Con Intuite l’intelligenza artificiale è al servizio della salute
La start up Aindo ha messo a punto una piattaforma che invece di fornire dati anonimizzati, genera un set di dati artificiali che imitano gli originali, utili per studi e analisi cliniche
di Lucilla Incorvati
2' di lettura
Si aprono nuove prospettive nel campo della diagnostica medica grazie al ricorso all’AI. Una soluzione innovativa arriva da Aindo, start up di intelligenza artificiale. Fondata nel 2018 da un gruppo di ricercatori, esperti mondiali di generazione di dati sintetici, è una startup della Scuola internazionale superiore di studi avanzati di Trieste (Sissa). Il suo principale prodotto è Intuite.Ai, soluzione first in class per la generazione di dati sintetici che consente l’utilizzo di dati, anche sensibili, su larga scala nel campo della salute. Il Fondo Vertis Venture 3 Technology Transfer, partecipato da Cdp, vi ha appena investito 2,8 milioni di euro.
La tutela della privacy e uso dei dati sensibili
Uno dei principali limiti per l’impiego efficace dei dati disponibili in varie organizzazioni su scala globale è legato alla necessaria tutela della privacy degli individui. Ad oggi infatti l’accesso e il riutilizzo dei dati a disposizione delle aziende pubbliche o private è limitato dalle restrizioni della normativa Gdpr. Tali limitazioni, seppur giustificate per tutelare la privacy degli individui, ad esempio in ambito sanitario fanno si che i dati dei pazienti siano altamente riservati e non possano essere scambiati o aggregati neppure per ragioni di ricerca tra le organizzazioni . Eppure questa attività potrebbe portare allo sviluppo di nuovi strumenti diagnostici o all’identificazione di nuovi fattori di rischio con un impatto positivo sulle vite umane e sulla qualità della vita.
La novità di Intuite. Ai
Intuite.Ai risolve in modo definitivo la sfida di tutelare la privacy degli individui senza compromettere lo studio e la messa a punto di soluzioni in ambito clinico o industriale, grazie a un approccio alla privacy diverso e rivoluzionario. Invece di fornire una versione anonimizzata dei dati originali, Intuite.Ai genera un set di dati completamente artificiali. Questi nuovi dati “finti” imitano gli originali in modo così accurato che la loro analisi porta alle stesse identiche intuizioni dell’analisi dei dati originali. Tuttavia, ogni record nei set di dati sintetici è nuovo e completamente artificiale, bypassando dunque i limiti della privacy e abilitando l’analisi, il trasferimento e lo scambio di dati anche tra più soggetti e enti di ricerca. Tale soluzione, in ambito medico, favorirà le collaborazioni tra ospedali, case farmaceutiche e centri di ricerca e amplia le possibilità per banche e assicurazioni di abilitare il proprio asset informativo nella filiera del dato.
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