Dal Piemonte al mondo

Compagnia dei Caraibi: «Ecco come continueremo a crescere negli spirits»

Ricavi passati in 8 anni da 2 milioni a 25 milioni: il ceo Edelberto Baracco illustra la strategia aziendale dopo lo sbarco sul listino Aim

di Maurizio Maestrelli

La Compagnia dei Caraibi conta 800 referenze in catalogo

2' di lettura

Quando i ricavi di un'azienda, piuttosto giovane ma decisamente capace, passano in soli otto anni da 2 milioni a 25 milioni di euro la cosa non passa inosservata. E la fama di Compagnia dei Caraibi, chi lavora nel comparto degli spirits e dei cocktail, l'ha avvertita crescere di anno in anno. Brand prima sconosciuti come il rum venezuelano Diplomatico o lo spagnolo Gin Mare hanno conquistato con progressione da velocista prima l'interesse di barman e mixologist e, in seconda battuta, il grande pubblico con un tasso di riconoscibilità da far invidia a prodotti di secolare presenza sul mercato. Nel solo periodo pre pandemico Compagnia dei Caraibi, azienda piemontese costituitasi nel 2008, ha fatto registrare i maggiori tassi di crescita dell'intero settore.

Non ha sorpreso quindi più di tanto l'annuncio, dato a luglio, dell'ammissione alle negoziazioni delle proprie azioni ordinarie su Aim Italia - Mercato Alternativo del Capitale, sistema multilaterale di negoziazione organizzato e gestito da Borsa Italiana e dedicato alle piccole e medie imprese ad alto potenziale di crescita.

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In attesa della prima semestrale, prevista per fine settembre, il ceo dell'azienda Edelberto Baracco ammette una certa soddisfazione: «La progressione della performance aziendale è il frutto di un costante lavoro di ricerca e soprattutto di brand building con l'intuizione di aver saputo cogliere il momento in cui il mondo degli spirits, dopo un periodo di crisi, stava esplodendo. Dal 2011 in poi era tangibile un aumento della richiesta di piccoli produttori, di distillati che avessero una storia e un'artigianalità, insomma un valore aggiunto che le grandi multinazionali magari non riuscivano a offrire. Più che di un aumento dei consumi si trattava della necessità, avvertita prima dagli operatori ma anche stimolata dal pubblico, di una diversificazione dei consumi».

«L'ingresso in Aim ha fondamentalmente tre scopi: il primo è quello di rafforzare la nostra identità aziendale in un mercato comunque ancora dominato dai grandi brand tradizionali, il secondo è quello di procedere in maniera più sicura verso un'internazionalizzazione dell'azienda grazie anche a marchi di proprietà come il Vermouth Carlo Alberto, il liquore Salvia & Limone, il Bitter Rouge e l'Amaro Mandragola; infine il terzo è quello di saldare il rapporto con i brand di cui trattiamo l'importazione in esclusiva».

Con circa 800 referenze in catalogo Compagnia dei Caraibi prosegue con una proprietà familiare, esperienza accumulata in sei generazioni dedite al mercato del food & beverage, focalizzata in un comparto specifico, quello degli spirits. Ora tocca a a Edelberto Baracco, esponente per l'appunto della sesta generazione. «Non è un caso che abbiamo recentemente completato la trasformazione in società Benefit – conclude – con tutti i parametri necessari per ottenere la certificazione B Corp».

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