IN CALABRIA DAL 2015

Con Callipo si va a «scuola di Monda»

di Maria Teresa Manuelli

3' di lettura

Riaperte le iscrizioni per la “Scuola di Monda” che fa rivivere in Calabria l'antica arte della pulitura del tonno: un antico mestiere che stava scomparendo e che Callipo, azienda calabrese con una storia di 105 anni nelle conserve ittiche, ha voluto riscoprire e insegnare alle nuove generazioni. È nata così nel 2015 la Scuola di Monda, progetto formativo per preservare nel tempo questo antico mestiere tradizionale, che in tutto il mondo si esegue ancora rigorosamente a mano. Il tonno, dopo il taglio e la cottura a vapore, viene infatti trasferito in questo specifico reparto dove è sottoposto all'attenta pulitura, da sempre compito speciale delle donne per la delicatezza e la precisione che questa antica arte richiede.

È qui che avviene la selezione accurata della materia prima, in base al colore, alla consistenza e alla qualità della carne, in seguito alla quale solo il 40% dei filettoni lavorati viene destinato alla prima scelta e, quindi, alla successiva fase che è l'invasettamento manuale. “Con questo progetto – dichiara Filippo Callipo, amministratore unico della Callipo – vogliamo tramandare l'arte delle nostre maestranze più esperte alle nuove generazioni per preservare nel tempo questa preziosa fase artigianale della lavorazione e continuare a garantire gli elevati standard qualitativi che da sempre caratterizzano il nostro prodotto”.

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Stage retribuito per i giovani
Il progetto, partito in via sperimentale nel 2015, si concretizza con un percorso di formazione on the job che partirà raggiunto il numero minimo di iscrizioni e prevede un tirocinio retribuito della durata di 6 mesi + ulteriori 6 per 10 ragazze dai 20 anni in su. Le risorse che avranno superato brillantemente il percorso saranno inserite nel Reparto Monda dell'azienda, per affiancare le maestranze esperte in questa preziosa arte.
“Ci sono maestranze, che noi affettuosamente chiamiamo “le senatrici” – prosegue Filippo Callipo –, che lavorano nella nostra azienda da oltre 30 anni. Oggi vederle affiancate da giovanissime allieve con tanta voglia di imparare è per noi un vero orgoglio. Mi auguro un giorno di poter premiare questi giovani come usiamo fare ogni anno con i dipendenti che superano i 25 anni di servizio”. L'azienda calabrese - che ha chiuso il 2018 con un fatturato di 57,865 milioni di euro (+10,7% rispetto al 2017) - ogni anno, infatti, per ricompensare la fedeltà di chi ha compiuto 25 anni di servizio eroga un premio, che lo scorso anno è stato di 500 euro. Oltre a quello che è solita distribuire a fine anno a tutti i dipendenti per condividere i risultati raggiunti (nel 2018 è stato di 800 euro ciascuno).

La produzione in Calabria nonostante il costo della manodopera
Ad oggi sono state formate già 28 risorse di cui 14 sono state assunte in azienda per affiancare le 103 lavoratrici esperte che portano avanti questa antica tradizione. Si tratta di un percorso a ciclo continuo che sarà ripetuto di anno in anno. “Noi abbiamo scelto di continuare a produrre in Italia – conclude Giacinto Callipo, quinta generazione della famiglia –, nella nostra Calabria, anche se ci dobbiamo confrontare sullo scaffale con prodotti realizzati dove la manodopera costa un decimo rispetto a qui: basti pensare che per questo lavoro le nostre maestranze hanno un costo di 17 euro per ora, mentre molte multinazionali scelgono di operare in Paesi dove la manodopera costa 3 dollari al giorno. Ma noi crediamo nella nostra scelta di qualità e nella possibilità di offrire lavoro nella nostra terra”.
Il Gruppo Callipo è costituito da sei aziende che occupano complessivamente circa 400 addetti (Callipo Group Srl, Giacinto Callipo Conserve Alimentari Spa, Popilia Srl, Callipo Gelateria Srl, Callipo Sport Srl e Callipo Turismo Srl). La Giacinto Callipo Conserve Alimentari, fondata nel 1913 a Pizzo Calabro (Vv), nel 2016 ha avviato anche la collaborazione con il Penitenziario di Vibo Valentia per l'assunzione di sette detenuti per un periodo di due mesi. Il percorso lavorativo prevede un periodo di training con le maestranze di Callipo per trasferire ai detenuti-lavoratori oltre alle tecniche di confezionamento anche i valori e le linee guida a cui tutti i lavoratori devono attenersi, per farli sentire parte integrante dell'azienda e favorire il loro recupero sociale.

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