Comune di Palermo, il piano di riequilibrio all’ultimo miglio
Il piano di rientro ha già ottenuto il via dal ministero dell’Interno che lo ha trasmesso alla Corte dei conti per l’ok definitivo
di Nino Amadore
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Risanare il pregresso. Evitare per il futuro che si creino “buchi di bilancio” a causa del continuo utilizzo di anticipazioni di ragioneria. Insomma mettere in ordine la situazione finanziaria del Comune di Palermo con attenzioni particolari alla gestione delle partecipate, le ex municipalizzate che rappresentano il vero nodo da sciogliere sul fronte dei costi. Si può riassumere in queste poche righe la filosofia alla base del Piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Palermo che ha già ottenuto il via libera del ministero dell’Interno e ora è all’attenzione della Corte dei conti. L’obiettivo dell’amministrazione comunale ma soprattutto la speranza di cittadini e imprese è di vedere scendere, al termine dei dieci anni di durata del piano, la pressione fiscale. Si vedrà. Il lavoro è stato portato avanti nell’ultimo anno e mezzo da Carolina Varchi, vicesindaco e assessore al Bilancio nell’amministrazione guidata da Roberto Lagalla.
Un lavoro in due fasi: una prima parte dedicata a sistemare il «disordine contabile» ereditato dalla precedente amministrazione, una seconda fase dedicata alla rimodulazione del Piano precedentemente previsto in vent’anni e ora portato a dieci per un passivo complessivo da fronteggiare al 2031 di 202 milioni. Colpisce nel prospetto del Piano il Fondo rischi spese legali cui viene attribuita una somma di 85,465 milioni: in pratica si tratta dei fondi destinati ad alcuni contenziosi in atto del Comune. Anche se poi viene precisato che «il fattore di squilibrio relativo al fondo rischi spese legali deve ritenersi superato, in quanto la passività originaria si è ridotta e l’importo del fondo rischi spese legali risulta interamente accantonato nell’avanzo di amministrazione alla data del 31 dicembre 2021».
La preparazione del Piano di riequilibrio e la successiva rimodulazione hanno consentito di individuare con precisione i vizi nella gestione delle finanze del Comune di Palermo. «L’anticipazione di tesoreria era diventata ormai una situazione cronica per la cassa comunale – dice Carolina Varchi – . Grazie alla proficua interlocuzione con il governo nazionale, che ha consentito una modifica legislativa, dando valore di bilancio (mai approvato dalla precedente amministrazione) al rendiconto 2021, con l’approvazione del consolidato 2021 e del bilancio di previsione 22/24, il Comune di Palermo si è rimesso in carreggiata quanto al flusso di cassa». Il che, in termini concreti, significa oggi un saldo di cassa di circa 300 milioni ottenuto grazie anche al recupero di somme a titolo di trasferimenti ministeriali in parte “incagliati”, diciamo così, a causa del disordine contabile ma beneficiando anche dei 180 milioni previsti per Palermo sulla base del patto firmato con il governo nazionale. Sono cinque i punti critici individuati nella gestione finanziaria: la scarsa capacità di riscossione delle entrate proprie del Comune, che determinano crescenti obblighi di accantonamento; l’elevato contenzioso col personale dipendente e “per incidenti stradali o su viabilità”, nonché “eventuali contenziosi con le società partecipate”; criticità connesse ai rapporti con le società partecipate; persistente fenomeno dei debiti fuori bilancio; ritardi nella gestione dei pagamenti dei debiti commerciali, che obbliga l’Ente all’accantonamento al fondo debiti commerciali.
Tra le vie individuate per nuove risorse finanziarie ci sono la completa definizione dei procedimenti di condono edilizio giacenti ; la cartolarizzazione dei crediti insoluti; la vendita degli immobili di edilizia popolare e la riduzione dei fitti passivi. «Il pilastro dell’Ente sono le entrate – ha spiegato Carolina Varchi – . Importante per esempio la delibera sull’accertamento dei residui che, tra le varie voci, fa registrare un incremento dell’1% nel 2022 (l’obiettivo nel Patto con lo Stato era dello 0,5%), mentre sono raddoppiate le entrate extratributarie rispetto al 2021, quando sono state di circa 12 milioni».
Una situazione particolarmente preoccupante è quella delle società partecipate per le quali si profila un più attento controllo di gestione e all’orizzonte si intravede un’apertura ai privati: «Secondo me – dice Carolina Varchi – la strada da seguire è quella del partenariato pubblico-privato e del rafforzamento del controllo analogo» . In questo caso è stata fatta un’attività di analisi di quella che viene definita «la preoccupante condizione di deriva rispetto al paradigma del “controllo analogo” delle società partecipate, che nei fatti hanno continuato a produrre una ingente massa critica, debitamente evidenziata, principalmente rappresentata dal patologico fenomeno del cosiddetto disallineamento». Molto rigide le indicazioni per evitare disallineamenti. Tra queste l’obbligo dal primo gennaio 2025 per tutte le società partecipate di essere dotate di nuovi e aggiornati contratti di servizio effettivamente idonei a garantire l’equilibrio strutturale delle rispettive gestioni; l’obbligo per ciascuna società partecipata, a parità di corrispettivi vigenti, di assumere senza indugio ogni misura, come peraltro prescritto dal Dlgs n.175/2016, affinché sia garantito che effettivamente negli anni 2023 e 2024 non si registrino perdite di esercizio; il divieto per le società partecipate di perdite si estende anche al periodo che va dal 2025 al 2031, pena la compromissione del risanamento delle finanze dell’Ente.
Tra le partecipazioni del Comune, comunque, una è di particolare pregio: quella nella Gesap, la società di gestione dell’aeroporto di Punta Raisi “Falcone-Borsellino”. In questo caso nel Piano si legge: «Per quanto attiene alla cessione di partecipazioni azionarie, il Comune prevede di dismettere entro il 2027, la partecipazione azionaria in Gesap Spa, pari al 31,5487% del capitale sociale; il valore contabile di detta partecipazione, in funzione del patrimonio netto societario, corrisponde a 24.694.652,00 euro come risulta dal Rendiconto anno 2021, approvato con deliberazione di Consiglio comunale n. 523 10 dicembre 2022».
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