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Concorso magistrati, si ritirano metà dei candidati alla terza prova scritta

Su 6.661 concorrenti in 3.513 si sono tirati indietro. Spesso una scelta per evitare l’inidoneità e bruciarsi così un tentativo

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Una mezza caporetto per gli aspiranti magistrati. Alla fine del terzo giorno per l’ultima prova scritta al concorso in magistratura, venerdì 19 maggio, la metà dei candidati ha abbandonato la partita. Il primo giorno, mercoledì 17 maggio, i partecipanti avevano consegnato in massa gli elaborati, praticamente tutti, 7.099 su 7.374. La traccia di diritto civile estratta riguardava i contratti di deposito.

Gli abbandoni

Da una parte forse il tema più ostico uscito il terzo giorno di prove, dall’altra la scelta di non bruciarsi un tentativo (dopo la terza bocciatura non si può più partecipare) oltre la metà dei candidati si è ritirata: su 6.661 concorrenti sono stati 3.513 quelli che si sono tirati indietro, mentre 3.147 hanno consegnato. Una specie di caporetto e, come riferisce il comunicato sul sito del ministero, a uno è andata anche peggio con l’espulsione dalla prova.

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Il concorso

In palio il ministero della Giustizia ha messo 400 posti di magistrato onorario, un concorso per esami notoriamente difficile da superare e che può aver indotto più di un candidato a rinunciare per non rischiare la bocciatura, perché chi è dichiarato non idoneo in tre concorsi per l’ammissione in magistratura non può più accedere.

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