Computer, tablet e telefonini: il 2023 sarà ancora in rosso, ripresa a partire da fine anno
Le previsioni per quest'anno circa le vendite di pc, computer a tavoletta e telefoni cellulari sono ancora negative
di Gianni Rusconi
3' di lettura
Intel e gli altri produttori di chip (ma anche tutti gli operatori retail del comparto tech) sono avvisati: le previsioni per quest'anno circa le vendite di pc, computer a tavoletta e telefoni cellulari sono ancora negative e il calo previsto dagli analisti di Gartner è quantificato a volume nell'ordine del 4,4% su scala globale, per complessive 1,7 miliardi di unità stimate in consegna. La discesa della domanda dei personal device trova quindi continuità per il secondo anno consecutivo – nel 2022 la flessione era stata dell'11,9% - e solo nella seconda metà dell'anno i livelli d'inventario dei produttori di pc torneranno alla normalità, dopo essersi gonfiati significativamente nel corso dell'ultimo anno. A proposito di pc: i dodici mesi passati sono stati i peggiori da parecchio tempo a questa parte (dopo il boom del 2020 e del 2021 legati alla pandemia e alla corsa alla didattica a distanza e allo smart working), segnando un crollo del 16% rispetto all'anno precedente, mentre la stima aggiornata al prossimo dicembre parla di un decremento delle vendite pari al 7%. La tendenza al ribasso del mercato è dunque destinata ad attenuarsi, con conseguente aumento degli investimenti delle imprese e la ripresa parziale delle spesa da parte dei consumatori, ma il consuntivo rimane in rosso.
Cambio di passo atteso nel quarto trimestre
La depressione a livello macroeconomico continuerà a frenare la domanda di dispositivi per tutto il 2023, con una spesa degli utenti finali che si prevede diminuirà nel complesso del 5,1%”: la precisazione di Ranjit Atwal, Senior Director Analyst di Gartner, non lascia spazio a molti dubbi circa il possibile andamento delle vendite, rimarcando in tal senso come l'uscita dal tunnel dell'inflazione e della recessione possa concretizzarsi non prima del quarto trimestre dell'anno. Un altro fattore che peserà sulla dinamica degli acquisti è quindi l'allungamento dei cicli sostituzione, che si estendono mediamente da 6 a oltre 9 mesi per tutti i dispositivi.
Smartphone in discesa del 4%
Guardando al dettaglio delle categorie di prodotto considerate da Gartner, balza immediatamente all'occhio come saranno i tablet a riprendersi più in fretta dal calo di domanda, con una decrescita che nel 2023 dovrebbe limitarsi a poco meno del 3%, mentre i cellulari dovrebbero registrare un calo del 4%, per circa 1,34 miliardi di unità vendute, di cui 1,23 miliardi (rispetto agli 1,28 miliardi del 2022) saranno smartphone. Quanto ai pc (desktop e tutte le varie tipologie di portatili, Chromebook compresi), che perderanno ancora circa il 7% di venduto a volume (circa 80 milioni di unità), gli analisti stimano che oltre il 25% delle macchine aziendali sia destinato a passare a Windows 11 entro la fine del 2023. Non basterà però questa “migrazione di massa” alla nuova versione del sistema operativo di Microsoft a generare vendite sufficienti per raggiungere i picchi registrati tra il 2020 e il 2022, anche in considerazione del già citato prolungamento dei cicli di sostituzione. “I consumatori – ha osservato in proposito Atwal – si terranno i loro telefoni più a lungo del previsto e passeranno da contratti fissi a contratti flessibili in assenza di nuove tecnologie significative, anche perché i vendor stanno scaricando sugli utenti i costi inflazionistici dei componenti, frenando ulteriormente la domanda”. Il rincaro dei prezzi, insomma, non sta pagando, almeno per quanto riguardo il mondo dei dispositivi tech.
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