Con il Grenadier di Ineos Automotive rinasce il fuoristrada inglese duro e puro
Il 4x4 del gruppo inglese è sviluppato per far rivivere lo spirito de classici veicoli off road come il Land Rover Defender. Offre i requisiti che per affrontare i percorsi più impegnativi. È inarrestabile su ogni terreno e sull'asfalto non delude le attese
di Massimo Mambretti
3' di lettura
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orto un re, se ne fa un altro! Ecco il concetto che ha ispirato la nascita dell’Ineos Grenadier nella mente di Sir Jim Ratcliff, l’uomo più ricco del Regno Unito a capo di Ineos Group megaconglomerato da 60 miliardi di euro di fatturato, al cui vertice si pone il secondo player mondiale della chimica. Infatti, il Grenadier è un fuoristrada Doc destinato a occupare il posto lasciato libero dal vecchio Land Rover Defender 110 dal quale trae anche spunti per il suo look per contrapporsi, in particolare, alla Jeep Wrangler, alla Mercedes Classe G e alla Toyota Land Cruiser. Grenadier nasce dal sogno di Sir Ratcliff che, appassionato di auto e di fuoristrada, voleva un veicolo che avesse le doti del leggendario Defender, che Land Rover aveva smesso di produrre e allora decise di farselo da solo, forte della sua smisurato patrimonio (17 miliardi di dollari) e delle capacità delle aziende del suo gruppo. Dopo una gestazione di cinque anni durante la quale è passato anche dalle aule del Tribunale di Londra che ha escluso qualsiasi punto di contatto con la madre di tutte le Land Rover, il primo modello di Ineos Automotive arriva in versioni vettura Station Wagon e autocarro Utility Wagon con interno a due o cinque posti in vendita a prezzi che partono, rispettivamente, da 78.000 e 68.000 euro. Il prossimo anno arriverà anche la variante pick-up doppia cabina e più in là nel tempo la versione a idrogeno, prima però nella gamma Ineos si inserirà un crossover elettrico.
Il progetto partito da zero è stato impostato per realizzare un fuoristrada inarrestabile, adatto ai compiti gravosi e facilmente riparabile, ma anche capace di comportarsi adeguatamente sull’asfalto. Nello sviluppo è stata coinvolta Magna Steyr specialista del settore 4x4 che ha curato particolarmente la trazione integrale e la messa a punto generale, si è optato per componenti sovradimensionate adatte all’uso impegnativo e scelti fornitori leader. Grenadier si basa su un telaio a longheroni di nuova concezione della portoghese Gestamp al quale sono ancorati assali rigidi progettati e prodotti dall’italiana Carraro. Made in Italy anche i freni Brembo e le componenti dello sterzo della Frap, mentre sono tedeschi i motori Bmw a 6 cilindri di 3 litri a benzina con 286 cavalli e biturbodiesel con 249 cavalli, il cambio automatico Zf a otto marce abbinato al gruppo riduttore oltre alle componenti elettroniche Bosch e i sedili anteriori firmati Recaro.
Lungo 4,90 metri, largo 1,93 metri, alto 2 metri e con un passo di 2,92 metri, il Grenadier ha un aspetto imponente accentuato dalla linea squadrata che agevola la marcia nei tratti stretti e che offre angoli caratteristici per il fuoristrada che, assieme all’altezza da terra di 26,4 cm e alla lunga escursione delle sospensioni, consentono di superare le più marcate irregolarità degli sterrati. Inoltre, la carrozzeria integra utili accorgimenti come i rail sulle fiancate per ancorare tavolini o taniche e le prese elettriche mimetizzate negli ancoraggi dei mancorrenti sul tetto già collegate a interruttori liberi nell’abitacolo. Alla grossa taglia del Grenadier si abbinano un abitacolo e un bagagliaio molto ampi, che nel caso della versione vettura ha una capacità che va da 1.152 a 2.035 litri, mentre in quello delle versioni autocarro è di 1.255 e di 2.088 litri, L’interno è arredato con uno stile che coniuga suggestioni del passato con soluzioni moderne: gli interruttori tutti fisici sono sulla console centrale e su quello di stampo aeronautico appesa al padiglione, davanti al volante c’è un piccolo display che propone solo spie luminose, a centro plancia c’è quello da 12,3” del sistema d’infotainment che integra il navigatore per il fuoristrada, il mirroring wireless per i device e la strumentazione, che però non è ben consultabile.
Su strada il Grenadier a benzina offre un confort di buon livello, grazie anche alla silenziosità e all’erogazione lineare e pronta del 6 cilindri dovuta anche alla solerzia del cambio automatico. Pur dovendo fare i conti con la massa di 2,7 quintali e uno sterzo che non è un campione di prontezza come impongono i canoni off-road, il dinamismo è rassicurante. Identica sensazione sugli impervi tratti fuoristrada delle Highlands scozzesi, perché il Grenadier si è dimostrato inarrestabile sul fango più saponoso, nei solchi profondi e irregolari delle brughiere, ubbidiente nelle discese più ripide, determinato sia sugli infidi fondi rocciosi sia nei guadi grazie alla tenuta stagna sino a 80 centimetri.
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