Con «Bussola Digitale: OrientiAMO LE MARCHE» parte l'alfabetizzazione digitale di 60mila cittadini
Percorso regionale di educazione ai servizi informatici e digitali interattivi promosso dalla Regione e finanziato per 3,2 milioni da fondi Pnrr
di Daniela Casciola
3' di lettura
Centri di facilitazione digitale al via nelle Marche. Già a partire dai prossimi mesi i cittadini potranno recarsi nei punti individuati dalla Regione per ricevere assistenza e prendere parte alle iniziative di alfabetizzazione digitale, imparando ad accedere alle piattaforme e ai servizi in rete, pubblici e privati, sotto la guida di un esperto accreditato.
Entra nella fase operativa il progetto «Bussola Digitale: OrientiAMO LE MARCHE verso nuove competenze digitali», percorso regionale di educazione ai servizi informatici e digitali interattivi promosso dalla Regione Marche e finanziato per 3,2 milioni da fondi Pnrr afferenti alla Misura 1.7.2 «rete dei centri di facilitazione digitale». Con l'obiettivo di accrescere le competenze e l'inclusione digitale di 60mila marchigiani in tre anni attraverso l'istituzione sul territorio di 74 punti di facilitazione.
Il progetto, di durata triennale, nasce dall'esigenza di innescare processi locali di trasformazione digitale e di diffondere tra i cittadini la cultura dell'innovazione con l'utilizzo degli strumenti offerti dalle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (Ict) e dei servizi digitali messi a disposizione dalla Pa o altri soggetti, percepiti quali elementi di semplificazione del vivere quotidiano.
L'Assessore regionale alla Digitalizzazione Andrea Maria Antonini la scorsa settimana ha incontrato, insieme ai referenti del settore Transizione Digitale ed Informatica, i Comuni, le Unioni di comuni, le Unioni montane e le Università aderenti al progetto, per illustrarne lo stato di avanzamento e le attività in programma.
«Il Pnrr materializza i propri investimenti nei territori, su temi importanti di interesse collettivo e per servizi davvero utili alla popolazione - ha dichiarato l'Assessore - L'impiego delle tecnologie oggi condiziona in modo rilevante il mondo del lavoro, il fare impresa, la socialità, l'esercizio di una cittadinanza attiva e persino la propria crescita personale: ecco perché è necessario favorire le iniziative di sviluppo di competenze digitali da parte dei cittadini».
I partner che metteranno a disposizione le sedi nel territorio sono stati individuati in gran parte attraverso una procedura di manifestazione di interesse, descritta più in dettaglio sul sito istituzionale www.regione.marche.it/centrifacilitazionedigitale. A essi si aggiungeranno gli sportelli dei consumatori, gestiti dalle associazioni operanti nelle Marche, in sinergia con il progetto "Digitalmentis" del ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Grazie al finanziamento del Pnrr, erogato dal Dipartimento Transizione Digitale, la Regione Marche metterà a disposizione dei centri di facilitazione la strumentazione tecnica hardware e software idonea, iniziative di comunicazione e supporto organizzativo, e del personale qualificato che affiancherà gli operatori locali al fine di offrire servizi di assistenza e corsi di formazione agli utenti della fascia di età 16-74, residenti o visitatori di passaggio.
Nei centri individuati, gli utenti potranno avvicinarsi ai temi dell'e-Government e imparare ad accedere e utilizzare i vari servizi online disponibili sul territorio: apprenderanno dunque cosa significa autenticarsi con Spid, cos'è l'identità digitale, come effettuare un pagamento online o gestire una casella di posta elettronica. A guidarli ci sarà il «facilitatore digitale», non un semplice assistente ma un abilitatore in grado di rendere autonomi i cittadini nell'impiego delle tecnologie e anche di affiancare le Pa nel valutare al meglio le opportunità di evoluzione derivanti dalla trasformazione digitale. Questi centri di facilitazione diventeranno, nel breve periodo, dei veri e propri punti di riferimento essenziali per migliorare il rapporto tra cittadino e istituzioni.
«L'introduzione del digitale - ha detto Antonini - non deve essere dunque vissuta come un ostacolo ma, al contrario, come un'opportunità per il corretto esercizio dei diritti».
Le sedi per la realizzazione dei centri di facilitazione sono quelle messe a disposizione da Comuni e altri enti locali, università, associazioni dei consumatori e dalla Regione stessa. Una volta attivato, ciascun centro di facilitazione, attraverso il coordinamento nazionale e regionale, le risorse umane impiegate, i contenuti formativi predisposti e le dotazioni fornite, sarà inserito in un contesto operante in modo omogeneo a livello di sistema Italia: una rete, appunto, per l'inclusione digitale di 2 milioni di cittadini.
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