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Come avere una buona cantina casalinga senza spendere una fortuna

Con una cifra poco sopra i 2mila euro è possibile acquistare più di cento bottiglie scelte tra le Doc italiane più rappresentative: ecco qualche consiglio

di Cristiana Lauro

Vino piace in presenza, e-commerce segna il passo

3' di lettura

Il vino rappresenta per molte persone una piacevole abitudine quotidiana da condividere con amici e familiari a tavola, ma non solo. Per i più appassionati l’interesse per il vino giunge a tal punto da suscitare il desiderio di collezionarlo, di possederlo.

Tenendo da parte il collezionismo da investimento che può avere addirittura un carattere speculativo viaggiando su cifre elevatissime e bottiglie introvabili, vorrei offrire il mio piccolo contributo a chi ama il vino e desidera cimentarsi nell'allestimento di una piccola cantina casalinga senza spendere una fortuna.

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Detto questo, per ovvie ragioni, in questa sede farò riferimento a zone e denominazioni senza citare le singole etichette. Chiedo venia fin da subito per l'esclusione di alcune grandi denominazioni nostrane dall'elenco: è per ragioni di spazio e per riuscire a inserire nella nostra cantinetta un po' di tutto.

Attenzione a temperatura e posizione delle bottiglie

La prima raccomandazione è sulla temperatura della cantina in quanto il caldo accelera i processi di maturazione e anche la luce non fa bene al vino. Inoltre, sarebbe bene conservare le bottiglie coricate, in modo che il tappo di sughero resti sempre a contatto col vino aderendo meglio al vetro ed evitando il più possibile i processi ossidativi conseguenti al contatto con aria. Detto questo, la temperatura di cantina ideale è compresa tra i 10 e i 15 gradi, con un'umidità al 75-80% circa.

Le cantinette che coccolano il vino

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Ricordate quindi che se tenete le bottiglie in ambienti non adatti alla conservazione sarà necessario consumarle prima della prevedibile capacità di invecchiamento di quel vino.

Bollicine e bianchi dal Trentino alla Sicilia

Partiamo con le bollicine che vanno bene come aperitivo, ma anche a tutto pasto nel caso di ottimi millesimati con buona struttura. I miei preferiti in genere sono gli spumanti Extra Brut o Pas Dosè (quelli veramente secchi): se ne trovano di interessanti anche a prezzi umani in Franciacorta, Trento Doc o Alta Langa.

Casomai fate due bottiglie per tipo (tenete i conti con me, mi raccomando, perché stiamo cercando di mettere su una piccola cantina per uso domestico, non la wine list di un ristorante stellato).

Passiamo ai vini bianchi. Qui la scorta va incrementata in previsione di un consumo più frequente anche durante il pasto. Da nord a sud proporrei Gewürztraminer e Riesling altoatesini (per chi apprezza gli aromatici), Pinot Grigio e Chardonnay del Collio (amo i bianchi friulani), Soave Classico, Verdicchio dei Castelli di Jesi, Trebbiano d'Abruzzo, Vermentino della costa Toscana o di Sardegna, Fiano di Avellino, Greco di Tufo e, senza dubbio, un po’ di vini bianchi dell’Etna.
Diciamo quattro per categoria e siamo a cinquanta bottiglie, quasi a metà cantina, direi.

Tra i grandi rossi dominano Piemonte e Toscana

Proseguiamo con i vini rossi che di solito sono i preferiti dai veri appassionati. Immancabili saranno i Barolo e i Barbaresco ma anche una delle varie Barbera. Poi, come non citare Chianti Classico riserva e Brunello di Montalcino, giusto per sistemare le due regioni che vanno per la maggiore: Piemonte e Toscana. Un po' di Lambrusco di Sorbara o Reggiano per i salumi e un buon Sangiovese Superiore di Romagna non possono mancare per onorare le cucine regionali che il mondo ci invidia.

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Aggiungerei Montepulciano d'Abruzzo, un po’ di Primitivo di Manduria e di Cannonau, poi Taurasi e qualche rosso dell'Etna per celebrare l'eleganza del Nerello, uno dei miei vitigni preferiti in assoluto.

Facciamo sei per tipo e abbiamo varcato abbondantemente la soglia delle cento bottiglie giù in cantina. Chiuderei con due bottiglie di Passito di Pantelleria, e due di Moscato d'Asti.

Un buon rapporto qualità prezzo per contenere la spesa

Quindi, se so ancora usare la calcolatrice, abbiamo messo insieme 126 bottiglie che – se acquistate nelle rivendite con personale specializzato in grado di fornire indicazioni sul buon rapporto qualità/prezzo (che non vuol dire quello che costa di meno) – fanno una spesa complessiva che si aggira sui 2.200/2.300 euro.

Un costo tutto sommato contenuto per un appassionato deciso a metter su una piccola cantina casalinga, degna di questo nome, fornita di tutto un po’ e che magari rappresenti anche un buon punto di partenza per future espansioni.


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