “Fabbrica dell’aria”, un dispositivo basato sulle piante in grado di depurare pressoché completamente l’aria indoor, rimuovendo polveri sottili, composti organici volatili e ogni altro tipo di inquinante volatile. Inaugurato in una farmacia, il progetto è voluto da un big del settore come Stefano Mancuso.
Sempre con Mancuso, ha aggiunto Nardella, «abbiamo elaborato un piano di forestazione urbana con pareti verticali sia sulle scuole, dodici in totale, che sulle case popolari. Ciò serve a ridurre la CO2 ma anche a scopi educativi, ad esempio per aumentare l’attenzione dei ragazzi».
Firenze è anche la città dove si può donare un albero ad una persona cara: «C’è anche un progetto di forestazione urbana partecipata – ha spiegato l’assessore all’Ambiente, Cecilia Del Re –. Grazie al portale “Dona un albero”, il cittadino può scegliere dove piantare un albero in città e dedicarlo ad una persona cara. In un anno più di mille cittadini hanno donato alberi contribuendo ad accrescere il verde e a rinsaldare il rapporto tra uomo e natura».
Milano e il progetto “ForestaMi”
Nella stagione agronomica 2020-2021, nella sola città di Milano, risultano 28.063 tra alberi e arbusti e 120.053 nella Città metropolitana. Per il 2021 il dato sarà disponibile a novembre. Dal quartiere Adriano a piazza Piola a viale Jenner, dal Parco Nord a Bosco in città. Nell’ambito del progetto “ForestaMi”, che mira a piantare tre milioni di alberi in dieci anni in tutta la città metropolitana, entro il 2021 ci saranno 300mila alberi in più nell’area coinvolta nell’iniziativa.
La città dedica poi ampio spazio alle pareti verticali negli edifici: «Sono una delle nuove caratteristiche di Milano – afferma il sindaco Giuseppe Sala –. Il Bosco Verticale ne è sicuramente l’emblema e l’avanguardia. Nei vari progetti di riqualificazione e rigenerazione urbana che verranno realizzati nei prossimi anni il verde sarà sicuramente uno dei protagonisti: i masterplan che sono stati già presentati e che daranno un nuovo volto, una nuova funzionalità e socialità agli ex Scali Ferroviari raccontano di grandi spazi e percorsi immersi nel verde».
A Napoli, nel 2021, la piantumazione di 5mila alberi
Contrasto delle isole di calore attraverso un progetto per il controllo degli impianti di raffreddamento, riscaldamento e ripiantumazione degli alberi che sono stati affetti da cocciniglia: sono tra le priorità del comune di Napoli. «Il progetto prevede di reintrodurre 150mila alberi – spiega l’assessore all’Ambiente e ai Cambiamenti climatici Raffaele Del Giudice –. E poi ci concentriamo sul progetto di città verticale, attraverso la riqualificazione delle ”Scale di Napoli” con sette itinerari».
Nel 2021 si prevede la piantumazione di circa 5.000 alberi grazie ad un piano da cinque milioni, mentre l’anno scorso sono stati piantati soltanto 200 alberi, anche a causa delle difficoltà legate al Covid.
Qualche problematica in più invece sulle pareti verticali, ad esempio nelle scuole: «I nostri istituti – afferma Del Giudice – sono spesso incastonati in contesti urbanistici dove è impossibile la realizzazione di rampicanti o altro. In città abbiamo però privilegiato la messa in sicurezza della scuola, ad esempio anche dal punto di vista della sismicità. I ragazzi comunque potranno andare nei grandi boschi urbani di Napoli, il verde non manca».
Roma e gli accordi quadro per la manutenzione del verde
“Roma – fanno sapere dal comune – è tra le città più verdi d’Europa con circa 330mila alberi e oltre 40 milioni di metri quadrati di verde e 1500 aree verdi gestite dal dipartimento tutela ambientale». L’amministrazione è impegnata in tre progetti di forestazione con cui concorre alla gara indetta dal ministero dell’Ambiente collegata al decreto clima: è in corso poi un appalto da 1,4 milioni per piantare circa 2.500 alberi e un analogo importo è stato stanziato per una successiva gara con cui si proseguirà a piantare un numero analogo di esemplari.
Sono stati attivati anche gli accordi quadro triennali per la manutenzione del verde orizzontale e verticale: grazie all’intesa triennale sul verde, ad esempio, sono state effettuate circa 13mila potature negli ultimi sei mesi. Sul verde verticale è operativo un appalto da 60 milioni di euro: è garantita la cura e la manutenzione di circa 165mila alberi stradali e aree verdi, incluse Villa Ada, Villa Borghese, Villa Pamphili e Pineta di Castel Fusano.
L’amministrazione ha investito circa 12,5 milioni per 36 appalti di riqualificazione: cinque quelli realizzati, dieci i cantieri in corso, dodici gli appalti in affidamento e nove le gare in via di conclusione per interventi di restyling di ville e giardini.
Sul tema dei parchi e dei giardini sono stati stanziati 11 milioni per altri 14 progetti, dal parco della Serenissima al parco della Cellulosa. Per il restyling di Villa Borghese sono in corso lavori con un investimento di due milioni, per Villa Pamphili sono stati stanziati 1,5 milioni per la riqualificazione. La città dunque si sta attrezzando e il verde aumenta: nel 2020 sono stati piantati oltre 1.800 alberi, nel 2021 al momento siamo a oltre 1.500.
Torino: 50 mila alberi contro le isole di calore
«Negli ultimi tre anni abbiamo piantato 50mila alberi nei corridoi ecologici per potenziare l’effetto di riduzione di isole di calore». È quanto dichiara l’assessore all’Ambiente del comune di Torino, Alberto Unia che indica «la sfida ambientale come primaria».
Il comune ha approvato all’inizio di quest’anno un piano strategico per l’infrastruttura verde, con la previsione del potenziamento dei corridoi ecologici. «È una sorta di barriera di verde – dice Unia – che consente, oltre a ridurre e assorbire CO2, di migliorare la fruibilità della città».
Numeri record per quanto riguarda il numero di alberi piantati: nel 2020 sono stati inseriti 16.000 esemplari, per il 2021 la stima è di 21.000, dati che dimostrano l’attento lavoro del Comune di Torino sul tema della forestazione.
Per quanto riguarda le pareti verticali, aggiunge Unia, «alcune sperimentazioni sono partite. Tra tetti, pensiline, ci sono diversi progetti e si trovano all’interno del piano di adattamento dei cambiamenti climatici. Tutto questo per migliorare la vivibilità degli edifici e dei quartieri». La città poi offre una caratteristica, all’interno del quartiere Valdocco: «Sarà il primo – conclude Unia – dove sperimenteremo il piano di adattamento ai cambiamenti climatici».
loading...