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Commercialisti e IA: ChatGpt in campo per la rottamazione quater

Una piattaforma predittiva per evitare reati tributari di partner, fornitori e clienti

di Massimiliano Carbonaro

(Adobe Stock)

2' di lettura

Sono già numerose le declinazioni dell’impiego dell’intelligenza artificiale negli studi dei professionisti fiscali. Si tratta perlopiù di applicazioni che prendono in carico le mansioni più semplici, ma iniziano a essere disponibili anche soluzioni più articolate.

Tra i tool che utilizzano l’intelligenza artificiale e che sono già presenti negli studi dei commercialisti ci sono, ad esempio, ChatPdf, che legge e riassume una gran mole di documenti, e Tome, un utile tool per creare presentazioni professionali. Senza dimenticare la stessa ChatGpt o Midjourney o alcuni applicativi di Google e di Microsoft.

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Un’applicazione tutta italiana è il chatbot istruito per rispondere alle domande sulla rottamazione quater, sviluppato da Cfi (Crisi Fiscale d’Impresa) e a cui si può aderire entro questo mese. Lo strumento si basa su ChatGpt, ma è stato istruito per evitare le cosiddette “allucinazioni”, che possono portare a risposte non vere per esaudire comunque le richieste degli utenti.

Il lavoro dell'intelligenza artificiale

Fondamentale è stato tutto il lavoro di istruzione preliminare che solo un commercialista esperto della materia poteva fare: «Prima abbiamo istruito l’IA – spiega Carlo Carmine, founder di Cfi e commercialista – e poi abbiamo aggiornato lo strumento con le domande del target di riferimento. Siamo partiti dai quesiti che riceviamo dai clienti e nei nostri webinar».

Poi sono state inserite sentenze, procedure, prassi delle Entrate, tutta la documentazione e le cartelle di pagamento. Il risultato è un database molto vasto di nozioni a cui il chatbot accede per formulare le risposte ai quesiti dei clienti.

Un uso altrettanto creativo dell’Ai riguarda la piattaforma digitale, KYP™, per limitare i rischi penali e fiscali derivanti dalle attività illecite di partner, fornitori e clienti. Infatti la soluzione digitale, presentata da Complegal, intrecciando diverse banche dati pubbliche, permette di verificare il livello di legalità e affidabilità delle imprese con cui si lavora. Su tecnologia blockchain questo sistema produce un report valido ai fini della tutela fiscale anche come prova in giudizio.

«È pensato per prevenire i reati tributari», commenta il commercialista Arrigo Bandera, titolare dell’omonimo studio e co-founder di Complegal. «Per realizzare il sistema abbiamo fatto dialogare banche dati autorevoli come quella di Infocamere e quelle per la sicurezza pubblica, introdotto i codici Ateco e le certificazioni ambientali. In modo predittivo è uno strumento di lettura per professionisti e imprese».

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