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Comuni, investimenti boom. Decaro: «Sul Pnrr corriamo»

L'obiettivo politico dell'edizione 2023 in corso alla Nuvola a Roma è di respingere le polemiche che attribuiscono agli enti locali una causa dei ritardi del Pnrr

di Manuela Perrone, Gianni Trovati

Decaro (Anci): I sindaci stanno facendo loro dovere per migliorare comunità con Pnrr

3' di lettura

«I sindaci e i dipendenti comunali si sono sobbarcati una mole di lavoro senza precedenti e stanno correndo come pazzi pur di non mancare le scadenze». Nel suo intervento di apertura alla due giorni dedicata dall’Anci al Pnrr dei Comuni il presidente dell’Associazione Antonio Decaro la butta sull’orgoglio. E mostrando una mattonella del nuovo asilo nido in costruzione a Caiazzo, piccolo centro della provincia di Caserta che ha aggiudicato e avviato i lavori in forte anticipo rispetto alle scadenze europee, vuole indicare che gli enti locali sono passati alla fase della realizzazione delle opere e non vogliono fermarsi.

Fondi, arrocco contro il rischio rimodulazione

L’obiettivo politico dell’edizione 2023 di «Missione Italia», l’evento ormai abituale che raduna i sindaci dell’Anci alla Nuvola a Roma per fare il punto sul Pnrr, è di respingere le polemiche che vedono negli enti locali una causa dei ritardi del Pnrr, e di mettere al sicuro da eventuali revisioni e ripensamenti i fondi destinati ai Comuni. Anche perché nelle tante cifre che puntellano il ragionamento del presidente dell’Anci emerge che ormai ci sarebbe poco da rimodulare.

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«Al 31 maggio erano stati assegnati ai Comuni 36,3 miliardi, cioè il 91% della dotazione finanziaria complessiva prevista per loro dal Pnrr». E se i fondi sono già stati distribuiti quasi integralmente, è il messaggio, la macchina non può tornare indietro. Anche perché nei numeri elaborati dall’Ifel, la Fondazione per la finanza e l’economia locale dell’Anci, il 91% segna un forte primato comunale, che si confronta con il 46% di assegnazioni registrato dal resto della Pa. Certo, la distanza dipende anche dalla natura e dalla tempistica degli investimenti che devono essere attuati dai diversi settori dell’amministrazione: ma un tasso di assegnazioni così alto è figlio del fatto che progetti e partecipazione degli enti locali non sono mancati. Lo conferma la rapidità con cui gira il contatore delle gare fatte partire dai Comuni per il Pnrr e il Piano nazionale complementare, che a giugno ha cumulato altri 3.780 bandi per un totale che ormai sfiora i 52mila.

Capacità di spesa oltre i 14 miliardi

Ma i dati economici rilanciati dai sindaci servono anche ad allontanare l’altro timore, legato all’effettiva capacità di spesa delle amministrazioni locali. Quest’anno, spiegano i calcoli presentati il 5 luglio, i Comuni dovrebbero raggiungere una spesa effettiva (pagamenti) in conto capitale da 14,1 miliardi, che segna un aumento del 21% rispetto allo scorso anno e un balzo del 69% rispetto al 2017, l’anno più nero degli investimenti locali. E questi ritmi di spesa, che secondo i tecnici di Anci e Ifel sono «prudenziali» e potrebbero essere rivisti al rialzo a fine anno, sarebbero sufficienti ad assorbire tutte le risorse attribuite ai sindaci dal Pnrr. Anche perché il dato trova conferma nel rigonfiamento del «fondo pluriennale vincolato», meccanismo contabile oscuro ai non addetti ai lavori ma cruciale perché contiene i pagamenti previsti per gli investimenti già concretamente avviati: nel complesso dei Comuni quel fondo ha raggiunto la cifra record di 16 miliardi, ed è destinato a crescere con i nuovi arrivi.

Cercasi personale qualificato

«Forse qualche progetto poteva essere pensato meglio all’inizio ma se la casa è ormai arrivata vicino al tetto non si può rifare da capo», riconosce il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin. «I bandi del ministero sono stati quasi tutti completati», conferma ai sindaci mostrandosi ottimista anche sui prossimi passaggi: il dossier sulle comunità energetiche rinnovabili «dovrebbe chiudersi a giorni dopo il confronto con i tecnici Ue», e lo stesso risultato dovrebbe essere raggiunto appena dopo l’estate dai progetti sull’agrivoltaico. E il tasto dell’apertura del Governo al confronto con i Comuni è stato battuto da tutti gli altri ministri intervenuti, da Francesco Lollobrigida (Agricoltura) a Marina Calderone (Lavoro), da Paolo Zangrillo (Pa) ad Alessandra Locatelli (Disabilità). Tutto bene, quindi.

Non proprio, perché nonostante gli sforzi il personale qualificato continua a mancare, il meccanismo delle anticipazioni funziona ancora a singhiozzo, e i costi impazziti con la corsa dei prezzi si fanno sentire. «I rincari vanno dal 15 al 30 per cento e il governo deve sostenerli», ha sostenuto senza mezzi termini il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

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