Bonomi: «La cultura è il petrolio dell’Italia, dobbiamo valorizzarla»
Presentato il cortometraggio “Centoundici”, ideato e promosso dall’associazione degli industriali
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«La cultura è il petrolio dell'Italia, dobbiamo essere capaci noi di valorizzarla». Lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, in occasione della presentazione alla Mostra del cinema di Venezia del cortometraggio “Centoundici”, ideato e promosso da Confindustria. L’associazione degli industriali è presente per la prima volta, su iniziativa del presidente Carlo Bonomi, alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. La scintilla dell'idea creativa del film “Centoundici. Donne e uomini per un sogno grandioso”, firmato dal regista Luca Lucini, si è accesa d'inverno. Senza un titolo, ma con un grande entusiasmo per il valore simbolico del progetto e il lavoro che riparte. Una storia dei nostri giorni che racconta il presente con gli occhi del passato e lo sguardo verso il futuro. Uno spaccato di vita vera dell'impresa, dei suoi valori, della società. “Centoundici” come il numero dei professionisti che l’hanno reso possibile. “Centoundici” come gli anni di Confindustria. Anni di grandi trasformazioni, dicreatività italiana, di umanità che hanno cambiato il volto dell’Italia da paese agricolo industriale. Il corto, regia di Luca Lucini, ha fra gli attori protagonisti Alessio Boni, Cristiana Capotondi, Giorgio Colangeli e Adriano Occulto.
Il Paese torni a sognare
«Questo paese forse ha smesso di sognare. Vorremmo tornasse a sognare, perché se abbiamo un sogno lavoriamo insieme per raggiungerlo», ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, al Lido di Venezia. «Il Paese - ha aggiunto Bonomi - si trova in questo momento difficile, la ripartenza passa dal tema sanitario, un tema delicato, non facile, che mi sembra stia portando a una radicalizzazione del pensiero, cosa che mi dispiace, perché dobbiamo stare uniti. I nostri padri dopo la guerra avevano un grande sogno e lo hanno fatto insieme pur nella divisione di pensiero».
Vanno fatte scelte importanti, non comode e facili
«È molto facile fare le cose comode, più difficile fare le cose giuste. In questo momento vanno fatte le scelte importanti, quelle giuste, non quelle comode e facili» ha detto Bonomi alla presentazione del cortometraggio. «Bisogna essere degli statisti come politici, guardare al futuro non al presente», ha continuato Bonomi. «La mia generazione ha ricevuto un cerino acceso da quella precedente, io ho una responsabilità: spegnere quel cerino, altrimenti lo darò ancora più corto alla futura generazione. Fare certe scelte oggi costa, costerà a tutti qualcosa ma dobbiamo avere la responsabilità sul futuro», ha continuato Bonomi, sottolineando che «il piano si chiama Next Generation Eu, vuol dire che stiamo indebitando i giovani per fare qualcosa oggi e dobbiamo fare qualcosa oggi per loro non per noi».
Orgogliosi di aver dato contributo a vaccinazioni con industria italiana
«In un periodo difficile l’industria italiana ha sentito il dovere di mettere a disposizione le strutture e la logistica per vaccinare più persone possibili nel minor tempo possibile. Questo è il contributo che abbiamo dato al Paese e siamo orgogliosi di aver lasciato questa traccia in questo periodo storico», ha detto Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, nel corso della conferenza stampa di presentazione del cortometraggio. Bonomi ha ricordato che Confindustria è favorevole all’obbligo di green pass nei luoghi di lavoro e chiede alla politica di prendere una posizione, «perché attraverso l'obbligo vaccinale mettiamo in sicurezza la salute degli italiani», ha affermato Bonomi.
L’omaggio alla filiera del cinema
Un omaggio e un sostegno all'intera filiera della produzione cinematografica e audiovisiva italiana e di tutta l'industria culturale: «un pezzo fondamentale della nostra industria culturale - ha spiegato Bonomi, che occupa circa 690mila persone e che è stata colpita pesantemente dal Covid e dalle restrizioni sanitarie. E che ha trovato solo tardivo e parzialissimo ristoro rispetto a lavoro perso e redditi azzerati». E Centoundici anche perché questi sono gli anni dalla fondazione di Confindustria. «Che ha scritto pagine essenziali per la coesione sociale e la crescita economica dell'Italia, e oggi come allora pensa che il nostro Paese è sempre capace di essere un campione vero: che si rialza quando i più dicono che non può», ha spiegato il presidente degli industriali. «Non avere sogni grandiosi è l'unica cosa che ci può fermare».
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