Come si elegge un presidente della Repubblica: regole e procedure
Occhi puntati sul Quirinale, dove tra pochi giorni si giocherà la partita per l'elezione del nuovo capo dello Stato, allo scadere del settennato di Sergio Mattarella. Qui, le principali “regole del gioco” di una votazione inevitabilmente condizionata dall'emergenza Covid
di Vittorio Nuti
I punti chiave
- Quando “scade” il settennato di Sergio Mattarella?
- Chi elegge il Capo dello Stato?
- Quando si elegge il Presidente della Repubblica?
- Dove si svolgono le votazioni?
- Quali sono le procedure voto?
- Quali sono le modalità di voto e il quorum necessario?
- Quali sono i requisiti per l’elezione a Presidente della Repubblica?
- In cosa consiste il giuramento del Presidente della Repubblica?
6' di lettura
Occhi puntati sul Quirinale, dove tra pochi giorni si giocherà la partita per l'elezione del nuovo capo dello Stato, allo scadere del settennato di Sergio Mattarella. Qui, le principali “regole del gioco” di una votazione inevitabilmente condizionata dall'emergenza Covid
Quando “scade” il settennato di Sergio Mattarella?
Il mandato di sette anni da presidente della Repubblica di Sergio Mattarella scade giovedì 3 febbraio 2022. È stato infatti eletto il 31 gennaio 2015 (al quarto scrutinio, con 665 voti) ma, in base alla Costituzione, i sette anni presidenziali decorrono a partire dal giorno del suo giuramento (martedì 3 febbraio 2015) davanti al Parlamento riunito in seduta comune.
Chi elegge il Capo dello Stato?
Il presidente della Repubblica italiana è eletto dal Parlamento in seduta comune, composto dai componenti della Camera dei deputati (630 deputati) e del Senato della Repubblica (321 senatori, compresi sei senatori a vita: Giorgio Napolitano, presidente emerito della Repubblica, Mario Monti, Elena Cattaneo, Renzo Piano, Carlo Rubbia, e Liliana Segre) a cui si aggiungono i 58 delegati eletti dai Consigli regionali. Ogni Consiglio regionale elegge tre delegati (due rappresentanti della maggioranza e un rappresentante della minoranza) in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze. La Valle d’Aosta ha un solo delegato. In tutto, il collegio elettorale “presidenziale” è quindi composto da 1.009 cosiddetti “Grandi elettori” (articolo 83 della Costituzione).
Su quanti voti possono contare i partiti e gli schieramenti?
Il centrodestra ha sulla carta 452 grandi elettori, il centrosinistra, intesa come la somma Pd-M5s-Leu, ne ha 408 che diventano 463 se si aggiungono i 44 di Italia Viva e i 5 di Azione-Più Europa. Decisivi saranno quindi gli altri 94 grandi elettori provenienti dal gruppone del Misto o non iscritti ad alcuna componente. Elettori che non rispondono ad alcuna indicazione di partito ed è difficile darli per certi in un calcolo di maggioranze.
Ecco la geografia dell'assemblea che deciderà il prossimo capo dello Stato:
Centrodestra
Ha 452 elettori formati dai 212 della Lega, 134 di Fi, 5 dell’Udc, 63 di Fratelli d’Italia, 32 di Coraggio Italia-Cambiamo-Idea, 5 di Noi con l’Italia-Rinascimento, 1 di Diventerà Bellissima
Centrosinistra
Ha 463 voti formati da M5s che ha 236 elettori (la senatrice Elvira Evangelista ha da poco lasciato il gruppo ed è passata al Misto), dal Pd con 154, da Leu che conta 18 votanti, da Centro democratico con 6 eletti, da Italia Viva con 44 e da Azione-+Eu con 5.
Senatori a vita
Per questa elezione del presidente della Repubblica sono 6: Giorgio Napolitano , Mario Monti, Liliana Segre, Elena Cattaneo, Renzo Piano, Carlo Rubbia.
Minoranze linguistiche e autonome
Sono 12 grandi elettori
Maie
Il gruppo dei parlamentari eletti all’estero è composto tra Camera e Senato da 9 elettori.
Gruppo misto e non iscritti
In questa legislatura il gruppo Misto di Camera e Senato è lievitato e mutato a secondo della nascita di nuove componenti: il gruppo più nutrito è la pattuglia ex M5s di Alternativa C’è che per le votazioni del Quirinale ha 16 grandi elettori, Italexit ha 3 elettori, FacciamoEco ha 5 esponenti, 1 del Partito Comunista e 1 di Potere al Popolo. Ci sono poi 41 grandi elettori, soprattutto ex M5s, che non sono iscritti a nessuna componente.
Quando si elegge il Presidente della Repubblica?
La convocazione in seduta comune del Parlamento e dei delegati regionali per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica è effettuata trenta giorni prima che scada il termine del suo mandato. La convocazione è effettuata dal Presidente della Camera dei deputati.
Su queste basi, il 3 gennaio il presidente della Camera, Roberto Fico, sentita la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha convocato il Parlamento in seduta comune, con la partecipazione dei delegati regionali, per lunedì 24 gennaio, alle ore 15. Un solo punto all'ordine del giorno: elezione del Presidente della Repubblica. Il primo atto della seduta comune è la lettura dell’elenco dei delegati regionali. Se le Camere sono sciolte, o manca meno di tre mesi alla loro cessazione, l’elezione ha invece luogo entro quindici giorni dalla riunione delle Camere nuove. Nel frattempo, sono prorogati i poteri del Presidente in carica (articolo 85 Costituzione).
Dove si svolgono le votazioni?
Le procedure di voto per l'elezione del capo dello Stato si svolgono nell'Aula di Palazzo Montecitorio, e sono presiedute dal presidente della Camera, Roberto Fico. Al suo fianco siederà la presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati.
Quali sono le procedure di voto?
La conferenza dei capigruppo della Camera ha deciso in dettaglio le modalità di voto per l'elezione del nuovo capo dello Stato - rigorosamente in presenza - con un occhio in particolare al rispetto delle misure di sicurezza anti-Covid. È prevista una sola votazione al giorno, rispetto alle tradizionali due, al mattino e al pomeriggio: le misure anti Covid (sanificazione, aereazione, eccetera) hanno infatti allungato i tempi. La seduta per eleggere il Presidente della Repubblica è comunque unica, nel senso che l'assemblea, pur con le necessarie interruzioni dei lavori, anche se si sviluppa su più giorni, e non si scioglie fin quando l'elezione non è andata in porto.
L'accesso all’Aula di Montecitorio, consentito solo se in possesso di Green pass “base”, con mascherina FFp2 e temperatura sotto i 37,5 gradi, avverrà in ordine alfabetico dal lato sinistro dell’emiciclo con un massimo di 50 grandi elettori alla volta. Si voterà per fasce orarie, in ordine alfabetico, a partire da senatori a vita, senatori, deputati e delegati regionali. Stimando circa 11 minuti per l'espressione del voto dei 50 grandi elettori ammessi in Aula le operazioni di voto e la fase di spoglio dovrebbero durare complessivamente 4 ore e mezza. In tutto, anche durante lo scrutinio, in aula non potranno esserci più di 200 persone. Nelle tribune, invece, potranno accedere 106 parlamentari e delegati regionali senza contingentamento per gruppo.
Come avviene il voto vero e proprio dei grandi elettori?
Per esprimere il proprio voto deputati, senatori e delegati regionali non avranno a disposizione i tradizionali catafalchi in legno con tendina in feltro - assai poco igienizzabili - ma quattro nuove cabine elettorali con l'urna per depositare la scheda di votazione dotate di un sistema di aerazione che garantirà sicurezza e riservatezza del voto.
Per consuetudine voteranno prima tutti i senatori, poi i deputati e quindi i delegati regionali. La “chiama” dei grandi elettori sarà ripetuta due volte. Ognuno, per assicurare la segretezza del voto, entrerà nelle cabine poste sotto il banco della presidenza e scriverà il nome del candidato che intende votare nella scheda che gli viene consegnata dal commesso e che è timbrata e firmata dal segretario generale di Montecitorio. Quindi, uscito dalla cabina, l’elettore depositerà la scheda, ripiegata in quattro, nell’urna di vimini e raso verde, ribattezzata “l’insalatiera”, davanti alla quale c’è un segretario di presidenza.
Quali sono le modalità di voto e il quorum necessario?
L’elezione del Presidente della Repubblica si svolge con votazioni a scrutinio segreto. Nei primi tre scrutini è richiesta la maggioranza qualificata di due terzi dell'assemblea, pari a 673 elettori su 1.009; dal quarto scrutinio in poi è sufficiente la maggioranza assoluta (la metà più uno dei grandi elettori), pari a 505 elettori su 1.009 (articolo 83 Costituzione). I presidenti dei due rami del Parlamento non partecipano al voto.
Come avviene lo spoglio dei voti?
Lo spoglio dei voti è fatto dal presidente della Camera, che legge in Aula i nomi dei candidati uno ad uno ad alta voce. Il conto delle schede viene tenuto dai funzionari della Camera e dai componenti dell’ufficio di presidenza di Montecitorio, che si assumono il compito di scrutatori. I risultati di ogni votazione vengono letti all’Assemblea al termine dello spoglio. Per essere messe a verbale, le preferenze ai candidati devono essere almeno due. Chi riceve un solo voto viene conteggiato genericamente tra i voti dispersi.
Come voteranno i Grandi elettori positivi al Covid?
In piena “zona Cesarini”, venerdì 21 gennaio, il Cdm ha varato all'unanimità un decreto legge per consentire ai Grandi elettori positivi o in quarantena il trasferimento dal proprio domicilio al seggio elettorale a Montecitorio per eleggere il prossimo presidente della Repubblica. Grazie al Dl, i parlamentari e i delegati regionali positivi al Covid voteranno all’aperto nel parcheggio della Camera in via della Missione, dove sarà allestita un’apposita struttura che permetta la “sicurezza, la segretezza e la contestualità del voto”. Nell’area voto esterna, individuata nel parcheggio, saranno presenti due segretari d’aula e vari funzionari della Camera, per assicurare il rispetto delle norme regolamentari.
Quali sono i requisiti per l’elezione a Presidente della Repubblica?
In base all'articolo 84 della Carta costituzionale può essere eletto capo dello Stato ogni cittadino italiano che abbia compiuto 50 anni e goda dei diritti politici e civili. L’ufficio di Presidente della Repubblica è incompatibile con qualsiasi altra carica pubblica. L’assegno e la dotazione del Presidente sono determinati per legge.
In cosa consiste il giuramento del Presidente della Repubblica?
Prima di assumere le sue funzioni, il capo dello Stato presta giuramento pronunciando dinanzi al Parlamento in seduta comune la formula: «Giuro di essere fedele alla Repubblica e di osservarne lealmente la Costituzione» (articolo 91 Costituzione. I parlamentari potranno entrare in Aula alla Camera per il giuramento del nuovo Presidente solo se in possesso di un tampone negativo.
La Stampa parlamentare ha uno spazio ad hoc?
Nel 2015, quando fu eletto al Colle Sergio Mattarella , i giornalisti parlamentari che seguivano le votazioni poterono contare su una sala stampa allestita in alcuni gazebo all’aperto, nel cortile interno di Montecitorio. Questa volta la Camera ha deciso di cambiare la logistica degli spazi per l'informazione, anche per tener conto dell'emergenza Covid. Le testate giornalistiche che hanno chiesto l'accredito saranno quindi sistemate in sei postazioni al quarto piano del palazzo, nell’aula e nel corridoio antistante la commissione Bilancio, in modo che le interviste e le dirette riguardanti l'elezione si svolgeranno al chiuso in spazi dedicati.
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