Con Ugo Mulas debuttano a Venezia le “Stanze della Fotografia”
Inaugurato sull'isola di San Giorgio il nuovo centro espositivo e di ricerca creato dalla collaborazione tra Fondazione Giorgio Cini e Marsilio Arte
di Silva Menetto
3' di lettura
Un nuovo centro per la fotografia in laguna. Dalla Casa dei Tre Oci alla Giudecca, alle “Stanze della Fotografia” all'interno della Fondazione Giorgio Cini: a Venezia Marsilio Arte continua a credere e a investire sull'arte della fotografia e affida ancora una volta a Denis Curti la direzione artistica dei nuovi spazi espositivi inaugurati sull'isola di San Giorgio.
Il percorso avviato da Marsilio nel 2012 proprio alla Casa dei Tre Oci (ora di proprietà del Berggruen Institute) non poteva interrompersi: la fotografia a Venezia doveva continuare ad avere un luogo dedicato e le “Stanze” sono la nuova casa. Ora, anche grazie a partners strategici (Fondazione di Venezia e San Marco Group) le attività espositive, i progetti di ricerca, i laboratori, gli incontri e i workshop dedicati alla fotografia potranno continuare nelle enormi Sale dell'ex Convitto dell'isola di San Giorgio, che affacciano sulla laguna, verso il Lido di Venezia.
Set perfetto, a due passi dalle “Stanze del Vetro” dedicate dalla Fondazione Giorgio Cini all'arte vetraria, le “Stanze della Fotografia” sono state concepite come un ambiente duttile, allestito con grandi quinte mobili come un teatro, muri di legno che si alzano, si abbassano, cambiano di volta in volta il percorso espositivo a seconda delle esigenze.
Ugo Mulas
Per inaugurare la nuova casa della fotografia in laguna, Denis Curti ha voluto proporre una tra le figure più importanti del secondo dopoguerra a livello mondiale: Ugo Mulas (1928 – 1973), il fotografo italiano per eccellenza, il più studiato, il più conosciuto, un artista che a cinquant'anni dalla scomparsa è ancora tutto da scoprire, capace di aprire nuove prospettive. “Ugo Mulas. L'operazione fotografica” (visitabile fino al 6 agosto 2023), è stata realizzata in collaborazione con l'Archivio Mulas e Alberto Salvadori, che ne è il direttore, ha lavorato fianco a fianco con Denis Curti per allestire questa grandiosa antologica: 330 fotografie esposte, tra cui più di una cinquantina di scatti totalmente inediti, assieme a stampe vintage, documenti, libri e filmati che offrono una sintesi suggestiva delle diverse esperienze affrontate dal fotografo nella sua folgorante carriera.
Le tappe della mostra
La mostra è scandita in 14 tappe tematiche che vogliono raccontare chi era Ugo Mulas, senza appiattirlo sullo stereotipo del “fotografo degli artisti”. Certo, una sezione è dedicata ai ritratti della Callas, di Ungaretti, Montale, Giacometti, Calder, Rauchemberg, Pasolini, ma a Mulas va riconosciuto il merito di aver abbattuto i generi fotografici proprio perché li ha frequentati tutti: dal teatro alla moda, dall'arte ai gioielli, i ritratti, i viaggi, il paesaggio… Un fotografo “totale” che ha avuto la sua forza nel non focalizzare mai la camera alla ricerca dello scatto perfetto, ma di prestare attenzione al processo fotografico che si innescava davanti alla macchina, nella dinamica tra persona e persona oppure tra uomini e architetture, e oggetti. Empatia è la parola chiave: nelle foto del quotidiano, al celebre Bar Jamaica, nelle periferie milanesi, nei ritratti di artisti, amici e letterati, Mulas costruisce legami fortissimi ed esclusivi. In accordo con Lucio Fontana mette in scena il gesto del taglio della tela, scatto dopo scatto, per far capire al pubblico il senso profondo di quel gesto rivoluzionario: in mostra è esposta l'intera sequenza. Altre sezioni sono dedicate ai viaggi, al teatro e alla collaborazione artistica con Giorgio Strehler; alla Biennale di Venezia, che Mulas segue dal 1954 al 1972; alla Pop Art americana; all'incontro-confronto con quello che Mulas riteneva il suo maestro, Marcel Duchamp; fino alla serie delle “Verifiche” (1968-1972), tredici lavori attraverso i quali Mulas s'interroga sulla fotografia stessa.
Gli altri programmi
Al piano superiore delle Stanze della Fotografia un altro spazio, più raccolto, è stato ideato e allestito per accogliere progetti espositivi un po' meno ampi. Prima ospite, la fotografa Alessandra Chemollo con la rassegna “Venezia alter mundus”, sessanta scatti tratti dall'omonimo volume edito da Marsilio Arte, che vogliono raccontare la storia di una Venezia “altra”, sospesa nel tempo e nello spazio, con le sue straordinarie architetture. Per l'autunno 2023 invece le Stanze della Fotografia dedicheranno al fotoreporter Paolo Pellegrini una mostra realizzata in collaborazione con Magnum Photos, che comprenderà anche un corpus inedito di foto realizzate dal fotografo nel suo recente reportage in Ucraina. Infine nella primavera 2024 approderà alle Stanze la grande retrospettiva “Helmut Newton. Legacy”, esposizione dedicata all'artista nel centenario della nascita, che attualmente è allestita a Palazzo Reale di Milano.
“Ugo Mulas. L'operazione fotografica” a cura di Denis Curti e Alberto Salvadori Le Stanze della Fotografia, Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore, fino al 6 agosto 2023
“Venezia alter mundus” di Alessandra Chemollo Le Stanze della Fotografia, Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore, fino al 4 giugno 2023
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