finanza strutturata

Cartolarizzazioni, Intesa Sanpaolo scommette sul «verde»

Prima operazione di cessione di crediti derivanti da aziende che operano su progetti eolici, fotovoltaici e a biomassa. Vale 1,3 miliardi di euro

di Maximilian Cellino

Green bond: guardare all’emittente e non all’emissione

2' di lettura

Liberare capitale per erogare nuovi finanziamenti alle imprese e al tempo stesso offrire agli investitori (professionali) rendimenti interessanti in un panorama asfittico per i tassi. Intesa Sanpaolo continua a essere particolarmente attiva sul mercato delle cartolarizzazioni sintetiche e aggiunge un nuovo tassello alla propria strategia: un aggancio con i temi ambientali e della sostenibilità che stanno acquisendo sempre più importanza nei portafogli di investimento, a maggior ragione dopo l’avvento di Covid.

In Italia, il 21% degli occupati coinvolto in attività legate alla green economy

I progetti sull’energia pulita sono 42

La banca ha infatti messo a punto una nuova operazione, trasferendo al mercato dei capitali il rischio a lungo termine di un portafoglio di 42 project finance strutturati per la costruzione di impianti eolici (50% del totale), fotovoltaici (40%) e a biomassa (10%), per un importo complessivo di 1,3 miliardi di euro. È la prima cartolarizzazione sintetica in Italia (seconda in Europa, dopo quella portata a termine nei mesi scorsi da NatWest) totalmente dedicata alla green economy .

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Obiettivo: liberare risorse per nuovi prestiti «green»

L'energia pulita generata dagli impianti inclusi nel portafoglio cartolarizzato è infatti pari a circa 7,2 gigawatt, una capacità sufficiente a soddisfare il fabbisogno annuale di 6 milioni di famiglie e a ridurre le emissioni di Co2 per una quantità equivalente a quella prodotta da 3 milioni di auto. Il legame con l’ambiente non si limita però a questo solo aspetto, ma riguarda anche la finalità dell’operazione stessa, che si inserisce nell'ambito del programma Garc (Gestione Attiva Rischio Credito) di Intesa Sanpaolo gestito dall’Area Cfo guidata da Stefano Del Punta. Permette infatti alla banca, pur mantenendo a bilancio gli impieghi già erogati, di liberare risorse per supportare nuovi prestiti alle imprese che puntano su fonti energetiche non inquinanti.

L’interesse crescente degli investitori per i temi Esg

Aspetti simili risultano importanti agli occhi degli investitori, che tendono ormai a seguire in misura rilevante l’approccio Esg nella costruzione dei propri portafogli.

«I soggetti istituzionali mostrano sempre maggiore sensibilità alle tematiche ambientali, anche nell’ottica di strategie d’investimento sostenibili», conferma Biagio Giacalone, responsabile Active Credit Portfolio Steering di Intesa Sanpaolo, aggiungendo che «con questa cartolarizzazione abbiamo riscontrato l'interesse soprattutto dall’estero».

Un mercato stimato fra i 3 e i 5 miliardi

Nei primi due anni dal closing, grazie proprio agli accordi con i due investitori internazionali specializzati selezionati, Intesa Sanpaolo avrà anche la possibilità di includere nel portafoglio cartolarizzato nuovi green project finance con l’obiettivo di liberare ulteriori risorse da mettere poi a disposizione delle imprese per investimenti in energia pulita. La necessità di diversificare i portafogli impegnandosi su attività che abbiano la sostenibilità alla base porta a pensare che l’operazione possa aprire la strada ad altre simili. Lo spazio di manovra non manca: «In termini di asset class – sostiene Giacalone - può essere stimato per il 2021 un volume tra i 3 e i 5 miliardi in operazioni nel mercato europeo delle cartolarizzazioni sintetiche su portafogli di finanziamenti dedicati a investimenti su energie rinnovabili».

Negli stessi giorni Intesa Sanpaolo, che si conferma tra le prime banche in Europa in questo particolare mercato con 23 operazioni su oltre 35 miliardi di portafogli, ha finalizzato anche la cartolarizzazione sintetica Garc Corp 3 con il desk Loan Management & Advisory della Divisione Imi Cib quale arranger, a valere su un portafoglio di finanziamenti corporate di 3 miliardi.

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