Collezione Marion, prezzi elevati per l’arte americana del dopoguerra
L'eredità della vedova texana del già presidente di Sotheby's conferma le aspettative, pur con qualche invenduto e rari entusiasmi
di Giovanni Gasparini
I punti chiave
3' di lettura
Le aspettative piuttosto elevate in termini di stime sono state sostanzialmente confermate nella prima asta delle tre proposte nella maratona serale di Sotheby's New York del 12 maggio (in piena notte europea), a tutto favore dei clienti asiatici molto attivi. I 14 lotti venduti su 18 in catalogo di arte americana del dopoguerra della collezione di Mrs. John L. Marion hanno realizzato 157,2 milioni di dollari, entro al stima di 132,8-190,2 milioni, grazie all'aggiunta delle commissioni. Il catalogo che disperdeva la raccolta del presidente di Sotheby's dal 1975 al 1994, metteva in risalto i lavori più importati di una collezione più vasta dispersa anche in altre aste di diverse categorie. La carriera di banditore iniziata da Sotheby's nel 1960 ha portato Mrs Marion a scalare tutti i livelli della casa d’asta sino alla presidenza nel 1975. Nel corso della sua attività sino al 1994 ha supervisionato la vendita degli «Iris» di Vincent van Gogh per 53,9 milioni di dollari e molte altre opere top, di cui alcune finite nella sua collezione e ora disperse. Le due linee guida della collezione riguardano l'Espressionismo Astratto americano e la Pop Art con lavori seminali degli anni ‘60 e ‘70.
Espressionismo Astratto e Colour Field Paintings
A guidare la sezione di pittura astratta una grande tela a tomi gialli e rossi, sempre rara sul mercato, dipinta da Clyfford Still ‘PH-125 (1948-No.1)' e aggiudicata per 30,7 milioni di $, al centro delle stima di 25-35 milioni. Ha segnato, invece, un record personale Richard Diebenkorn con l'accattivante ‘Ocean Park #40' del 1971 di oltre due metri che raggiunge 27,3 milioni (stima 20-30 milioni); un buon ritorno dato che il precedente passaggio in asta la vedeva a 900mila $ ben 40 anni fa.
Un ben più recente lavoro astratto “Abstraktes Bild” del 1992 di Gerhard Richter di grande formato dagli accattivanti toni rossi e blu ha superato la stima di 14-18 milioni a 23,2 milioni di $, conteso fra due clienti basati in Asia. Nuovo prezzo record per Kenneth Noland con una composizione geometrica del 1958 “Rocker” che ha raddoppiato la stima alta a 4,2 milioni di $.Sono restati invenduti, invece, il classico grande lavoro bianco e nero ‘Mister' di oltre due metri dipinto nel 1959 da Franz Kline dalla stima di 15-20 milioni di $, così come ‘Black and Yellow' di Sam Francis del 1955 (stima 5-7 milioni di $), forse per i toni cupi, e ‘Iris' dipinto a quadri di colore nel 1964 da Hans Hoffmann stimato 4-6 milioni.
Pop Art
Il prezzo più elevato lo ha raggiunto però un classico della Pop Art, ‘Elvis 2 times' prodotto da Andy Warhol nel 1963, tela di oltre due metri con la classica figura dell'attore e cantante vestito da cowboy ripetuta due volte su sfondo argento, che ha superato agilmente la stima di 20-30 milioni per fermarsi a 37 milioni di $. L'altro grande nome della pop art americana, Roy Lichtenstein, era presente con un più tardo lavoro ‘pixelato' ‘Girl With Beach Ball II' del 1977, aggiudicato a 14 milioni di $, entro la stima di 12-18 milioni. Il poliedrico artista musicista Larry Rivers, un precursore della Pop Art a cui si ispirò anche Warhol, ha raggiunto un prezzo record con ‘Africa I', dipinto a campi di colore, conteso fino a superare i 2 milioni, da una stima di 350-450mila $. È rimasto purtroppo invenduto un bronzo ‘Cavaliere' di Marino Marini dalla stima forse troppo spinta di 2-3 milioni di $, lavoro che avrebbe trovato miglior collocazione ad un prezzo più realistico nella successiva asta di Arte Moderna. La collezione ha fatto da cappello introduttivo storico alla immediatamente successiva asta d'arte del dopoguerra e contemporanea.
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