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Coesione e reti di trasporto europee: quale ruolo per l’Italia nei Balcani Occidentali?

di Pierluigi Coppola *

Il porto di Durazzo (AdobeStock)

3' di lettura

La politica di coesione dell’Unione Europea (UE) per i trasporti ha l'obiettivo di promuovere collegamenti più efficienti, inclusivi e sostenibili e favorire gli scambi commerciali, sociali e culturali non solo tra i Stati Membri dell'Unione ma anche con i Paesi in fase di pre-accesso, tra cui quelli dei Balcani Occidentali.
Una delle principali fonti di finanziamento per i progetti di coesione è rappresentata dai Fondi Strutturali di Investimento (European Structural and Investment Funds, ESIF) e la Programmazione IPA III (Instrument for Pre-Accession Assistance). In particolare, il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) fornisce sostegno finanziario per lo sviluppo e il miglioramento delle infrastrutture di trasporto, il Fondo Sociale Europeo (FSE) mira invece a promuovere la mobilità dei lavoratori e ad aumentare le opportunità di occupazione nel settore dei trasporti. Oltre ai Fondi Strutturali, il programma di Cooperazione Territoriale Europea (Interreg) promuove la collaborazione tra Regioni attraverso la realizzazione di progetti e sperimentazioni pilota e la messa in rete degli stakeholder e degli operatori del settore. In questo contesto, l’Italia ha definito le priorità del nuovo ciclo di programmazione 2021-2027, tra le quali rientrano il potenziamento delle reti ferroviarie ad alta velocità, la manutenzione programmata della rete stradale e lo sviluppo di infrastrutture portuali e aeroportuali, nonché l’implementazione di nuove tecnologie per i sistemi di trasporto intelligenti (ITS).
Un altro importante strumento finanziario è il Connecting Europe Facility (CEF) che fornisce i finanziamenti per la realizzazione delle Reti dei Trasporti Trans-Europee (TEN-T) ovvero per la realizzazione delle infrastrutture di trasporto lungo gli assi principali (rete “Core”) e per le connessioni tra gli assi portanti e i territori locali (rete “comprehensive”). Nell'ultima revisione delle TEN-T adottata dal Consiglio Europeo a Dicembre 2022, un'importanza particolare viene data alla Regione dei Balcani Occidentali, che riveste un ruolo strategico per l’UE alla luce del nuovo quadro geopolitico che si va delineando con la guerra in Ucraina. È stata, infatti, approvata l'estensione delle TEN-T nei Balcani con Corridoio specifico denominato “Western Balkans-Eastern Mediterranean” che dalla Grecia e dal Mar Nero si collega all'Italia, all'Austria e all'Ungheria. Tale corridoio rappresenta una cerniera tra assi nevralgici di collegamento tra Mediterraneo, Mar Baltico-Mar Adriatico, da una parte, e Balcani Occidentali, l'Est Mediterraneo e il Mar Nero dall'altro; esso costituisce un primo passo per facilitare, attraverso lo sviluppo delle reti di trasporto, l'integrazione e la coesione sociale oltre che per spostare il baricentro degli scambi commerciali della regione balcanica ad Occidente.
Per l'Italia il nuovo corridoio è strategico sia nello sviluppo a Nord includendo la sezione “Trieste-Lubiana”, che permette il collegamento con il corridoio Mediterraneo, ma soprattutto che nello sviluppo a Sud per il collegamento marittimo “Bari-Durazzo”, tratta che collega i Western Balkans al Corridoio Baltico-Adriatico (prolungato nella nuova rete estesa TEN-T fino a Bari). Tale maglia di collegamenti imperniata intorno al Mare Adriatico rappresenta una novità importante nella politica UE per lo sviluppo di collegamenti marittimi tra i porti dell'Adriatico e dello Ionio. D'altra parte, il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti (MIT) coordina il Pilastro Trasporti della Strategia Europea della Regione Adriatico-Ionica (EUSAIR) e ha identificato nello sviluppo armonizzato e sostenibile dei trasporti marittimi e nella rete di collegamenti intermodali (merci e passeggeri), due specifiche priorità regionali da includere nell'Accordo di Partenariato per i fondi ESIF e IPA III: una spinta questa per una più veloce integrazione della Regione balcanica nell'UE (soprattutto per Albania, Il Montenegro e Nord-Macedonia) che potrebbe fungere anche da volano per rafforzare le relazioni commerciali tra i porti dell'Italia, della Croazia e della Slovenia.

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* Professore Ordinario di Pianificazione dei Trasporti al Politecnico di Milano e Coordinatore per l'Italia della Strategia EU della Regione Adriatico-Ionica (EUSAIR)

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Questo articolo riprende i contenuti di EU Talks, un format proposto da Il Sole 24 Ore insieme al CNR ISSIRFA per discutere in diretta Instgram di politica di coesione e fondi strutturali europei, e del loro ruolo nelle politiche di sviluppo in Italia. Nel sesto appuntamento che si è svolto il 12 giugno (e che è possibile recuperare online sulla pagina Instagram del Sole) si è discusso del terzo degli obiettivi dell'Accordo di partenariato della politica di coesione 2021-2027: un'Europa più connessa. CNR ISSIRFA, insieme a Osservatorio Balcani-Caucaso, è partner del Sole 24 Ore nel progetto Work for Future, finanziato dalla Commissione europea

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