Co-housing e alfabetizzazione digitale per aiutare gli anziani soli
Nella legge delega 33/2023, oltre alla riforma dell’assistenza per i non autosufficienti, numerose indicazioni al governo per valorizzare gli over 65
di Mauro Pizzin
I punti chiave
2' di lettura
Favorire programmi e percorsi diretti a contrastare l'isolamento e la marginalizzazione, promuovere il superamento degli ostacoli che impediscono l'esercizio fisico, favorire lo scambio e la solidarietà intergenerazionale, realizzare nuove forme di domiciliarità e di coabitazione solidale domiciliare, promuovere l'alfabetizzazione informatica e l'uso di nuove tecnologie.
La nuova legge 33/2023, in vigore dallo scorso 31 marzo, che delega al governo la riforma delle politiche in favore delle persone anziane per dare diretta attuazione all'obiettivo indicato espressamente dal Pnrr, se ha come architrave gli interventi a favore degli anziani non autosufficienti - a partire dall'introduzione di una prestazione universale graduata secondo lo specifico bisogno assistenziale - prevede numerose iniziative, come quelle sopra indicate, previste per le persone ancora in grado di provvedere a se stesse e da attuare tramite decreti emanati entro il 31 gennaio 2024 . Una scelta che interesserà una platea sempre più vasta di connazionali, se solo si pensa che nel 2022 gli ultrasessantacinquenni erano oltre 24 milioni e che la loro incidenza sulla popolazione complessiva, complice anche l‘inverno demografico, è destinata ad aumentare.
Gran parte delle indicazioni sono contenute direttamente nell'articolo 2, relativo ai principi e criteri direttivi generali a cui dovrà attenersi il governo: indicazioni che ora come ora, per precisa indicazione della legge 33, saranno però supportate finanziariamente solo dagli attuali stanziamenti.
Si parte, come detto, dalla cultura della salute e della prevenzione, per la quale dovranno essere previste apposite campagne informative: l'obiettivo dovrà essere quello di favorire il mantenimento delle capacità fisiche, intellettive, lavorative e sociali spingendo anche sull'attività sportiva.
Gli interventi previsti
Dovranno essere favorite le occasioni d'incontro e socializzazione degli anziani con la previsione di nuove forme di domiciliarità e di coabitazione solidale domiciliare: si tratta del senior co-housing, un modello abitativo sempre più diffuso negli Stati Uniti e in Europa, in cui si condividono spazi comuni e servizi, prevedendo, ad esempio, spazi per l'assistenza medica, la ginnastica e attività legate all'età avanzata. Nel testo normativo si pensa anche a forme di coabitazione con persone di età diverse, specie giovani in condizioni svantaggiate: si tratta del co-housing intergenerazionale, ancora poco diffuso in Italia, caratterizzato da una varietà di strutture familiari composte da giovani coppie con figli, anziani e pensionati, famiglie monoparentali e single, legate dal fatto che vivere assieme attraverso le generazioni presenta vantaggi per tutte le età.
Centrale sarà la valorizzazione della persona anziana, e in questo senso andrà favorito, come nei casi appena citati, l'incontro, lo scambio e la solidarietà intergenerazionale, anche allo scopo di valorizzare la conoscenza e la trasmissione del patrimonio culturale, linguistico e dialettale.
Per promuovere la solidarietà e la coesione tra generazioni verranno valorizzate, per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, le esperienze significative di volontariato nel curriculum dello studente anche per il riconoscimento di crediti formativi scolastici e, per gli studenti universitari, le attività svolte in convenzione tra atenei e le strutture residenziali, semiresidenziali o a domicilio, anche in questo caso con il riconoscimento di crediti formativi universitari.
- Argomenti
- housing
- Stati Uniti d'America
- Italia
loading...