Concerti in piazza, fuochi d’artificio e grandi eventi, Torino marca le differenze rispetto all’era Appendino
«La Città è pronta a dare una mano per i Giochi olimpici invernali»: è l’impegno del sindaco Stefano Lo Russo (Pd) durante la conferenza stampa di fine anno
di Filomena Greco
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Una piazza con una capienza pari a 12mila persone per il concerto di Capodanno. Sembra routine ma per la Città di Torino è un cambiamento importante. Tra quelli da mettere nell’elenco delle cose che, sul campo, differenziano la giunta Lo Russo da quella di Chiara Appendino. All’inizio dell’amministrazione della prima cittadina del Movimento Cinque Stelle c’era stata la tragedia di piazza San Carlo, il processo e poi la condanna, con rito abbreviato. Piazze dunque quasi bandite per tutto il mandato, complice anche la pandemia nell’ultimo periodo.
L’attuale sindaco Stefano Lo Russo è stato l’avversario politico numero uno della sindaca Appendino in Sala Rossa, l’Aula che ospita il Consiglio comunale. Dunque la volontà di segnare una differenza profonda rispetto alla prima cittadina che l’ha preceduto è forte. Anche se un anno e mezzo di Governo della Città, forse, non è ancora un periodo abbastanza consistente per segnare grandi differenze.
Poche settimane dopo l’elezione, nel 2021, il Sindaco Lo Russo ha scelto di tornare ad una tradizione molto sentita in città, quella dei fuochi d’artificio durante la festa di San Giovanni, sacrificati dalla Appendino in nome dell’innovazione e sostituiti dallo spettacolo di droni. Sin da subito poi è stato chiaro che l’approccio della Città con i grandi eventi sarebbe cambiato, anche se va dato merito alla sindaca Appendino di aver lavorato bene per portare a Torino le Nitto Atp Finals di Tennis. Una eredità importante che il sindaco Lo Russo e la sua Giunta hanno saputo valorizzare.
Discorso diverso va fatto invece per le prossime Olimpiadi invernali di Milano-Cortina. In quel caso la sindaca Appendino si è tirata fuori ma il sindaco Lo Russo sarebbe pronto a tornare in partita. Durante la conferenza stampa di fine anno lo ha ribadito più volte: «Siamo pronti e disponibili a mettere a disposizione gli impianti perché la cosa che più ci sta a cuore è che l’Italia faccia una buona figura a livello internazionale».
Al Sindaco Lo Russo è riuscita, con il Governo Draghi, una manovra importante sul bilancio, gravato da un livello di debiti tra i più alti d’Italia, grazie al “Patto per Torino”. Si è assicurato un contributo a fondo perduto pari a 1,2 miliardi di euro per i prossimi venti anni, allontanando il rischio di default, dopo che a febbraio scorso però era stato costretto ad aumentare l’aliquota comunale Irpef per far fronte agli impegni di bilancio.
Rimettere in moto la macchina organizzativa del Comune era stata una “promesse” del sindaco Lo Russo durante la campagna elettorale. Oggi la Città conta 26 procedure aperte di assunzioni, 430 nuovi dipendenti e, per ora, nessun contenzioso. Una struttura più robusta che servirà anche ad affrontare problemi come quello legato ai tempi lunghi per ottenere, ad esempio, la Carta di identità elettronica.
Anche in questo caso, la Giunta Appendino aveva spinto molto sui servizi immateriali in nome dell’innovazione ma uno degli effetti indesiderati era stato quello di ingolfare completamente gli uffici comunali, con attese fino a sei mesi per riuscire ad ottenere un appuntamento e rinnovare i documenti. La Giunta del sindaco Lo Russo ha migliorato la situazione garantendo un risparmio di tempi quantificati in circa il 10%, ma c’è ancora molto da fare per rendere fluido il processo.
Tassazione, lavoro, disoccupazione, sviluppo economico restano le grandi sfide per la Città di Torino che, sul fronte degli indicatori, somiglia di più ad una città del Sud Italia che non ad una capitale del Nord industriale del Paese. Nella battaglia impari con deindustrializzazione e marginalizzazione, il sindaco Lo Russo potrà fare affidamento sulle risorse del Pnrr, ad esempio, ma questo non basterà. Servirebbe un piano straordinario di rilancio, scritto a più mani con sindacati, aziende e grandi player, a cominciare da Stellantis.
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