Condannato in primo grado l’ex presidente Arcicasa per la truffa immobiliare all’Enpap
di Federica Micardi
2' di lettura
Chi si ricorda dello scandalo immobiliare che ha visto coinvolta nel 2011 la Cassa di previdenza degli psicologi? Il fatto fece scalpore perché il senatore Pdl Riccardo Conti acquistò un immobile in via della Stamperia a Roma - dietro la Fontana di Trevi -, per 26,5 milioni e lo ha rivenduto poche ore dopo all’Enpap, l’ente nazionale di previdenza e assistenza degli psicologi, allora guidato da Angelo Arcicasa, per 44,5 milioni. Il tutto senza sborsare un euro, perché i soldi per acquistare l’immobile li aveva ricevuti dall’Enpap come anticipo. Ma una plusvalenza così alta, 18 milioni di euro, ha insospettito la magistratura che ha aperto un fascicolo, inizialmente senza indagati e senza ipotesi di reato, perché messa in allerta dalla stampa.
Oggi è arrivata lasentenza. Arcicasa è stato condannato per truffa aggravata a 3 anni 10 mesi e 20 giorni,e il senatore Conti a tre anni. Stralciata invece la posizione del senatore Denis Verdini (Pdl) - perché il fatto non costituisce reato- che, avendo ricevuto da Conti un milione di euro come finanziamento forse a seguito di questa compravendita era entrato nell’inchiesta. Il tribunale di Roma, sezione ottava, ha anche disposto la confisca a carico di Conti di 8 milioni di euro e condannato Conti e Arcicasa a risarcire i danni, patrimoniali e non, patiti dall’Enpap versando una provvisionale immediatamente esecutiva di due milioni di euro. Il danno sarà quantificato in sede civile.
Il presidente Enpap Felice Torricelli, dichiara: «Pur con la precarietà di un giudizio di primo grado, questa sentenza pone un punto in una vicenda estremamente dolorosa per la nostra categoria, che vide messa in discussione la sua stessa immagine pubblica. Oggi sono cambiate tante cose: Enpap si è profondamente rinnovato già nel 2013 ed ora è, in termini ampliamenti riconosciuti, tra gli enti di previdenza che più si sono attivati sui temi dell'accountability, della trasparenza edel controllo del rischio negli investimenti. Restiamo ora in attesa della sentenza, in questo caso di secondo grado, nel giudizio a carico del precedente rappresentante legale dell'Ente presso la Corte dei Conti, il cui deposito è atteso in tempi brevi».
Federico Zanon, vicepresidente Enpap, a sua volta sottolinea che «negli ultimi cinque anni Enpap ha radicalmente ristrutturato il proprio sistema di gestione del patrimonio mobiliare e immobiliare e di scelta degli investimenti, e ha adottato dispositivi di prevenzione del rischio e dei reati tale che accadimenti come quello oggetto della sentenza di condanna, emessa oggi, non potrebbero più essere portati a compimento perché sarebbero intercettati preventivamente dai numerosi sistemi di sicurezza inseriti nei processi decisionali».
L’immobile in via della Stamperia è ancora di proprietà di Enpap che nel frattempo lo ha affittato; il prestigioso immobile non è quindi diventato la sede dell’ente previdenziale come era intenzione di Arcicasa.
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