Con il taglio dei parlamentari i collegi uninominali scendono a quota 221
di Andrea Marini
2' di lettura
Con il taglio dei parlamentari, anche la legge elettorale (il cosiddetto Rosatellum bis) si avvia a essere ritoccata. Le modifiche sono contenute in una proposta di legge (il cosiddetto Rosatellum ter) che ha come scopo quello di sostituire l’impostazione attuale nella individuazione dei seggi da attribuire nei collegi uninominali: non più in un numero fisso, ma in rapporto al numero dei parlamentari. In questo modo, insieme al taglio dei parlamentari, i collegi uninominali scenderanno a quota 221 rispetto agli attuali 348.
Il taglio dei parlamentari
Il 9 maggio scorso la Camera ha approvato a larga maggioranza (contrari solo Pd, +Europa e Leu) la proposta di legge con il taglio dei parlamentari (il Senato aveva dato il disco verde già il 7 febbraio). Il numero dei deputati passa da 630 a 400 e quello dei senatori da 315 a 200. Trattandosi di una riforma costituzionale, tra almeno tre mesi dovrà svolgersi una seconda doppia lettura da parte delle Camere, ma non potranno essere presentati emendamenti e non saranno possibili voti segreti. In sostanza il percorso per l’ok definitivo al taglio di 345 eletti è in discesa. Poi le nuove misure si applicheranno dal primo scioglimento o cessazione delle Camere (ma non prima di 60 giorni dall'entrata in vigore della legge).
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Il ritocco al Rosatellum
In parallelo al taglio dei parlamentari è proseguito l’iter di riforma della legge elettorale. Un passo necessario dato che l’attuale sistema di voto (il cosiddetto Rosatellum bis, frutto della prima modifica del Rosatellum), prevedeva un numero fisso di collegi uninominali (232 alla Camera e 116 al Senato), parametrati sull’attuale numero di deputati (630) e senatori (315, esclusi quelli a vita). Da qui la proposta di legge Rosatellum ter, che, essendo una legge ordinaria, non ha bisogno della doppia lettura delle riforme costituzionali.
La proporzione del tre ottavi
Il Rosatellum ter prevede non più un numero fisso di collegi uninominali per la Camera e il Senato, ma un numero rapportato a quello dei parlamentari: i primi sono i tre ottavi dei secondi. In sostanza si tratta della stessa proporzione attualmente in vigore. Quindi per effetto del nuovo taglio dei parlamentari, il numero dei collegi uninominali scenderà a 147 alla Camera e a 74 al Senato: 221 contro gli attuali 348, vale a dire 127 in meno.
La determinazione dei nuovi collegi
Diminuendo i parlamentari, ma restando sempre uguale il territorio nazionale, l’estensione geografica dei collegi (sia uninominali che plurinominali) tenderà ad aumentare. Spetterà al Governo disegnare i nuovi collegi con un decreto legislativo. La delega andrà adottata entro 60 giorni dalla entrata in vigore della legge costituzionale che modifica il numero dei parlamentari.
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