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Clima, da Palermo a Torino ragazzi in piazza per Fridays for Future in 35 città italiane

I ragazzi sono tornati in piazza in 35 città italiane per attirare l’attenzione di governi e opinioni pubblica sull’emergenza climatica

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7' di lettura

Da Palermo a Torino, i ragazzi sono scesi oggi in piazza in 35 città italiane in occasione dell’iniziativa Fridays for Future per porre l’attenzione sull’emergenza climatica.

Palermo

Centinaia di studenti e giovanissimi hanno sfilato stamane a Palermo da piazza Verdi a piazza Bellini per la manifestazione contro il cambiamento climatico organizzata in 35 città da Fridays for future. «Siamo scesi in piazza come studenti e come realtà sociali che non riescono ad accettare il silenzio rispetto la crisi climatica e ambientale da parte delle istituzioni», hanno detto i manifestanti. Tanti i cartelli colorati disegnati a mano come : “La terra è ciò che tutti abbiamo in comune” e “Fai la tua scelta”. «Siamo scesi in piazza - dice uno studente del liceo Regina Margherita - Contro il sistema dell’ecomafie, della devastazione e sfruttamento dei territori e dell’energia fossile. Noi non vogliamo essere il futuro vogliamo essere il presente».

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Bari

Sono circa 400 le persone scese in piazza a Bari per lo “Sciopero del Clima”. In corteo sfilano cittadini, studenti, rappresentanti di associazioni. «L’emergenza climatica - dice Marco Modugno, portavoce nazionale di Fridays for future Italia e referente barese del movimento - è sempre meno potenziale e sempre più reale. Siamo scesi nuovamente in piazza perché i giovani sentono ogni giorno di più la crisi climatica. L’ecoansia è un problema riconosciuto che grava sempre più sulle giovani generazioni, che non hanno potere, non sono ascoltate e non sono rappresentate dalle istituzioni». «Non possiamo - aggiunge - risolvere il problema climatico se le diverse generazioni non collaborano in un’unica direzione e se saremo lasciati soli. Oggi uniamo questioni nazionali ad altre locali: la Regione Puglia sta facendo gravi errori dal punto di vista delle politiche ambientali, a partire dalla discussa legge regionale sulle dune costiere. Ma abbiamo fatto richieste alle istituzioni anche per quanto riguarda l’ex Ilva, il problema della Xylella, il trasporto pubblico e le nuove infrastrutture energetiche della Regione come il gasdotto Poseidon di Otranto, dall’alto impatto ambientale». I manifestanti si sono riuniti in piazza Armando Diaz alle ore 9 e da è partito il corteo sul lungomare. Prima fermata all’esterno del palazzo della presidenza della Regione, poi la manifestazione proseguirà fino alla sede del Consiglio regionale in via Gentile, nel quartiere Japigia. Oltre a Fridays for future sono presenti gli attivisti di Ultima Generazione, il collettivo universitario Opposizione studentesca d’alternativa e gli studenti dei licei Flacco, Socrate e Salvemini.

Catanzaro

I giovani catanzaresi sono scesi in piazza per il Global Strike, lo sciopero globale per il clima. A Catanzaro la manifestazione, che si è tenuta in piazza Matteotti, è stata organizzata dal Collettivo studentesco Sagitta e ha portato nel pieno centro del capoluogo circa 400 studenti provenienti dalle scuole superiori e non solo a discutere di clima, industrializzazione e capitalismo.

Napoli

Il corteo dei giovani per il clima si è fermato a Napoli davanti alla questura esponendo lo striscione “Contro la vostra repressione, solidali con chi lotta”. Un gruppo di ragazzi si è legato per un breve periodo con una fune davanti alla sede di via Medina e sono stati accesi dei fumogeni rossi. Dopo la ripresa del corteo, il gruppo è giunto in Piazza Municipio, fermandosi davanti a Palazzo San Giacomo, sede del Comune. Gli studenti hanno schierato gli striscioni per la difesa del clima, alzando il volume della musica.

Roma

A Roma è cominciata in piazza Indipendenza la manifestazione dello Sciopero del clima di Fridays for Future. Partecipano alcune migliaia di ragazze e ragazze, sotto il sole di una bella ottobrata romana. Sugli striscioni si legge “Resistenza climatica contro il negazionismo di stato”, “Bloccate le guerre, non il nostro futuro”, “Artistici uniti contro devastazione ambientale e guerra”, “Pensa al bene comune”, “Resistenza antifa”. Dagli altoparlanti musica rap, Raffaella Carrà e Pino Daniele. «Stiamo saltando le nostre lezioni per insegnarne una più importante a voi”, recita un cartello issato da un ragazzo. Numerosi i cartelli in inglese portati da ragazze che dicono “il clima sta diventando piu caldo di...”, con il nome e la foto di qualche divo popolare.

Il corteo per il clima dei Fridays For Future a Roma (fot La Presse)

Firenze

I ragazzi sono tornati a manifestare anche in Toscana per lo sciopero del clima indetto in varie città italiane. A Firenze il corteo è partito intorno alle 10 dal piazzale dei Caduti e si chiuderà nel parco del Terzolle dove è prevista un’assemblea. Ad aprire il corteo, con decine di giovani e giovanissimi, un grande striscione con scritto “Another world is possible”. Nel pomeriggio poi è in programma una biciclettata per le vie del centro storico di Firenze con partenza da piazza Santissima Annunziata alle 17.30. Cortei in programma stamani anche a Lucca e a Pisa mentre a Pistoia promosso un festival nel verde dalle 16 al parco di Monteoliveto. “Seminare Utopie. Ripensare le città: sostenibili, vivibili e inclusive”, il titolo dell’iniziativa: «Come gruppo locale pistoiese di Fridays For Future abbiamo deciso di organizzare un festival sulle città sostenibili, vivibili e inclusive - spiega Mina Fugini, 18 anni, coordinatrice pistoiese del movimento -. Abbiamo scelto di realizzare un festival e non un corteo questa volta perché è importante che la gente sia resa consapevole che le soluzioni per attuare la transizione ecologica già esistono, e possono partire dagli spazi in cui viviamo quotidianamente, migliorandoli non solo dal punto di vista ambientale, ma anche da quello di benessere psico-fisico e sociale».

Pescara

I ragazzi sono scesi in piazza anche a Pescara. Come in altre numerose città del Paese, anche nel capoluogo adriatico alcuni studenti non sono entrati a scuola e si sono ritrovati in piazza per chiedere sensibilizzazione sui temi del cambiamento climatico. «È importante farsi sentire e mostrare che docenti e allievi possono collaborare anche al di fuori dell’ambiente scolastico. Sui banchi di scuola - è scritto nella nota diffusa sul sito di Fridays For Future Italia - ci insegnano che abbiamo dei diritti, che nella storia le conquiste sono avvenute grazie a chi non si è arreso e non ha avuto paura di agire. Per questo è fondamentale ricordare insieme che abbiamo diritto a un futuro e che non saltiamo scuola per un giorno perché non vogliamo studiare, ma perché la crisi climatica ci preoccupa e non possiamo ignorare più il problema».

Fridays For Future, le immagini dei ragazzi in piazza a difesa del clima

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Milano

“We are unstoppable” e poi bandiere, musica e il colore verde sul viso. Così centinaia di giovani di Fridays for future, e del Coordinamento dei collettivi studenteschi in corteo da questa mattina alle 9 sfilando da la largo Cairoli e percorrendo le vie del centro città, diretti in zona Melchiorre Gioia. Hanno sostato sotto palazzo Marino, sede del Comune, dove hanno protestato contro il “greenwhashing del Comune di Milano”. I giovani hanno chiesto al microfono “giustizia climatica ora”, criticando la gestione della città di Milano “falsamente green”, e specificando che “l’ecologia non è un lusso”. Parecchi i disagi al traffico nelle zone del centro lungo il percorso del corteo.

Genova

Un grande striscione bianco con scritto “Giustizia Climatica” e poi tanti cartelli a ricordare i problemi ambientali della Liguria, dal rigassificatore allo skymetro, ma anche temi nazionali, dall’alta velocità al blocco navale. I ragazzi di Friday for Future tornano in piazza a Genova, come in altre città italiane, per chiedere ancora una volta una mobilitazione collettiva a favore dell’ambiente. «Abbiamo scelto di focalizzarci sui problemi del nostro territorio - spiega Alice Maya Corso, referente genovese di Fff - anche perché comune e regione stanno promuovendo diverse grandi opere, che sono molto impattanti. Opere che non danno alla popolazione benefici sufficienti per poterle giustificare». In piazza un centinaio di ragazzi e ragazze, ma l’obiettivo è quello di allargare il numero dei partecipanti nelle prossime mobilitazioni. «Nell’ultimo periodo, sopratutto dopo il Covid - continua Alice Maya Corso - abbiamo riscontrato che tra i giovani è nata una sorta di eco ansia nel trattare questi argomenti. Una perdita di speranza nell’affrontare la crisi climatica che vogliamo assolutamente contrastare per andare nuovamente avanti». Nel corso del presidio molti gli interventi e le testimonianze dei giovani manifestanti giovani, che hanno anche partecipato a una sorta di gioco dell’oca sul clima messo a punto dagli attivisti genovesi.

Torino

Dopo sei mesi dall’ultimo corteo, sono tornati in piazza anche a Torino i Fridays for Future per lo “sciopero del clima”. Il corteo è arrivato in piazza Castello a Torino e si è concluso davanti a Palazzo Madama. «Siamo più di cinquemila» dicono gli organizzatori dello sciopero climatico. Per la questura invece hanno manifestato circa tremila persone. Un corteo pacifico e colorato che non ha registrato momenti di tensioni. Dopo essere partito da piazza Statuto il corteo ha proceduto per corso Principe Eugenio, via Cigna, lungo Dora Firenze dove davanti alla sede dell’Italgas è stato appeso uno striscione con sopra scritto “Governo negazionista stop investimenti fossili”. Poi è risalito per i giardini Reali e ha raggiunto il salotto buono del capoluogo piemontese. “Siamo la resistenza climatica”, hanno ribadito i ragazzi dei collettivi ambientalisti. Non sono mancati gli attacchi l’amministrazione regionale e quella comunale targata Lo Russo, accusate di fare troppo poco per contrastare il cambiamento climatico. In corteo anche la rete del Climate Social Camp, Last, Acmos e le sigle Cigil-Cisl-Uil e uno spezzone dal Fiom.

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Venezia

A Venezia il movimento del Fridays for future di Venezia ha appeso uno striscione davanti alla Basilica di San Marco, mostrando così di aderire allo sciopero climatico globale. “Venezia è simbolo della crisi climatica, saremo la laguna che si ribella. No grandi scavi, no grandi navi, basta moto ondoso» recita lo slogan del lenzuolo. «La nostra città è l’emblema della crisi climatica, la frontLine in Europa della devastazione ambientale, alimentata dallo sfruttamento del territorio, dall’abbandono al turismo di massa e dalla materiale distruzione della laguna. Ogni giorno Venezia è minacciata da tassi d’inquinamento esponenziali e dal moto ondoso causato da un traffico lagunare così incessante e violento che mangia le rive dei nostri canali», dicono i giovani attivisti per il clima. Questo è il risultato, aggiungono, «di anni di immobilismo di fronte alla crisi climatica, un’incapacità di agire che investe i governi mondiali per arrivare all’amministrazione della nostra città. Appena qualche settimana fa, alla notizia che la città è stata esclusa per un soffio dalla “black list” dei patrimoni a rischio, Comune, Autorità portuale e Regione si sono affrettati ad annunciare con orgoglio i nuovi scavi nel canale Vittorio Emanuele, che collega Fusina alla Marittima, per permettere entro il 2027 il ritorno delle grandi navi in città, ora ormeggiate nell’area industriale di Marghera». Oltre allo sciopero di oggi, gli attivisti hanno comunicato che parteciperanno all’assemblea prevista sabato 9 ottobre nella sala San Leonardo, organizzata dal comitato No grandi navi, per decidere le mobilitazioni dei prossimi mesi.

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