Con Crystal i benefici della canapa ad uso cosmetico, alimentare e per il benessere personale
La giovane azienda fondata dai due fratelli Angelo e Raffaele Desiante opera in un settore da 24 miliardi di dollari stimato in crescita del 25,6% annuo fino a un valore di 123,2 miliardi nel 2027
di Marika Gervasio
4' di lettura
Crystal, società specializzata nella produzione e commercializzazione di derivati della canapa ad uso cosmetico, alimentare e per il benessere personale inizia a prendere forma nei pensieri dei fratelli Angelo e Raffaele Desiante nel 2014. Figli di una storica famiglia di agricoltori pugliesi, cercano una via innovativa per costruire il loro futuro, mantenendo una connessione con l'attività di famiglia. Immaginano qualcosa di differente che possa affrancarli dalla routine delle coltivazioni classiche della loro terra d'origine. Così, convincono i genitori ad affidargli degli appezzamenti liberi da dissodare ed arare per piantare alcune varietà di canapa. Ma, all'ultimo, poco prima della semina, il padre, intimorito dalla natura della scelta dei figli, fa marcia indietro e confessa che in quei
terreni ci ha piantato i ceci.
La delusione dei fratelli è grande. Angelo studia economia e finanza all'Università Bocconi di Milano e Raffaele ha uno spiccato intuito imprenditoriale che lo porta ad aprire un negozio specializzato nella vendita di attrezzature per la coltivazione e prodotti derivati dalla canapa. I due hanno maturato una forte conoscenza scientifica delle potenzialità che la pianta consente di sviluppare. Eppure, quella parola, cannabis, spaventa il loro entourage famigliare. Ma il 2 dicembre 2016 con la legge 242 le cose cambiano. In Italia la coltivazione della canapa diventa pienamente legale se finalizzata a una serie di attività: alimentari, cosmetiche, per la realizzazione di fibre, olii, carburanti, attività artigianali, per la pratica fertilizzante del sovescio, per la creazione di semilavorati per bioingegneria e bioedilizia, per la fitodepurazione e la bonifica di terreni, per florovivaismo.
Angelo e Raffaele fondano Crystal nel 2018 spostando l'attenzione dagli effetti psicotropi a quelli positivi e di benessere ritraibili dall'utilizzo e dalla lavorazione della canapa sativa concentrandosi sul Cbd, il Cannabidiolo, molecola scoperta nel 1940 che non crea assuefazione e ha effetti antiossidanti, antiinfiammatori, anticonvulsivanti e rilassanti.
Crystal coltiva oggi 10mila metri quadri di terreno a Cornate d'Adda, nella provincia di Monza e Brianza, dove ha rilevato un'attività che si divide tra campi aperti e quattromila metri quadri di serre. Nel 2020 il giro d'affari è esploso, con una crescita del 1.400% rispetto al 2019. E nel 2021 di un ulteriore 54%, fino a raggiungere 2 milioni di euro di fatturato. La commercializzazione dei prodotti a marchio Crystal Weed avviene prevalentemente attraverso e-commerce (www.crystalweed.it) che registra oltre 1.000 contatti al giorno. Le linee personal care e alimentari sono invece in vendita sul sito www.crystalfarm.it. E per il 2022 prevede un'ulteriore crescita del fatturato del 22% raggiungendo un volume d'affari di 2,5 milioni.«Nel triennio 2019-2021 la nostra azienda è cresciuta ad un CAGR del 163% - dice Angelo Desiante, Cfo di Crystal -. Nonostante la crescita è rallentata quest'anno, cominceremo a raccogliere i frutti dei nostri investimenti strategici effettuati negli ultimi 12 mesi ed ancora in corso d'opera a partire dal 2023. Siamo fiduciosi di poter tornare a crescere a ritmi ancora più sostenuti nei prossimi anni. Nel 2021 il nostro mercato principale è stato quello italiano. Nonostante ciò, abbiamo esportato prodotti in mercati dell'Unione Europea per il 67% del fatturato. I mercati in cui siamo più presenti sono Polonia, Francia e Germania».
Un settore che vale circa 24 miliardi di dollari con epicentro in Canada e Stati Uniti. Ma la stima è di una crescita del 25,6% annuo, fino a un valore di 123,2 miliardi di dollari nel 2027. La cosa più rilevante è che l'asse del mercato si sposterà verso l'Europa. In Italia le valutazioni più attendibili sono di un giro d'affari di 150 milioni di euro con 6 milioni di consumatori abituali. In Italia, inoltre, esistono oltre 1.500 micro aziende e diecimila addetti in questa industria.
«Le prospettive future per il mercato della cannabis possono essere analizzate da più punti di vista: dal punto di vista geografico e di segmento di prodotto - commenta Angelo -. A livello italiano, per quanto riguarda i prodotti di skincare, le stime più affidabili prospettano una crescita del mercato dei cosmetici con Cbd del 41% entro il 2023, questa crescita sarà sostenuta da una maggiore informazione sui benefici del Cbd ad uso topico, affiancata dall'immissione nel mercato di nuovi prodotti anche nei canali della grande distribuzione». Raffaele Desiante, ceo di Crystal, aggiunge: «Sempre in un'ottica nazionale, auspichiamo che quanto prima possa essere definita una regolamentazione delle infiorescenze di canapa industriale e dei suoi derivati come prodotto da inalazione; quindi permettendo una distribuzione più capillare, un maggior controllo sul prodotto finale a tutela del consumatore e un ulteriore introito per lo Stato; al tempo stesso anche la domanda di questi prodotti dovrebbe crescere come conseguenza alla giusta destinazione d'uso del prodotto».
Angelo: «L’European Food Safety Authority (EFSA), sta analizzando oltre 70 “novel food” applications di prodotti contenenti Cbd. Sicuramente alcune richieste verranno approvate già entro il 2023, creando un nuovo mercato di integratori alimentari con CBD, mercato che in America ha superato i 2 miliardi di dollari nel 2021 e che in Europa potrebbe raggiungere oltre 1,9 miliardi entro il 2024». Per quanto riguarda invece la cannabis terapeutica, «sia la produzione italiana che le importazioni, al momento non sono sufficienti a soddisfare il fabbisogno del crescente numero di pazienti che anche nel nostro Paese trovano assoluto beneficio nel suo utilizzo, anche per patologie molto gravi - continua Raffaele -. Ci auguriamo che presto siano istituiti dei bandi per permettere in maniera trasparente e concorrenziale la coltivazione anche ad aziende private, accessibili anche agli attuali operatori del settore, con l'obiettivo di soddisfare tutta la domanda di cannabis medica».
I due fratelli concludono: «Il nostro piano di investimenti da realizzare nei prossimi 12 mesi prevede l’immissione sul mercato di una nuova linea innovativa di cosmetici con Cbd, clinicamente e dermatologicamente testata per il trattamento di pelli con storicità di dermatiti atopiche e psoriasi e per pelli a tendenza acneica; consolidare la nostra presenza nei mercati francese e tedesco, attraverso delle piattaforme e-commerce di primo livello predisposte sia alla vendita B2C che B2B; allestire un impianto indoor con tecnica di coltivazione idroponica seguendo i criteri comunitari Eu Gmp predisponendoci alla possibilità di coltivare cannabis medica. Mentre per il secondo semestre del 2023, ci potrebbe essere la possibilità dell'approvazione della joint application Novel Food presso l'EFSA a cui stiamo partecipando con altre importanti aziende europee. Questo ci consentirà di realizzare e distribuire una vasta gamma di prodotti alimentari ed integratori alimentari con Cbd, andando a soddisfare la crescente domanda di questi prodotti a livello Europeo».
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