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Con Eric Weiner tutti in carrozza in compagnia di Socrate & C.

Non c'è luogo più adatto alla riflessione filosofica della cabina di un treno: vi si perde la percezione del tempo e si è circondati da un'atmosfera quasi amniotica

di Anna Li Vigni

4' di lettura

Che la vita sia un viaggio è una metafora tutt'altro che banale. Le vie della vita sono spesso tortuose e talvolta, insospettabilmente, ci riconducono di nuovo al punto di partenza. Anche la filosofia è un lungo viaggio, alla ricerca di un orizzonte di senso. Per molti pensatori si trattava di un pellegrinaggio da affrontare rigorosamente a piedi: per Socrate, Rousseau, Nietzsche, riflettere senza camminare per chilometri sarebbe stato assolutamente impossibile e Hobbes si fece installare un calamaio nel bastone da passeggio, per prendere appunti mentre camminava. Montaigne, invece, preferiva di gran lunga andare a cavallo.

L’eudaimonìa

Oggi c'è chi ritiene che il mezzo più adatto alla meditazione sia il treno. Eric Weiner, pensatore statunitense, nel suo saggio Socrate express, si interroga sul vero valore della filosofia, cioè quello di offrirci soluzioni concrete per affrontare la nostra quotidianità e per aspirare ad avvicinarci il più possibile alla condizione che gli antichi greci definivano eudaimonìa, (“benessere”, “equilibrio psicofisico”). La filosofia, dunque, lungi dall'essere mera speculazione astratta, deve tornare a essere una sorta di esercizio spirituale – così Pierre Hadot – o anche, secondo Weiner, una forma di autoaiuto. Non c'è luogo più adatto alla riflessione filosofica della cabina di un treno: vi si perde la percezione del tempo e si è circondati da un'atmosfera quasi amniotica.

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Mezzo di locomozione considerato dai più alquanto démodé, il treno è, però, in grado di far cessare la nostra folle corsa e di immetterci per alcune ore in uno stato di sospensione meditativa.Il progetto è alla portata di tutti: bastano un taccuino e una penna o un tablet, per annotarvi i pensieri di quei filosofi che sentiamo parlare alla nostra esistenza, iniziando poi a intavolare una vera e propria conversazione con loro. Unico problema: essere disponibili a viaggiare continuamente. Weiner è un uomo fortunato: il suo lavoro di corrispondente gli ha permesso di spostarsi utilizzando le linee ferroviarie di paesi di tutto il mondo; ed è proprio su questi treni – in India, in Giappone, in Europa, negli USA - che egli compone i quattordici capitoli di questo libro utile e confortante. Confortante perché i filosofi protagonisti dei vari capitoli sono presentati nella loro fragile e difettosa umanità, comunque dotati di coraggio e risolutezza nel voler abbracciare progetti di vita impraticabili per chiunque altro. Il volume è suddiviso in tre sezioni, per ognuna delle tre età della vita; infatti, ogni età necessita di una filosofia differente, perché pone domande differenti. Quanto alle risposte, non è affatto scontato che arrivino, ma non è questo l'importante. A spasso per l'agorà di Atene, impariamo con Socrate che una domanda filosofica non chiede di ottenere informazioni, ma espande il nostro orizzonte e ci espone ai pericoli dell'ignoto, rivelandoci spesso verità scomode. Il “tafano” ateniese, così detto per la sua dialettica serrata che non concedeva tregua, inchiodava l'interlocutore spingendolo a trovare dentro sé stesso le giuste domande da porsi; era una sorta di psicoterapeuta che, però, aveva tanto tempo a disposizione e non si faceva pagare.

Conversazione con Socrate

Weiner si mette a nudo e si getta in una serratissima conversazione con un Socrate, che lo costringe a domandarsi cosa significhi davvero essere un buon padre e qual è il senso dell'avere successo. Andiamo, ora, appresso all'esagitato Jean-Jacques Rousseau: lo seguiamo ansimanti lungo il tragitto di 480 km che egli percosse a piedi da Ginevra a Parigi, e da lui apprendiamo che il pensiero non esiste al di sopra o al di fuori del corpo e che «il cuore possiede una sua intelligenza, alla quale si accede non con la fronte corrugata e la mascella serrata, ma con le gambe rilassate e le braccia che dondolano». Con Henry David Thoreau, ci lasciamo alle spalle le convenzioni e le comodità della vita cittadina – anche se Weiner ammette di avere difficoltà a separarsi dal cellulare e dal wi-fi -, per abbracciare una vita frugale in un capanno isolato nel bosco nei pressi di Concorde (Massachusetts): da lui impariamo a guardare gli elementi della natura che ci vengono incontro e ci si rivelano per quello che sono; vedere è un atto della volontà e saper trovare la bellezza ovunque, anche dove sarebbe impensabile, è una magnifica prova morale. Ed ecco che, a un tratto, ci troviamo nel Giardino di Epicuro, dove apprendiamo che, per raggiungere lo stato di atarassia (tranquillità) dovremmo rinunciare a quei desideri – qui Weiner confessa la sua smodata passione per alcuni oggetti di lusso – che ci assillano e ci privano della libertà interiore. Ad Ashford (UK), siamo a tu per tu con Simone Weil, i cui occhi penetranti ci osservano attraverso degli adorabili occhialini: la sua filosofia dell'attenzione – cosa ben diversa dalla concentrazione – altro non è se non un'empatia radicale verso gli altri, un esercizio di umanissima compassione.

Col TGV in viaggio verso Parigi

Con un treno TGV viaggiamo verso Parigi. Qui, seduti a un caffè, ci confrontiamo con l'elegantissima Simone de Beauvoir sul tema della vecchiaia, prendendo nota circa le migliori strategie per affrontarla, fra le quali, soprattutto: smettere di preoccuparsi di ciò che pensano gli altri, restare sempre curiosi e diventare poeti dell'abitudine. Ma possiamo imparare ancora tanto: a dominare le passioni al primo manifestarsi, secondo la raccomandazione dello stoico Epitteto; a capire, con Confucio, qual è la differenza fra semplice educazione e vera gentilezza; con Michel de Montaigne, a pensare alla morte con un profondo sentimento di accettazione.Fra le pagine di questo libro, ci sembrerà di viaggiare all'interno della nostra stessa vita e, a un tratto, ci parrà di provare, come descritto da Tolstoj ne La morte di Ivan Il’ič, «ciò che accade quando si va in treno: si crede di andare avanti ma si va indietro e, a un tratto, si capisce qual è la vera direzione».

Eric Weiner, Socrate Express. Quattordici lezioni di saggezza portatile, Bompiani, Overlook, Milano, pp. 395, euro 22,00.


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