Comunicato sindacale delle Rsu

Il coordinamento delle Rsu esprime un giudizio estremamente negativo sul volume della ricapitalizzazione pari a 50 milioni di euro (così suddivisa: 30 milioni dall’azionista di maggioranza; 20 milioni dal mercato) approvato dal Consiglio generale di Confindustria. È evidente la sua assoluta inadeguatezza, a fronte di un patrimonio già negativo nel primo trimestre 2017 per 40 milioni di euro.

Le Rsu sospendono il giudizio sulla vendita di una partecipazione di minoranza nella futura società che gestirà l’Area «Formazione ed Eventi» in attesa di comprendere meglio i contorni dell’operazione, in quanto temono un ulteriore depauperamento del Gruppo.

Tutto ciò, in un contesto di piano industriale 2017-2020 assolutamente fragile in termini di progettualità e di sviluppo, incentrato solo sui tagli occupazionali e di prodotto.

Le Rsu ribadiscono ancora una volta che le cause che hanno concorso a determinare una situazione di forte instabilità sono imputabili all’azionista di maggioranza. Pertanto respingono qualsiasi semplificazione riferibile al tema “occupazionale” e rivendicano il lavoro svolto nel corso degli anni sottoscrivendo diversi accordi sindacali che hanno comportato sacrifici per i lavoratori di natura economica e occupazionale.

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Per questi motivi, le Rsu esprimono profondo sconcerto in merito alla posizione che ha assunto l’azienda nel giro delle consultazioni avute con tutte le rappresentanze nei giorni scorsi, tendente a tagliare in modo strutturale entro giugno 2019 il 30% dei livelli occupazionali senza dare nessuno spazio alla trattativa sindacale.