Coinbase si prepara all’Ipo a Wall Street, utilizzando anche la blockchain
Nel board entra Marc Andreessen. La quotazione potrebbe essere rinviata al 2021 a causa delle approvazioni regolamentari all’Ipo via blockchain
di P.Sol.
2' di lettura
Il segnale è arrivato questa settimana: Coinbase ha annunciato che una vecchia volpe del venture capital come Marc Andreessen entrerà nel suo board, insieme a Gokul Rajaram, investitore in Google e Square. La mossa potrebbe essere propedeutica all’Ipo dell’exchange per criptovalute, un colosso valutato due anni fa 8 miliardi di dollari, che rappresenterebbe un endorsing per l’intero settore cripto.
«Coinbase è la società che contribuirà a determinare il futuro delle criptovalute, portandole nel mainstream», ha affermato Andreessen, da tempo fautore delle criptovalute e finanziatore di Coinbase dal 2013.
C’è da scommettere che la quotazione in Borsa dell’exchange, di cui si parla da anni, farà infatti da riferimento per l’intero settore, che fatica a scrollarsi di dosso l’aura di opacità e collusione con la criminalità. D’altra parte anche un colosso come Jp Morgan, il cui Ceo Jamie Dimon ha in più occasioni bollato il bitcoin come «una frode» arrivando a minacciare i proprio trader che avessero operato sulle criptovalute, oggi fornisce servizi finanziari alla stessa Coinbase.
Ma non è soltanto per il riconoscimento del mondo cripto implicito nell’approvazione dell’Ipo che si guarda alla quotazione di Coinbase, che potrebbe essere ricordata per un’innovazione di grande portata.
L’Ipo potrebbe seguire le quotazioni di unicorni hi-tech come Palantir, Airbnb e Slack quest’anno, ma non è escluso che l’operazione possa essere rinviata al 2021. Si infittiscono infatti le indiscrezioni che indicano come la piattaforma per criptovalute sia intenzionata a utilizzare token basati su blockchain per il collocamento delle sue azioni. Un’innovazione che però deve attendere il via libera regolamentare delle authority finanziarie Usa, che necessariamente non sarà rapido.
Il mese scorso Coinbase è entrata nel mondo del credito ottenendo il via libera alla possibilità di offrire ai propri clienti prestiti fino a 20mila dollari a un tasso dell’8% a fronte di garanzie costituite dai loro asset in bitcoin. Il servizio sarà avviato in autunno in 17 stati americani, ma Coinbase punta a chiedere l’autorizzazione per espanderlo ad altri mercati.
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