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Con l’Isee 2023 cresce l’appeal della verifica fai-da-te online

L’obiettivo del nuovo Portale unico Isee dell’Inps è semplificare il rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione

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2' di lettura

Procedure precompilate, dal 730 all’Isee: l’obiettivo è semplificare il rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione. Realizzato nell’ambito del Pnrr, il nuovo Portale unico Isee dell’Inps va proprio in questa direzione e riunisce in un solo punto d’accesso le varie modalità di acquisizione dell’indicatore della situazione economica dei nuclei familiari italiani.

La nuova interfaccia rende più agevole l’acquisizione fai-da-te dell’Isee, già richiesto in modalità precompilata online all’incirca dal 15% delle famiglie, che ha fatto domanda nei primi mesi del 2023, rispetto al 12,8% del 2022.

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Lo scorso anno l’Inps aveva già superato la necessità che il dichiarante inserisse gli elementi di riscontro reddituali e patrimoniali relativi agli altri componenti maggiorenni del nucleo familiare: l’autorizzazione alla precompilazione dei dati può essere concessa dai medesimi componenti mediante accesso diretto al sistema Informativo dell’Isee con la propria identità digitale (Spid, Cie o Cns).

Le informazioni precompilate fornite dall’agenzia delle Entrate riguardano: il reddito complessivo Irpef e altri redditi, le spese sanitarie per i disabili, il contratto di locazione, il patrimonio immobiliare detenuto in Italia, il patrimonio mobiliare detenuto in Italia, nonché i trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari non soggetti a Irpef erogati direttamente dall’Inps, nei casi previsti dalla normativa. Restano da inserire, invece, i dati sui depositi bancari (i conti correnti attivi vengono rilevati, ma i dati relativi alla giacenza media vanno verificati o inseriti a mano) e quelli relativi all’importo residuo di eventuali mutui ipotecari attivi.

In ogni caso, come accade per il 730 precompilato, tutti i dati “caricati” in modo automatico possono essere accettati o modificati, fatta eccezione per i trattamenti erogati dall’Inps. È possibile, inoltre, dare l’assenso al precaricamento automatico dei dati dell’ultima pratica presentata all’Inps: per chi ha già elaborato un Isee in passato molte informazioni possono essere rilevate dalla dichiarazione dell’anno precedente (ad esempio, la composizione del nucleo, i fabbricati di proprietà oppure gli identificativi dei conti correnti); solo se nell’annualità presa in esame sono intervenuti dei cambiamenti, come l’acquisto o la vendita di un’abitazione, diventa necessario rettificare tali informazioni.

La modalità precompilata genera diversi benefici: esclude un esito negativo del controllo preliminare sui dati di riscontro; solleva il dichiarante dall’onere di fornire i dati; accelera l’intera procedura. Le difformità così emergono subito e, se non ci sono intoppi, l’Isee viene rilasciato in poche ore.

Nonostante questo, però, la rete dei Caf segnala come sempre più spesso i contribuenti si rivolgano agli sportelli per correggere pratiche “ottenute” online, che risultano incomplete o difformi: soprattutto in presenza di strutture familiari più complesse può non essere semplice procedere con l’invio fai-da-te.

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