Collezioni museali e Mondrian record per l’arte del Novecento da Sothey’s
Risultati migliori per la Collezione Solinger non garantita rispetto al catalogo generale di arte moderna salvato dalle garanzie. Molti compratori basati in Asia
di Giovanni Gasparini
5' di lettura
La prima serata della tradizionale settimana di aste a New York è andata in onda la notte del 14 novembre da Sotheby's, con una mini-maratona di due aste che complessivamente hanno portato 391 milioni di dollari, verso la stima alta, grazie all'aggiunta delle commissioni, nonostante diversi invenduti e lotti aggiudicati alla stima bassa.
La settimana precedente i risultati eccezionali della collezione Paul Allen battuti da Christie's sono stati confermati dal successo della collezione Solinger, mentre il catalogo generale non ha goduto della stessa accoglienza positiva nonostante circa la metà dei lotti fosse garantita.
Il catalogo dedicato a David Solinger, grande avvocato e promotore del Whitney Museum a New York, vissuto nel corso del XX secolo, ha visto tutti e 23 i lotti trovare un compratore, il più delle volte oltre le stime, per un totale di 138 milioni di dollari con le commissioni, oltre la stima alta di 118 milioni di $, in un esercizio di vero mercato che per una volta dimostra l'inutilità delle garanzie davanti ad opere di qualità stimate correttamente.
L'asta immediatamente successiva ha, invece, dimostrato la necessità delle garanzie stesse davanti a lavori meno eccezionali o presentati in asta con richieste eccessive: ben 8 dei 44 lotti offerti sono rimasti invenduti, il 40% se si considerano i soli lotti non protetti da garanzie, portando 253 milioni di dollari, entro la stima bassa di 232-287 milioni solo grazie alle commissioni.
La Collezione David Solinger
Il potere di attrazione della provenance di un collezionista che ha attivamente contribuito a costruire il canone museale dell'arte del ‘900 ha significativamente contribuito al successo del catalogo, in cui convivevano grandi nomi dell'arte americana del dopoguerra con le avanguardie europee.
A guidare l'asta il coloratissimo ‘Collage' di Willem de Kooning del 1950, opera contesa fino a raggiungere 33,6 milioni di $ da una stima di 18-25 milioni, risultato record in asta per un lavoro su carta dell'artista di cui Solinger fu uno dei primi ammiratori e promotori.
Si torna in Europa, invece, per il piccolo bronzo eccezionalmente dipinto a mano da Giacometti, concepito nel 1948 e realizzato nel 1952 e raffigurante tre classiche figure stilizzate che camminano in una piazza, che supera i 30 milioni di dollari, ben oltre la stima alta di 20 milioni.
Successo anche per la scultura americana con un classico ‘mobile' di Calder del 1959 ‘Sixteen Black with a Loop' conteso fino a finire in Asia per 8,5 milioni di $, più che raddoppiando la stima alta.
Non tutti i lotti hanno però ricevuto la stessa attenzione e, sorprendentemente, un ritratto di Picasso del 1927 “Femme dans un fauteuil' si ferma sotto la soglia dei 10 milioni di $ pur partendo da una stima di 15-20 milioni, suggerendo pertanto la sostanziale rimozione dei prezzi di riserva e allo stesso tempo uno spostamento del gusto dei collezionisti verso periodi più tardi dell'artista.
Le riserve basse o inesistenti hanno permesso un paio di acquisti da parte di galleristi: oltre al lavoro di Picasso, una tela di Mirò ‘Femme, etoiles' del 1945 aggiudicato a 17,8 milioni di $ entro la stima di 15-20 milioni grazie alle commissioni. Sorte ben diversa per un secondo lavoro di Mirò sempre del 1945, “Femmes et oiseaux devant le soleil', conteso fino a 6,5 milioni, oltre tre volte la stima alta.
Ben rappresentata l'arte francese del dopoguerra con ben tre lavori di Dubuffet che superano le stime alte per un totale di 12,3 milioni di dollari, e una classica tela del 1954 del recentemente scomparso Pierre Soulages che raddoppia la stima alta a 2,5 milioni di $.
Il catalogo di arte moderna: Mondrian record
Ben un quinto del realizzo complessivo è dato dai 51 milioni di dollari pagati da un cliente in Asia (con ogni probabilità il garante di parte terza) che con un solo rilancio si è aggiudicato “Composition No. II', una classica composizione geometrica astratta di Piet Mondrian del 1930 che partiva da una stima a richiesta in eccesso di 50 milioni di $.
Pur confermando a mala pena la stima, si tratta del nuovo record in asta per l'artista. Come dimostra questo caso e molti altri in seguito, il meccanismo delle garanzie tende ad estrarre il massimo prezzo possibile prima che l'asta abbia inizio, lasciando quindi poco spazio per eventuali gare al rialzo.
Una storicamente importante e monumentale scultura di Henry Moore, ‘Reclining Figure: Festival' commissionata per il Festival of Britain del 1951, passa di mano probabilmente alla garanzia raggiungendo la stima bassa a 31 milioni di $ solo grazie alle commissioni; sorte simile per un ritratto ad olio ‘Caroline' di Giacometti del 1962, che sfiora 16 milioni da una stima di 15-20 milioni di $, grazie all'aggiunta delle commissioni dopo un solo rilancio. Ha avuto maggior successo in termini di rilanci un lezioso ritratto in abito rosa di Romana de la Salle dipinto da Tamara de Lempicka nel 1928 che si ferma a 14 milioni di dollari verso la stima alta di 10-15 milioni e secondo prezzo in asta per l'illustratrice dell'Art Deco'. Record per un'altra donna artista con un lavoro astratto di grandi dimensioni di Elaine de Kooning che supera ampiamente la stima alta a 1,1 milioni di $.
Uno dei lotti di maggior successo di questo secondo catalogo proveniva dalla collezione di William S. Paley, già presidente del MoMA di New York, guidata da un Picasso cubista del 1919 ‘Guitare sur une table' di qualità museale che passa la stima a richiesta di 25 milioni per fermarsi a 37 milioni di dollari, prezzo più che giustificato per la rarità, storicità e provenienza del lavoro. Una veduta di Derain posseduta da Paley non trova, invece, compratori da una stima di 2,5-3,5 milioni di $, ma la collezione realizza comunque in totale 47 milioni di $ (oltre le stime) destinati ad opere di carità.
Fra gli invenduti milionari anche un autoritratto di Egon Schiele, una illustrazione di Norman Rockwell, e un lavoro con tre ballerine di Degas, tutti lotti che partivano dalla stessa stima di 4-6 milioni di $.
Molti lavori sono stati, invece, salvati dalle garanzie o aggiudicati dopo un solo rilancio, raggiungendo le stime basse solo grazie all'aggiunta delle commissioni: oltre tre dei cinque lotti oltre i dieci milioni di dollari (i già citati Mondrian, Moore e Giacometti), subiscono la stessa sorte gli altri cinque fra i primi dieci realizzi con realizzi compresi fra i 9 milioni di un lavoro bretone di Gauguin del 1894 (stima 8-12 milioni) e i 6,2 milioni per un lavoro su carta di Mark Rotko del 1968 (5-7 milioni la stima), oltre ad un olio surrealista di Magritte ‘Sheherazade' a 8,4 milioni da una stima di 8-12 milioni e un nudo di Picasso del 1960 a 6,7 milioni da una stima di 6-8 milioni.
I risultati misti dei due cataloghi riflettono la qualità dei lavori e la correttezza o meno delle stime in un mercato che, pur distorto dalla garanzie, considera ancora questi fattori prima di procedere all'acquisto. Le aste successive della settimana riguarderanno in gran parte l'arte del secondo Novecento e soprattutto contemporanea, dove gli elementi speculativi ed identitari assumono pesi ben maggiori.
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