ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLiberalizzare

Concessioni balneari: presto la legge. I piccoli gestori devono consorziarsi

Studio a cura di Massimo Fragola docente di diritto della Ue e presidente del Seminario permanente di studi internazionali

di Vera Viola

(Agf)

4' di lettura

Il Governo italiano deve approvare un provvedimento legislativo sulle cosiddette concessioni demaniali e deve farlo entro fine anno, altrimenti rischia di incorrere in un inasprimento della procedura di infrazione europea. Il provvedimento dovrà garantire la libera circolazione dei servizi nella Ue e la libera concorrenza nel mercato europeo: principi fondanti della Unione Europea. Oltre al corretto recepimento della direttiva servizi più nota come “Bolkestein”.

Effetti ex nunc e rimborsi per gli investimenti

Non sarà facile, poiché “la legge che verrà” deve puntare a bilanciare numerosi e diversi interessi e non solo dei concessionari demaniali-balneari piccoli, grandi o storici gestori, ma anche il rapporto del governo italiano con l'Unione europea, considerato che sono in agenda svariate questioni di non poco conto, quali, la riforma del rapporto deficit/pil, il Mes (Meccanismo europeo di stabilità) e il Pnrr. Come farlo? Due principi vanno osservati per quanto riguarda le concessioni demaniali-balneari: la legge (che verrà) dovrà produrre effetti ex nunc e non retroattivi, quindi, a partire dal 2024. Inoltre, dovrà distinguere le concessioni per i beni demaniali marittimi da quelli “balneari” giacché si tratta di fattispecie distinte. E dovrà considerare le strutture che sono state oggetto di investimenti realizzati dai concessionari che restano proprietà di questi ultimi: per quella inamovibili, lo Stato dovrà ipotizzare un rimborso derogando all'art. 49 del codice della navigazione.

Loading...

Lo studio edito da Pellegrini editore

Queste, in estrema sintesi, potrebbero essere le linee guida della normativa da tempo attesa: le propone lo studio «Le concessioni balneari alla luce del diritto dell'Unione Europea (e della direttiva “Bolkestein”)» (Luigi Pellegrini editore - 200 pagine), curato da Massimo Fragola, professore di Diritto dell'Unione europea; materia che ha insegnato nelle Università del Sannio, di Napoli “L'Orientale” e della Calabria. Fragola è attualmente presidente del Seminario Permanente di Studi Internazionali (SSIP). «Queste riflessioni “scomposte” sulla oramai improrogabile soluzione del rilascio delle concessioni balneari in Italia, alla luce del diritto dell'Unione europea e, in particolare, come casus belli, della trasposizione della direttiva Ce n. 2006/123 del 12 dicembre 2006 (c.d. direttiva “Bolkestein”) - scrive Fragola - non intendono risolvere sic et simpliciter una tematica complessa e spinosa che evidenzia, a monte, diffuse carenze di sistema perpetrate negli anni». E aggiunge: «Una legge organica e strutturale che possa dare chiarezza al settore appare indispensabile e improrogabile. Occorre, giocoforza, rivedere l'intero settore nell'interesse e nei diritti di tutti. E che quindi ognuno faccia la sua parte».La questione affonda le radici in un tempo lontano: «La direttiva Bolkestein è solo l'ultimo atto», si legge nello studio. Il mercato unico europeo esiste dal '93. E i principi della libera circolazione, della libera concorrenza e di non discriminazione sono capisaldi dell'integrazione europea tutelati, peraltro, anche dalla nostra Costituzione. «L'obbligo di liberalizzare le concessioni demaniali - semplifica Fragola - non si deve considerare come l'ennesima imposizione dell'Unione europea come taluni affermano in modo strumentale. Peraltro, abbiamo apprezzato la libera concorrenza in tanti settori della nostra vita quotidiana, come, ad esempio, nella telefonia, nei servizi audiovisivi, direi nel commercio comunitario nel suo insieme»

Invasione di stranieri? Così si temevano gli idraulici polacchi

Si teme che i grandi gruppi internazionali, interessati ad acquisire concessioni, finiranno per “mangiare” i piccoli gestori italiani? «Non credo molto a questa ipotesi - commenta lo studioso - ricordo, ad esempio, l'invasione nel nostro Paese degli “idraulici polacchi”. Cosa che non si è verificata allora. E anche adesso, una calata in massa, in Italia, di grandi gruppi specializzati provenienti da altri Stati membri, non è da escludere ma non credo che ci sarà. A tal riguardo, è necessario introdurre della forme di protezione di concessionari che hanno investito nello spazio demaniale, peraltro già consentite dalla legge». Lo studio illustra i casi della Croazia, della Francia, Spagna e di altri Stati Ue, nei quali un grande gruppo europeo specializzato, pur vincendo la gara pubblica, ha successivamente “subappaltato” a terzi locali la gestione della concessione, come peraltro già previsto dal codice della navigazione (artt. 45-46). Sicché, a tal fine, sarebbe importante costituire, ex novo, nei siti demaniali già oggetto di concessioni, consorzi di ormeggiatori, noleggiatori ovvero esperti balneari, così valorizzare un bagaglio di conoscenza del sito e delle sue dinamiche che un esterno non potrebbe considerare.

Nei bandi, privilegiare le competenze

Infine, lo studio del professore Fragola si domanda con quali criteri svolgere le gare. Escludere l'offerta più conveniente per l'ente pubblico, ma privilegiare i progetti migliori e le professionalità acquisite sul campo. Il passaggio da un regime statico, sempre provvisorio e fondato sulle proroghe automatiche, a un regime di liberalizzazione regimentata - per il professore di diritto dell'Unione europea _ potrà stimolare il piccolo imprenditore locale, le piccole società, a consorziarsi (e non a farsi la guerra intestina) e a creare un'entità più importante e strutturata meglio e più professionale per diventare più competitive. Anche a favore del consumatore finale.Fragola conclude: «Non è più tempo di assicurarsi la concessione dietro pagamento di pochi euro, bensì è l'occasione di crescere e migliorarsi grazie ad un mercato competitivo. Del quale noi siamo parte integrante».

Riproduzione riservata ©

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti