Commercio al dettaglio: ad aprile il valore cresce dello 0,2% ma soffrono i volumi (-0,2%)
In ripresa i valori di vendita dei beni alimentari ma su base tendenziale continua in tutte le aree la flessione dei volumi. In affanno i negozi di prossimità e il commercio ambulante
di Enrico Netti
2' di lettura
Le vendite al dettaglio ad aprile vedono un +0,2% a valore e una flessione del 0,2% a volume. In crescita le vendite dei beni alimentari con un +0,9% in valore e +0,6% in volume mentre quelle dei beni non alimentari registrano una diminuzione dello 0,4% in valore e un -0,7% in volume. È quanto rivelano i dati Istat che evidenziano come su base tendenziale ad aprile 2023, le vendite al dettaglio aumentano del 3,2% in valore e registrano un calo in volume del 4,8%. Le vendite dei beni alimentari crescono in valore (+6,2%) e subiscono una flessione in volume (-5,4%), mentre le vendite dei beni non alimentari crescono in misura moderata in valore (+0,4%) e mostrano una diminuzione in volume (-4,4%).
«Ad aprile 2023, rispetto al mese precedente, si registra un andamento congiunturale di segno opposto tra i due principali settori merceologici: le vendite dei beni alimentari sono in crescita mentre quelle dei beni non alimentari subiscono una diminuzione - si legge in una nota dell’Istituto -. Su base annua, si continua a evidenziare un aumento per le vendite in valore, più marcato per quelle dei beni alimentari, e un calo per le vendite in volume.
Tra le forme distributive, le vendite relative alle imprese operanti su piccole superfici e le vendite al di fuori dai negozi vedono una flessione tendenziale che non registravano, rispettivamente, da ottobre e da luglio del 2022».
Per quanto riguarda i beni non alimentari, si registrano variazioni tendenziali eterogenee tra i gruppi di prodotti. L’aumento maggiore riguarda i prodotti di profumeria, cura della persona (+7,9%) mentre i prodotti farmaceutici registrano il calo più sostenuto (-3,2%).
Rispetto ad aprile 2022, il valore delle vendite al dettaglio è in crescita per la grande distribuzione (+7,2%) e il commercio elettronico (+2,7%) mentre diminuisce per le imprese operanti su piccole superfici e per quelle che effettuano vendite al di fuori dei negozi (-1,1% in entrambi i casi).
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