Come funziona FakeYou? L’app che falsifica la voce nel mirino del Garante della privacy
Da Matteo Salvini a Wanna Marchi. Ma anche Francesco Totti e Silvio Berlusconi. Ecco il software text-to-speech che imita personaggi famosi e politici
di L.Tre.
2' di lettura
Da Matteo Salvini a Wanna Marchi. Ma anche Giuseppe Conte, Francesco Totti e Silvio Berlusconi. Se volete usare la loro voce potete andare su FakeYou che diversamente da quello che sembrerebbe suggerire è una ap”p Text to Speech”, vale a dire riproduce i suoni “dal testo al parlato” usando il timbro e la parlate di personaggi famosi. È una declinazione limitata all'audio dei software di deepfake che come sappiamo è in grado per esempio di sostituire il volto originale con un altro digitale a proprio piacimento. Il funzionamento è tanto semplice quanto inquietante. Anche se la voce non è perfetta. Totti biascica. Mentre Berlusconi sembra la voce di un imitatore. C'era anche la possibiltà di parlare come Giorgio Meloni, ma poi è stato tolta. Ad ogni modo Il Garante per la privacy ha aperto un'istruttoria sulla app realizzata dalla società The Storyteller per chiarire l'inziativa.
Le preoccupazioni del Garante - spiega una nota - “si indirizzano verso i potenziali rischi che potrebbero determinarsi da un uso improprio di un dato personale, quale è appunto la voce”.L’Autorità ha dunque chiesto alla società The Storyteller Company - Fakeyou “di trasmettere con urgenza ogni possibile elemento utile a chiarire l’iniziativa”.“La società - spiega la nota del Garante - dovrà, tra l’altro, fornire le modalità di ’costruzione’ della voce dei personaggi famosi, il tipo di dati personali trattati, nonché le finalità del trattamento dei dati riferiti ai personaggi noti e agli utenti che utilizzano l’app”. La società, inoltre, “dovrà indicare l’ubicazione dei data center che archiviano i dati personali, sia con riferimento agli utenti registrati dall’Italia, sia ai personaggi noti, e le misure tecniche ed organizzative adottate per garantire un livello di sicurezza adeguato al rischio”.
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