Verso il Pnrr

Cloud nazionale, parte la gara. Nasce la newco della Pa digitale

Il progetto è cruciale per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza

di Carmine Fotina

Il progetto è cruciale per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza

Il piano del cloud nazionale. Verso un'infrastruttura per ospitare i dati più sensibili di tutte le Pa

2' di lettura

Parte ufficialmente la gara per il Cloud nazionale. E nasce una Newco tra Inps, Inail e Istat per la digitalizzazione della Pa con focus sul software. Si muove con queste due mosse il cantiere dell’“informatica di Stato”, spinto dal rispetto delle scadenze del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

Progetto da 723 milioni

Difesa servizi spa, società del ministero della Difesa, ha pubblicato il bando di gara per la realizzazione del Polo strategico nazionale: l’infrastruttura, prevista dal Pnrr, che dovrà ospitare in modalità cloud i dati più sensibili di tutte le Pa centrali, delle aziende sanitarie locali e delle principali amministrazioni locali. Il bando, seguendo le regole del partenariato pubblico privato previsto dal codice degli appalti, mette a gara la proposta, per 723 milioni di euro, presentata congiuntamente da Tim, Cdp, Leonardo e Sogei (società di informatica del ministero dell’Economia). La cordata era stata individuata dal Dipartimento per la trasformazione digitale come base della procedura, battendo le alternative di Fastweb-Engineering e Almaviva-Aruba. In pratica, ora i concorrenti dovranno presentare un’offerta migliore ma la compagine “preselezionata” potrà eguagliarla aggiudicandosi la gara. Non solo. Se il promotore non esercitasse la prelazione avrebbe diritto al pagamento, a carico dell’aggiudicatario, di 18 milioni per la predisposizione della proposta.

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Il nodo della sicurezza

La gara, bandita con la vigilanza dell’Anac, non prevede suddivisione in lotti e le offerte potranno essere presentate entro il 16 marzo. Il raggruppamento selezionato, sottolinea in una nota il ministero per l’Innovazione tecnologica che coordina il progetto, dovrà costituire una società che sarà sottoposta alla normativa del «golden power» sugli asset strategici. Il fornitore gestirà l’infrastruttura, organizzata in 4 data center, per un periodo massimo di 13 anni e dovrà permettere alla Pa di garantire il rispetto dei requisiti in materia di perimetro di sicurezza nazionale cibernetica e direttiva europea Nis (Network and information security). Fin dall’inizio, il progetto del Polo ha fatto discutere per il rischio di accesso di soggetti extraeuropei ai dati sensibili della Pa italiana in virtù delle normative americane Cloud Act e Fisa. Il ruolo di cloud provider statunitensi, del resto, è scontato. Nella sua offerta la compagine promotrice specifica che i partner tecnologici saranno Google Cloud, Microsoft Azure e Oracle Cloud, tre società americane. Un capitolo della proposta è dedicato alle iniziative di cifratura e gestioni delle chiavi. Nel prospetto economico finanziario, la cordata stima di ricavare dalla gestione dei servizi alla Pa 4,4 miliardi nei 13 anni, con un Mol di 1,1 miliardi.

La Newco per la Pa digitale

Intanto presidenza del Consiglio, dipartimento per la transizione digitale, ministero del Lavoro e ministero della Pa stanno finalizzando una norma, da inserire nel primo provvedimento utile, che darà il via a una Newco per la digitalizzazione delle Pa centrali. La nuova società, prevista dal Pnrr, potrebbe chiamarsi “3I” dalle iniziali dei tre soci pubblici che saranno Inps, Inail e Istat. Il nuovo soggetto non si sovrapporrà al raggio d’azione di Sogei nell’ambito del cloud mentre potrebbero esserci margini di competizione sull’attività relativa ai sistemi applicativi. La Newco consoliderà i Centri di elaborazione dati (i data center) dei soci e fornirà servizi applicativi, come società in-house, al ministero del Lavoro e alla presidenza del Consiglio e in più, nel limite del 20% dell’attività, anche ad altre Pa centrali.

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