Comunità energetiche, ecco la mappa dei progetti nelle principali città italiane
A Milano e Torino individuati i quartieri della Ghisolfa e di Mirafiori Sud. A Firenze, le prime saranno ospitate nei pressi scolastici. Palermo le ha già finanziate
di Niccolò Gramigni
I punti chiave
4' di lettura
Avanti in città come Milano, Roma, Firenze, con la sorpresa Palermo. Indietro invece in aree come Napoli. È la fotografia del panorama italiano per quanto riguarda le Comunità energetiche rinnovabili (Cer), cioè le forme di autoproduzione ed autoconsumo di energia da fonti rinnovabili. I vantaggi sono tanti: dal risparmio in bolletta alla riduzione di inquinamento ed emissioni, come chiede anche l’Europa. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, in un’intervista al Sole 24 Ore, ha detto di voler puntare «alla nascita di 15mila comunità energetiche». Fratin ha provato a recuperare i (tanti) ritardi accumulati nei mesi scorsi con la proposta di decreto che mira appunto a incentivare le comunità energetiche e in cui si attende però il via libera della Commissione europea per la definitiva entrata in vigore.
Nel frattempo le grandi città si stanno organizzando con progetti che attendono solo di essere realizzati. E per le piccole, fino ai 5mila abitanti, è pronto un bando Pnrr da 2,2 miliardi di euro proprio sulle Cer. Nonostante una crescita delle Comunità energetiche, come si sottolinea da Legambiente, «i numeri sono ancora insufficienti» tanto che il presidente Stefano Ciafani dice che «i decreti che mancano fermano gli investimenti».
Il Nord Italia
A Milano sono due le comunità energetiche che dovrebbero nascere in seguito all’ok della Commissione Ue: «La prima comunità energetica potrebbe nascere alla Ghisolfa, alla scuola Rinnovata Pizzigoni – ha dichiarato l’assessore all’ambiente del Comune di Milano Elena Grandi –. Siamo partiti poi con un progetto di Cer nella zona di Chiaravalle, area che comprende un cimitero, una scuola, case: in quel caso potremmo usare anche bandi regionali».
Le idee, dunque, ci sono ma come ha ribadito Grandi «mancano i decreti attuativi e questo ci blocca tantissimo».
A Torino il Comune ha avviato un percorso per mappare gli edifici e capire dove è possibile inserire gli impianti di produzione energetica. L’amministrazione si sta preparando alla creazione delle Cer e anche il Consiglio comunale ha presentato diversi atti in questo senso, facendo anche alcune proposte legate alle scuole, per poter realizzare le Cer proprio negli istituti scolastici. «Una delle Comunità energetiche interesserà la zona di Mirafiori Sud – ha dichiarato l’assessore alle politiche per l’ambiente e per l’energia del Comune di Torino Chiara Foglietta –. Studieremo poi concessioni ad hoc, cioè andremo a definire come destinare superfici specifiche ai privati per realizzare impianti fotovoltaici».
Il Centro Italia
A Firenze è scattata la progettazione delle prime due comunità energetiche, nei Quartieri 4 e 5, grazie alla collaborazione tra Fondazione Cr Firenze, Comune e al supporto tecnico della società di consulenza Sinloc. L’iter è questo: Sinloc realizzerà nelle prossime settimane una mappatura completa dei due quartieri fiorentini e saranno raccolte le manifestazioni di interesse. Possono farsi avanti sia privati cittadini che aziende, associazioni, Pmi, soggetti pubblici. Una volta definiti benefici attesi e la stima dell’impatto economico, sociale e ambientale del progetto sul territorio esui cittadini, verrà definito un modello gestionale e saranno varate le prime Cer fiorentine. Saranno i plessi scolastici a ospitare i primi impianti di produzione.
«Il Comune – ha spiegato l’assessore all’ambiente e alla transizione ecologica Andrea Giorgio – avrà un ruolo proattivo promuovendo le Cer. Saremo soggetto promotore, aggregatore, produttore e consumatore».
A Roma il progetto è creare 15 comunità energetiche, una per Municipio. Nel bilancio appena approvato sono stati previsti 200mila euro su questo fronte. «E non ci fermeremo, le realizzeremo sulle 212 scuole che stiamo riqualificando e su cui installeremo il solare fotovoltaico – ha annunciato l’assessore all’ambiente Sabrina Alfonsi –. Purtroppo mentre per i piccoli Comuni esiste un fondo di garanzia per le comunità energetiche noi dovremo attingere a risorse nostre. Per ogni intervento prevediamo un contributo del Comune a copertura delle spese di progettazione e realizzazione di un impianto».
Il Sud Italia
«Lo stallo sui decreti attuativi rallenta la programmazione ma noi siamo indietro». L’ammissione arriva dall’assessore al bilancio del Comune di Napoli, Pier Paolo Baretta, che si occupa direttamente di Cer. «Stiamo lavorando a una delibera sul risparmio energetico ma sul tema delle Cer non abbiamo ancora un piano – ha aggiunto –. Contiamo di predisporlo entro giugno».
E pensare che proprio a Napoli, nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, è partito uno dei primi progetti a livello nazionale, promosso da Legambiente: un progetto che ha coinvolto 40 famiglie che si trovano in condizioni di disagio. A livello comunale, però, le difficoltà ci sono e forse dall’estate ci sarà qualche progetto in più.
Ha le idee chiare la città di Palermo che ha finanziato, con circa 64mila euro dalla Regione Sicilia, la costituzione delle prime 12 Cer. «Ancora non abbiamo localizzato le aree perché attendiamo di capire come si svilupperà la strategia energetica del Governo in modo da capire come rendere strutturali gli interventi – ha sottolineato l’assessore alla transizione energetica Maurizio Carta –. Stiamo anche avviando dialoghi con operatori privati di caratura nazionale e locale per realizzare altre comunità energetiche più ampie utilizzando anche alcuni edifici e aree del patrimonio comunale».
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