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Clima, la Bce applicherà un filtro green ai riacquisti di obbligazioni societarie

Via via che andranno in scadenza i 344 miliardi di corporate bond in portafoglio, le somme verranno reinvestite in obbligazioni di aziende più attente alla riduzione di CO2

di Vitaliano D'Angerio

(dpa Picture-Alliance/AFP)

3' di lettura

Il cambiamento climatico arriva nel portafoglio della Bce. L’istituto centrale europeo ha annunciato l’applicazione di un filtro green via via che andranno in scadenza i 344 miliardi di euro di obbligazioni societarie acquistate negli ultimi anni con i programmi ordinari e con il Pepp (il programma legato alla pandemia). L’operazione scatterà in ottobre e avrà in prospettiva importanti ripercussioni sul mondo obbligazionario: i criteri che verranno indicati nei prossimi mesi dalla Bce serviranno per individuare le aziende più virtuose del punto di vista della decarbonizzazione. E a quel punto, secondo alcuni strategist, aumenterà la domanda di obbligazioni emesse dalle società più green.

«Il linguaggio usato dalla Bce è neutro e prudente – sottolinea Silvia Dall’Angelo, senior economist della società di risparmio gestito inglese Federated Hermes –. Francoforte non vuole andare oltre il proprio mandato. Ma certo, a tendere, quelle della Bce saranno indicazioni molto importanti fornite al mercato».

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I piani Bce su clima e CO2

L’Eurosistema, spiega la Bce, «punta a decarbonizzare progressivamente le proprie partecipazioni in obbligazioni societarie, in un percorso in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. A tal fine, l’Eurosistema orienterà queste partecipazioni verso emittenti con una migliore performance climatica». E ancora: «Le migliori prestazioni climatiche saranno misurate con riferimento a minori emissioni di gas serra, obiettivi di riduzione del carbonio più ambiziosi e migliori informazioni sul clima». Un progetto ambizioso dunque.

«Il sistema euro decarbonizzerà gradualmente il proprio portafoglio di obbligazioni societarie orientando i rimborsi, che nei prossimi anni dovrebbero superare in media i 30 miliardi l’anno», ha detto Isabel Schnabel, consigliere esecutivo Bce. Non sono state però fornite indicazioni, al momento, su quale filtro verrà applicato per individuare le aziende più attive sul versante decarbonizzazione.

Saranno fornite notizie in modo graduale nei prossimi mesi. «Accogliamo con favore la mossa della Bce: per gli emittenti è un chiaro segnale che è giunto il momento di agire sul cambiamento climatico – spiega Irina Kurochkina, fixed income manager di Aegon AM –. L’attuazione della nuova misura deve però essere graduale, per non intervenire sul mandato primario della banca centrale di mantenere la stabilità dei prezzi all’interno dell’Eurozona. La metodologia impiegata deve inoltre essere solida e credibile, altrimenti rischia di venire contestata da società emittenti, politici e gruppi ambientalisti».

Le conseguenze e gli investitori Esg

Di fatto ci potrebbero essere due tipi di conseguenze: i green bond e i sustainability linked bond non saranno più le uniche obbligazioni ad attirare l’attenzione degli investitori Esg. E, in seconda battuta, aumenterà la domanda per le emissioni di aziende più attente alla riduzione di CO2.

«Certo, questa è la prospettiva – conferma Dall’Angelo – ma ribadisco che sarà un processo molto graduale. Ed al momento è un work in progress». La linea però è tracciata. «Come conseguenza di questo annuncio – afferma Kurochkina –, è probabile che la domanda di obbligazioni emesse da società allineate agli obiettivi sul clima aumenti, il che potrebbe motivare i gestori di investimento ad adottare lo stesso modello climatico per costruire i loro portafogli di obbligazioni societarie, sia per le strategie di investimento Esg sia per quelle tradizionali. Pertanto, tale valutazione potrebbe diffondersi, e sostenere l’obiettivo della nuova politica dando ulteriori incentivi alle aziende per affrontare le sfide climatiche».

La prudenza della Bce

Aspettative troppo elevate da parte del mercato? Forse. A conferma della prudenza della Bce, da Francoforte si sottolinea che «in ogni caso, il volume degli acquisti di obbligazioni societarie continuerà a essere determinato esclusivamente da considerazioni di politica monetaria e dal loro ruolo nel raggiungimento dell’obiettivo di inflazione della Bce». Vedremo gli sviluppi nei prossimi mesi.


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